MONSOON WEDDING

regia Mira Nair
con Naseeruddin Shah, Lillete Dubey, 
Shefali Shetty, Vasundhara Das
sceneggiatura Sabrina Dhawan
fotografia Declan Quinn montaggio Allyson C. Johnson
scenografia Stephanie Carroll costumi Arjun Bhasin
musica Mychael Danna, Paul P. Soucek
produzione Caroline Baron, Mira Nair
distribuzione Keyfilms
durata 1h59m

India, 2001


La trama: Nuova Delhi, giorni attuali. I componenti di una grande famiglia indiana, si riuniscono da tutte le parti del mondo per celebrare un matrimonio "combinato". Durante i preparativi del fastoso ricevimento vengono a galla incomprensioni, segreti e paure nascoste nell'animo di molti di loro, soprattutto della sposa che pur acconsentendo alle nozze con un ingegnere di Houston, non rinuncia a rivedere proprio poche ore prima delle nozze, il suo vecchio amante. Tumulti degli animi e tumulti atmosferici che esploderanno durante la pioggia liberatoria del monsone estivo.


La regista: Nata a Bhubaneshwar, in India nel 1957, Mira Nair č una delle registe indiane pių popolari nel mondo, avendo intrapreso una carriera internazionale. Ha studiato prima a Nuova Delhi poi a Harvard e ha diretto vari documentari prima di esordire nel lungometraggio con il suo film pių famoso, Salaam Bombay (1988), vincitore della Camera d'Or e del Prix du public a Cannes e nominato all'Oscar come miglior film straniero. Fra gli altri suoi film, Mississipi Masala (1991), La famiglia Perez (1995), Kamasutra (1996), My own country (1998).


Il film: Vincitore a sorpresa del Leone d'Oro alla Mostra del cinema di Venezia 2001, il film č stato girato in un mese a Nuova Delhi, in parte in video e con un badget ridotto. Nel numeroso cast compaiono oltre ad attori professionisti, anche molte comparse e membri della famiglia della stessa regista. Film gradevole, molto in stile american-comedy, eccessivamente considerato e sostenuto dal presidente Nanni Moretti alla Mostra del cinema di Venezia, che gli ha imposto il Leone a discapito di altri titoli pių meritevoli; piuttosto scontato nella descrizione della grande famiglia, troppo "poco indiana" nella sua sfrontata borghesia finto-occidentale, il film si eleva quando racconta lo sbocciare di un sentimento nuovo fra due dei personaggi, puro e travolgente come i colori sgargianti dei fiori e dei tessuti che riempiono tutte le immagini del film e che costituiscono l'anima pulsante e colorata della pellicola.