APOCALYPTO
regia Mel Gibson
con Rudy Youngblood, Dalia Hernandez,
Jonathan Brewer,
Morris Birdyellowhead, Carlos Emilio Baez
sceneggiatura Mel Gibson, Farhad
Safinia
fotografia Dean Semler
montaggio John Wright
scenografia Thomas E. Sanders
costumi Mayes C. Rubeo
musica James Horner
produzione Mel Gibson
distribuzione Eagle
durata 2h20m
Usa 2006
La trama: Siamo nel
Messico del XVI° secolo. La civiltà Maya è alla fine del suo splendore. Il
giovane Zampa di Giaguaro vive serenamente con la sua tribù nel fitto della
foresta, e insieme all'amata moglie Sette, attende la nascita del secondo
figlio. L'invasione di un gruppo di guerrieri sanguinari, alla ricerca di
vittime sacrificali, getta disperazione e sconforto fra i membri della pacifica
comunità.
Il regista: Attore
e regista, Mel Gibson nasce a New York nel 1956 ma si trasferisce adolescente a
Sidney. Dopo una fortunata carriera come attore sia in Australia che ad
Hollywood, debutta dietro la macchina da presa nel 1993 con L'uomo senza
volto. Segue Braveheart nel 1995 che, con cinque premi Oscar
(fra cui film e regia), lo consacra come nuovo autore. La sua terza regia è il
controverso La passione di
Cristo ('04).
Il film: Dopo l'aramaico
e il latino de
La passione,
Mel Gibson appassionato da sempre di lingue e civiltà scomparse, colpisce di nuovo con la sua ultima pellicola Apocalypto,
abbandonandosi questa volta al fascino degli antichi Maya, civiltà spazzata via
dall'arrivo degli Europei nel XVI° secolo, intrappolando lo spettatore nello
stupore di un film
interamente recitato in yucateco, lingua ormai perduta parlata dall'antica
civiltà messicana.
Kolossal naturalistico, ecologico, religioso e politico nella cui ardua
produzione solo il regista
australiano (di adozione) riesce ad immolarsi, impeccabile e sontuoso nella messa in scena,
fastoso e adrenalinico, un vero action movie miscelato al film d'impegno,
Apocalypto ghermisce l'attenzione e per più di due ore non delude mai, non
annoia pur costringendo ai sottotitoli, e travolge con immagini trascinanti e
visivamente spettacolari, con squarci di natura incontaminata di una bellezza
senza pari.
Girato interamente in Messico, nel folto di una vera giungla inviolata dall'uomo,
scelta dopo lunghi sopralluoghi in Guatemala e Costarica per la
verginità del suo stato ma anche per la struttura morfologica piuttosto pianeggiante,
necessaria alla troupe per le lunghe riprese di corsa, il film ha richiesto
oltre un anno per la realizzazione, che ha visto la produzione stabilirsi nel
piccolo villaggio di Catemaco, a ridosso della foresta, diventato il punto
logistico di riferimento per le tormentate riprese, ostacolate dalle piogge torrenziali
abbattutesi sulla regione per mesi.
Il film costato molte decine di milioni di dollari (trenta soltanto per il
marketing) è a tutti gli effetti un kolossal di altri tempi, con oltre
settecento comparse, migliaia di costumi e scenografie monumentali (l'intera
città Maya è stata ricostruita in scala naturale vicino Veracruz), che
costituiscono l'estetica e il fasto di un film dalla messa in scena imponente
(impressionante ad esempio, l'entrata dei prigionieri in città, attraverso la cava di gesso, fra gli
sguardi incuriositi del ceto più ricco della popolazione Maya).
Apocalypto è un film che si racconta molto attraverso le immagini e la
sua estetica visiva; attraverso i costumi ad esempio, sontuosi e ricchissimi di
particolari, che fanno largo uso di giada, madreperla e conchiglie, usate dai
ricchi Maya per differenziare le diverse classi sociali, e che hanno dovuto
"raccontare" con i tessuti i diversi ceti del tempo, dai sovrani, agli uomini
della giungla, ai cacciatori, agli anziani. Anche il trucco degli italiani Aldo
Signoretti e Vittorio Sodano (Gangs
of New York,
Moulin Rouge!,
Le fate ignoranti)
gioca un ruolo importantissimo nella costruzione immaginifica che il film
trasmette, avendo ricreato il look di centinaia di comparse, ognuna diversa
dall'altra, ricostruendo visi, corpi e capigliature, tatuaggi anche in rilievo,
piercing, denti marci o abbelliti da applicazioni di ambra, o creando
deformazioni fisiche attraverso l'uso di protesi al silicone, per esempio per
ricreare i lobi delle orecchie molto allungati dagli enormi orecchini, o il
tipico aspetto dei visi dei Maya, notevolmente appiattiti dall'applicazione fin
dall'infanzia di tavolette di legno sulla fronte e sul naso.
Nel film recitano tutti attori sconosciuti, molti alla loro prima esperienza
cinematografica, come il protagonista Rudy Youngblood, ballerino e cantante di
origini pellerossa, o l'attrice che interpreta sua moglie nel film, la messicana Dalia Hernandez,
ballerina anch'essa. L'attore più conosciuto della pellicola è Raoul Trujillo (The
new world, Nikita), che interpreta il sanguinario capo dei
cacciatori di teste.
Accolto dalle solite polemiche che accompagnano l'uscita di un film di Mel
Gibson, tacciato di una ipotetica, eccessiva dose di violenza, il film ha
sbancato i botteghini americani e mondiali, piazzandosi come uno dei migliori
incassi di sempre nella storia del cinema, è stato nominato ai Golden Globes
come miglior film in lingua straniera, ed ha ricevuto diverse nomination agli
Oscar.
Una curiosità: nel trailer del film, nel ruolo del protagonista non recita Rudy
Youngblood, ma un altro attore, non scelto poi per la parte.
V.M.
sito del film:
www.apocalypto.movies.go.com
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