NON E' UN PAESE PER VECCHI

regia Joel e Ethan Coen
con Josh Brolin, Javier Bardem, Tommy Lee Jones,
Woody Harrelson, Kelly MacDonald

sceneggiatura Joel e Ethan Coen
fotografia Roger Deakins
montaggio Roderick Jaynes
scenografia Jess Gonchor costumi Mary Zophres
musica Carter Burwell
produzione Scott Rudin, Joel e Ethan Coen
distribuzione
Universal
durata 2h00m

Usa 2007
 

La trama: Texas, anni ottanta. Quando un ranger di frontiera si trova fra le mani un ingente bottino trafugato dalla scena di un delitto, pensa ingenuamente di tenerlo. Ma sulle sue tracce c'è già uno spietato sicario che non risparmia nessuno, lasciando dietro di sé solo morte. Un vecchio sceriffo cerca di rimettere insieme i pezzi del complicato puzzle di sangue, rimanendo coinvolto anch'esso nella apparentemente infinita carneficina.


I registi: Nati a Minneapolis rispettivamente nel '54 e nel '57, Joel e Ethan Coen sono considerati fra i più personali autori statunitensi. Insieme hanno scritto e diretto numerosi lungometraggi tutti molto apprezzati fra cui ricordiamo Blood simple ('84), Arizona junior ('87), Crocevia della morte ('90), Barton Fink ('91) Palma d'Oro a Cannes, Mister Hula Hoop ('94), Fargo ('96) Oscar per la miglior sceneggiatura, miglior attrice Frances McDormand e miglior regia a Cannes, Il grande Lebowski ('98), Fratello dove sei? ('00), L'uomo che non c'era ('01) miglior regia a Cannes, Prima ti sposo, poi ti rovino ('03), The Ladykillers ('04).


Il film: Crocevia di generi cinematografici diversi e apparentemente lontani, che frulla insieme western contemporaneo (siamo nel 1980), horror, road movie e noir nel senso più crepuscolare del termine, ma anche commedia surreale e macabra, Non è un paese per vecchi  può essere definito nella più coeniana delle interpretazioni una commedia horror su una caccia all'uomo, ambientata in terre di frontiera.
L'idea parte da uno dei più classici paradigmi del cinema giallo: una valigia piena di soldi finita nelle mani sbagliate. Attorno a questa valigia ruota uno stuolo di personaggi diversi, da cui emergono tre protagonisti principali molto diversi fra loro, che (e qui la prima genialità del film) non si incontrano mai. Lo sceriffo Bell, il buono per eccellenza, onesto ed equilibrato che cerca solo di fare giustizia; un dinosauro (molto simile al protagonista di Le tre sepolture  sempre interpretato da Lee Jones), ancorato al passato, ormai fuori dal tempo che non riconosce più il mondo attorno a sé, qui a fronteggiare una forza omicida totalmente libera e senza freni che lui non riesce a comprendere, e da cui si lascia sopraffare, disilluso ma allo stesso tempo consapevole della sua impotenza. Al suo antipode, il male assoluto nella persona di Anton Chigurth, uomo dal passato non chiaro, un forestiero sicuramente non texano, forse addirittura straniero. Killer freddo che semina morte a pioggia sulla sua strada, apparentemente privo di alcun rimorso, candido quasi nel suo credere ciecamente nel destino (il gioco della moneta che fa con le sue vittime). Il terzo uomo è Llewelyn Moss, il classico tipo qualunque che si ritrova al centro di qualcosa ben più grande di lui, e che cerca di approfittarne. Ex berretto verde, ranger texano doc con mogliettina scialba al seguito con cui convive in un trailer, non stupido ma certamente ingenuo. I tre uomini si giocheranno la vita in una caccia senza fine, costellata da così tante morti che alcune avvengono addirittura fuori campo (altra grande trovata dei registi).
Un altro elemento fondamentale e imprescindibile del film sono i luoghi dove i fatti prendono vita. Il Texas occidentale, terra di confine con il Messico, arido, inospitale ma bellissimo nella sua natura aspra e primordiale, non rimane un semplice background per gli eventi, ma si erge a protagonista complementare insieme ai personaggi, acuendo la drammaticità del racconto con la sua presenza primitiva, messa in risalto dalle eccezionali immagini di Roger Deakins, fotografo storico dei Coen, e contribuisce ad acuire il senso di sempre maggior tensione che il film trasmette fin dalle prime inquadrature. Per le riprese è stata scelta la zona intorno a Marfa, piccola cittadina sperduta nel deserto texano, a centinaia di chilometri da qualsiasi grande città dello stato, curiosamente condivisa dalla troupe de Il petroliere, girato a pochi chilometri di distanza da Paul Thomas Anderson più o meno nello stesso periodo.
Tratto dal romanzo omonimo vincitore del premio Pulitzer di Corman McCarthy, già molto cinematografico sulla carta, e proposto ai Coen dal produttore Scott Rudin, Non è un paese per vecchi  è il primo film dei due fratelli tratto da materiale non scritto direttamente da loro. I registi non hanno però rinunciato ad introdurre nel testo il loro personalissimo tocco autoriale, ricreando i toni e le atmosfere macabre, grottesche, ironiche che hanno caratterizzato capolavori della loro cinematografia come Fargo, Blood simple o Barton Fink.
Fra gli attori spicca uno stolido e sempre notevole Tommy Lee Jones, mentre Josh Brolin (futuro George W. Bush per Oliver Stone) impersona il texano di frontiera perfetto. Ma a rimanere nell'immaginario collettivo di ciascuno spettatore è il personaggio portato sullo schermo dallo spagnolo Javier Bardem, sicario omicida folle e delirante già entrato nella storia del cinema, con la pettinatura Beatles-style e un'arma mai vista prima sullo schermo.
Il film, molto apprezzato dalla critica americana, ha vinto praticamente tutti i premi cinematografici della stagione, chiusa con la vittoria di quattro premi Oscar.
                                                                                                                      V.M.


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