BASTARDI SENZA GLORIA
regia Quentin
Tarantino
con Brad Pitt,
Christoph Waltz, Diane Kruger,
Mèlanie Laurent, Michael Fassbender, Eli Roth
sceneggiatura
Quentin Tarantino
fotografia Robert
Richardson
montaggio Sally
Menke
scenografia David
Wasco
costumi Anna B.
Sheppard
effetti speciali
John Dykstra
produzione
Laurence Bender
distribuzione
Universal
durata 2h40m
Usa 2009
La trama:
Seconda guerra mondiale. Nella Francia occupata dai tedeschi, la giovane ebrea
Shosanna è l'unica sopravvissuta allo sterminio di tutta la sua famiglia da
parte dello spietato colonnello nazista Hans Landa. Intanto uno squadrone
specializzato di soldati americani ebrei, i Bastardi, si vendica
trucidando quanti più tedeschi possibile. Con l'aiuto dell'attrice collaborazio-
nista Bridget Von Hammersmark, preparano un attentato sperando di colpire lo
stesso Fuhrer.
Il regista: Attore,
regista e sceneggiatore, Quentin Tarantino nasce a Knoxville, Tennessee, nel
1963 e fin da bambino manifesta una passione morbosa per il cinema. Estimatore
dei film italiani di serie B degli anni settanta, della Blacksploitation e del
cinema delle arti marziali giapponese, esordisce nella regia con Le iene
('92), seguito da Pulp Fiction ('94), Palma d'Oro a Cannes e Oscar per la
sceneggiatura. Seguono l'episodio L'uomo di Hollywood nel film
collettivo Four rooms
('95), Jackie Brown ('97), Kill Bill
vol.1
e
vol.2
('03/'04),
A prova di morte
('07) è il suo ultimo film.
Il film:
Nella personalissima, sofisticata, esclusiva e distintamente eccentrica
cinematografia di Quentin Tarantino, così importante nell'ambito del nuovo
cinema internazionale tanto da essere all'origine dell'invenzione di un nuovo
termine oggi strausato dai cinefili come tarantiniano, mai il talentuoso
regista di Knoxville si era confrontato con la grande Storia, quella con la S
maiuscola che ha coinvolto tutti.
Le storie di tutti i suoi film precedenti infatti, sono sempre state
ambientazioni contemporanee o immerse in un passato recente (Pulp fiction),
anche se apparentemente Tarantino sembra strizzare sempre l'occhio verso un
periodo a lui caro, quello dei settanta (Jackie Brown,
A prova di morte
ma anche gli stessi Kill Bill).
Con Bastardi senza gloria invece, per la prima volta possiamo
parlare di un vero e proprio film storico di Quentin Tarantino, un film
tarantiniano in costume, che non perde però lo humor, la follia, l'irriverenza e
la sregolatezza che hanno caratterizzato tutta la sua cinematografia e che hanno
fatto grande il suo nome.
Pensato per anni dal regista come un remake di un suo cult italiano, Quel
maledetto treno blindato (1978) di Enzo G. Castellari (Il cui titolo inglese
Inglorious bastards è stato trasformato e omaggiato da Tarantino
nel suo Inglorious basterds), il film è ambientato in Francia durante la
seconda guerra mondiale (uno dei primi titoli ipotizzati era infatti C'era
una volta nella Francia occupata dai nazisti, che è poi rimasto come titolo
di uno dei capitoli di cui il film è composto). Il plot della storia è semplice
ma abbastanza articolato nella messa in scena, in quanto i personaggi sono
molteplici e si muovono su diversi piani di azione all'interno delle due ore e
quaranta del film.
Un gruppo scelto di soldati americani, i Bastardi appunto,
capitanati da un eccentrico comandante dalle origini miste italico/pellerossa,
Aldo Raine, porta scempio fra le forze del Terzo Reich eliminando un alto numero
di soldati tedeschi con armi classiche (senza disdegnarne però altre meno
convenzionali, come le mazze da baseball), e collezionando scalpi delle vittime
come trofei. Dall'altra parte della barricata lo spietato Colonnello nazista
Hans Landa fa strage di ebrei nascosti nelle campagne francesi, mentre la sua
fama di sterminatore di Ebrei si diffonde in tutto il paese.
