LOST IN TRANSLATION

regia Sofia Coppola
con Bill Murray, Scarlett Johansson, Giovanni Ribisi, Anna Faris
sceneggiatura Sofia Coppola
fotografia Lance Acord montaggio Sarah Flack 
costumi Nancy Steiner
scenografia Anne Ross, K. K. Barrett
musica Air, Brian Reitzell,
Roger Joseph Manning Jr., William Storkson
produzione Ross Katz, Sofia Coppola
distribuzione Mikado
durata 1h42m

Usa 2003


La trama: In una Tokyo asettica, moderna e distratta si incontrano due solitudini. Bob, famoso attore cinquantenne in piena crisi matrimoniale e personale, e Charlotte, giovane sposa annoiata che non sa ancora cosa fare nella vita. I due si incontrano casualmente nel bar dell'albergo che li ospita, e dividono qualche momento di euforica comunione di spirito, gustando la variopinta ed esilarante night-life della capitale giapponese.


La regista: Figlia d'arte per eccellenza, Sofia Coppola nasce a New York il 14 maggio 1971, ed inizia come attrice nei film del padre Francis. E' apparsa bambina nei primi due episodi de Il padrino ('72 e '74), prima di interpretare il ruolo importante di Maria Corleone nel terzo capitolo della saga ('90). Abbandonata l'idea della carriera d'attrice, esordisce come regista del corto Lick the star ('97), che in un certo senso anticipa l'idea de Il giardino delle vergini suicide ('00) che è il suo primo lungometraggio. Attesissima per l'estate 2006 la sua rivisitazione della vita di Maria Antonietta.


Il film: secondo di una ideale trilogia che vede giovani donne smarrite come protagoniste, preceduto da Il giardino delle vergini suicide ('00) e seguito dall'ancora inedito e attesissimo Maria Antonietta ('06), Lost in translation  conferma il talento della giovane regista americana, caratterizzato da un tocco gentile e delicato che nel corso degli anni le ha garantito uno stile proprio ormai riconoscibile e personalissimo. Dopo prove mal accolte come attrice (ricordiamo che il padre la volle come giovane figlia di Al Pacino ne Il padrino - parte III  ('90), interpretazione stroncata pressocché da tutti i critici dell'epoca), e anni passati alla ricerca di una propria strada artistica nel tentativo anche di sottrarsi alla responsabilità del nome che porta, Sofia Coppola è riuscita a costruire una sua visione di cinema, interpretato attraverso una sensibilità femminile che la rendono unica nel panorama cinematografico femminile americano. A raccontare lo spaesamento non solo linguistico e culturale dei due protagonisti, la Coppola ha chiamato la giovane attrice più richiesta d'America, Scarlett Johansson e lo storico attore comico del Saturday Night Life, Bill Murray, che insieme hanno saputo creare l'alchimia giusta per portare in vita questa curiosa coppia di americani in trasferta nella capitale nipponica, capace di farci sentire quasi sulla nostra pelle, il senso di straniamento e inadeguatezza dei personaggi. Delicato, esilarante, divertente e molto malinconico, il film resta nella mente come un'opera compiuta e matura, diretta con tocco leggero e interpretata magnificamente, in cui forse la regista-sceneggiatrice ha voluto raccontare esperienze a lei vicine, avendo vissuto e studiato per lungo tempo in Giappone.

... Ho voluto realizzare qualcosa che mostrasse le mie impressioni sulla vita a Tokyo, e
qualcosa di romantico, sul matrimonio e sul diventare adulti. Su ciò che ne pensavo. Abbiamo cercato di essere discreti, con una piccola telecamera, senza luci, usando solo eccezionalmente
i passanti. Il film racconta le cose che amo di questa città, ciò che significa essere stranieri qui
e i rapporti sbagliati tra le persone
... (da un'intervista a Sofia Coppola).

Presentato a Venezia nella sezione Controcorrente, che ha premiato la Johansson come miglior attrice, il film ha vinto il Golden Globe come miglior film commedia, miglior attore e miglior sceneggiatura, è stato nominato agli Oscar come miglior film, regista, attore e sceneggiatura, vincendo quest'ultimo.
Sofia Coppola è stata la prima regista americana ad essere nominata agli Oscar, dopo l'italiana Lina Wertmuller (Pasqualino Settebellezze '74) e la Neozelandese Jane Campion (Lezioni di Piano '93).

Sito ufficiale del film: www.lost-in-translation.com