SOMEWHERE
regia Sofia
Coppola
con Stephen
Dorff, Elle Fanning, Alexandra Williams
Chris Pontius, Caitlin Keats, Erin Wasson
sceneggiatura
Sofia Coppola
fotografia Harris
Savides
montaggio Sarah
Flack
scenografia Anne
Ross
costumi
Stacey Battat
musica Phoenix
produzione
G. Mac Brown, Roman Coppola, Sofia Coppola
distribuzione
Medusa
durata 1h38m
Usa 2010
La trama:
Johnny Marco è un giovane attore hollywoodiano sulla cresta dell'onda. Vive
presso il leggendario hotel Chateau Marmont, gira per la città sulla sua Ferrari
fiammante, cambia ogni giorno una nuova ragazza ed è quasi sempre intorpidito da
pillole di ogni tipo. Assapora la sua vita da privilegiato senza mai prendere
delle vere decisioni o responsabilità, quando un giorno arriva nella sua camera
d'albergo la figlioletta undicenne Cleo, nata da una relazione conclusa.
La regista: Figlia
d'arte per eccellenza, Sofia Coppola nasce a New York il 14 maggio 1971, ed
inizia come attrice nei film del padre Francis. E' apparsa bambina nei primi due
episodi de
Il padrino ('72 e '74), prima di interpretare il ruolo importante di
Maria Corleone nel terzo capitolo della saga ('90). Abbandonata la
carriera d'attrice, esordisce come regista con il corto Lick the star ('97),
che anticipa l'idea del suo primo lungometraggio
Il giardino delle vergini
suicide ('00). Ha un'enorme successo con il suo secondo film
Lost in translation
('03) con cui vince l'Oscar per la sceneggiatura, seguito da una personale
rivisitazione della vita di
Marie
Antoinette nel 2006.
Il film:
Il quarto film della regista figlia d'arte di uno dei più grandi geni visionari
del cinema americano, ci porta come recita il suo titolo, "da qualche parte".
Una qualche "altra" parte che non sia il nostro oggi, scissa da un
quotidiano fatto di disattenzione, di disaffezione, di una sempre troppo
frenetica necessità di rispondere a bisogni
vacui, fittizi, apparenti, lontani dalle vere urgenze della vita.
Protagonista del film è una star hollywoodiana che vive una vita naturalmente
diversa da quella di molti, ma questo è solamente un pretesto artistico della
regista, un artificio di sceneggiatura che aggiunge più glamour alla storia
rendendola più scintillante e seducente agli occhi del pubblico. Il
disorientamento esistenziale del protagonista è infatti universale, e al centro
della storia potrebbe esserci stata una persona qualsiasi, un impiegato o una
casalinga, un individuo qualunque che ad un certo punto della propria vita non trova più la strada,
la concentrazione sui veri bisogni umani e si perde, forse per sempre o forse
no.
Nel film vediamo un uomo che seppur ancora giovane, di bell'aspetto, ricco,
appagato e al centro dell'interesse di molti, è un individuo annoiato,
distaccato, indifferente alla vita, che non ha più interessi o entusiasmi di nessun
genere (emblematica la sequenza delle due ballerine di pole-dance). Vediamo il lato in ombra della vita luminosa di una star, l'altra faccia di
un'esistenza scintillante. L'arrivo inaspettato della figlia undicenne aprirà
per lui altre possibilità di cui non si era mai reso conto, oppure che aveva
lentamente dimenticato.
Somewhere è quindi non solo un film sull'effimera realtà dello
showbusiness, ma soprattutto la storia della perdita di stabilità di una
persona, del suo deragliamento esistenziale, della sua ricerca interiore e della
volontà di riscoprire la bellezza della vita. E' inoltre la delicata
testimonianza di un amore fra padre e figlia, che riesce a riequilibrare gli
sbandamenti di un'esistenza sbagliata.
I punti in comune con
Lost in translation
sono molti, a tal punto che Somewhere potrebbe essere il secondo
capitolo del precedente film. Entrambi i protagonisti sono due attori in piena
crisi esistenziale, entrambi i film sono ambientati in degli alberghi, in
entrambi i film una figura femminile sarà il detonatore per la loro rinascita,
inoltre i toni sommessi, lo spunto autobiografico, tematiche intimiste e
interiori sono le stesse.
Somewhere è ambientato nel mitico hotel Chateau Marmont di Los
Angeles, la leggendaria residenza delle star costruita nel 1929 e che nella sua
storia ha ospitato celebrità della celluloide come Howard Hughes, Greta Garbo,
Errol Flynn, Marylin Monroe, James Dean, James Belushi e Natalie Wood, e
frequentato oggi da divi moderni come DiCaprio o Depp. L'hotel ha ospitato la
piccolissima troupe della Coppola nell'estate del 2009 senza bisogno che la
struttura fosse chiusa agli ospiti durante le riprese.
In una breve parentesi nel film appare anche il nostro paese, vale a dire quando il
protagonista viene invitato alla serata di premiazione dei Telegatti a Milano per ricevere un
premio. Alcune di queste sequenze "italiane" sono girate all'interno dell'aeroporto di Malpensa, altre
in una suite dell'hotel Principe di Savoia, mentre la serata televisiva è stata
ricreata in un teatro milanese. Durante questa sequenza appaiono sullo schermo
personaggi della televisione italiana come Simona Ventura, Nino Frassica,
Valeria Marini e Maurizio Nichetti. Laura Chiatti compare invece nel breve ruolo
di una ex amante italiana del protagonista.
Nel ruolo del personaggio principale Jonny Marco, la Coppola ha chiamato Stephen
Dorff che sebbene non ancora quarantenne vanta una carriera cinematografica
ultraventennale, mentre nei panni della piccola Cleo troviamo Elle Fanning,
sorella della più famosa Dakota. Anche lei come sua sorella ha iniziato a
recitare piccolissima, a soli tre anni nel film
Mi chiamo Sam
con Sean Penn, ma l'abbiamo vista ancora in
Babel
di Inarritu e
Il curioso caso
di Benjamin Button di David Fincher.
Presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia 2010, Somewhere
ha vinto un po' a sorpresa il Leone d'Oro per il miglior film, andato per la
quinta volta nella storia della Mostra ad una donna, dopo Leni Riefensthal (Il
trionfo della volontà nel 1938), Margarethe Von Trotta (Anni di
piombo nel 1981), Agnès Varda (Senza tetto né legge nel
1986) e Mira Nair (Monsoon
wedding nel 2001).
V.M.
versione per la
stampa