In Inghilterra intanto si sta preparando un attentato agli alti vertici tedeschi
in Francia, con l'aiuto della fascinosa attrice tedesca ma spia per gli
alleati, Bridget Von Hammersmark, che tenterà di introdurre gli infiltrati
inglesi ad una prestigiosa prima cinematografica a Parigi di un film di
propaganda nazista, L'orgoglio della nazione. L'attore protagonista del
film, in realtà il soldato dalle spigliate qualità di cecchino di cui si
raccontano le gesta nella pellicola, si è intanto infatuato della giovane e
bella proprietaria della sala, Emmannuelle, il cui vero nome è Shosanna, una
ragazza ebrea miracolosamente scampata quattro anni prima ad una delle terribili
stragi del Colonnello Landa, in cui tutta la sua famiglia perse la vita. Landa è
ora a capo dell'organizzazione della sicurezza durante la sera della prima ed
Emmannuelle/Shosanna sarà costretta faccia a faccia con l'uomo che ha distrutto
la sua vita. Naturalmente le carte in tavola sono mischiate con astuzia e
genialità dal regista e tutti i personaggi saranno costretti ad affrontare
imprevisti e situazioni nuove, quando al vero ultimo istante arriverà la notizia
che sarà lo stesso Fuhrer in persona, a presenziare alla proiezione.
Come in molti dei suoi film precedenti, il regista costruisce ancora una volta
una grande storia attorno allo stesso protagonista principale, la vendetta.
Cinema, storia e guerra uniti insieme in un film strepitoso, che mette alla
prova i numerosissimi fans del regista, per la prima volta davanti ad una
pellicola in cui ai consueti fiumi di sangue e all'inarrestabile violenza sono
presentate nella stessa misura lunghe sequenze di soli dialoghi filosofeggianti
sulla vita, sull'arte dell'affabulazione, sulla manipolazione delle persone e
sui rapporti fra individui messi davanti a situazioni più grandi di loro.
Tarantino si prende una grande rivincita sulla Storia vera, crogiolandosi in un
tangibile piacere autoriale quasi fisico, portando sullo schermo eventi che
sappiamo amaramente tutti non hanno mai preso atto nella realtà. Ma il trasporto
e la motivazione di quasi tutti i "buoni" del film, come d'altro canto la
crudeltà dei "cattivi", riescono a far dimenticare per un momento allo
spettatore quello che non è mai accaduto, facendogli credere alla realtà
fittizia sviluppata nella pellicola, catapultandolo nel vortice di
estraniazione, di inebriata liberazione ed esaltazione che ci regala il film
nella sua parte conclusiva.
Nella lunga, indimenticabile sequenza di apertura, che da sola rende il film un
capolavoro, ci viene presentato il personaggio più curioso e agghiacciante della
storia, il glaciale ma sotto certi aspetti perfino simpatico Colonnello nazista
Hans Landa, portato magistralmente in vita sullo schermo dal fino ad ora
sconosciuto attore austriaco Christoph Waltz, premiato sia a Cannes, che ai
Golden Globes, ai SAG, ai Bafta e all'Oscar per il ruolo.
Brad Pitt ricopre il ruolo del Tenente Aldo Reine, protagonista di alcune scene
strepitose nella versione in lingua originale del film, in cui si destreggia in
un improbabile italiano, perse purtroppo con il nostro doppiaggio. Nel ruolo
dell'"orso ebreo", il barbiere di Boston che ama spaccare la testa dei tedeschi
con la mazza da baseball, troviamo invece il regista Eli Roth, già attore per
Tarantino in A
prova di morte. Messi su quindici chili di muscoli per il ruolo, Roth ha
diretto nella realtà il film nel film, vale a dire la pellicola di propaganda
nazista L'orgoglio della nazione di cui si proietta la prima a
Parigi.
Nel film anche due personaggi femminili molto forti, quelli di Mélanie Laurant
nel ruolo di Shosanna, e di Diane Kruger che veste i panni raffinati della star
tedesca Bridget Von Hammersmark. In parti più piccole ricordiamo anche Daniel
Bruhl, Mike Myers, Gedeon Burkhard, Michel Fassbender.
Il film ad oggi di maggior successo di Quentin Tarantino, Bastardi senza
gloria ha incassato solo negli Stati Uniti centoquindici milioni di
dollari. Considerato fra le migliori pellicole dell'anno, è stato presentato in
concorso al Festival di Cannes ed ha ricevuto sette candidature all'Oscar,
incluso Film, Regia e Sceneggiatura Originale.
Dell'ingente materiale girato ma eliminato al montaggio, si vocifera che
Tarantino voglia preparare un prequel del film.
V.M.
versione per la stampa