MILLION DOLLAR BABY

regia Clint Eastwood
con Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman, 
Jay Baruchel, Mike Colter
sceneggiatura Paul Haggis
fotografia Tom Stern
montaggio Joel Cox
scenografia Henry Bumstead costumi Deborah Hopper
musica Clint Eastwood
produzione Albert S. Ruddy, Tom Rosenberg, Paul Haggis
distribuzione Warner
durata 2h17m

USA 2003


La trama: Frankie Dunn è un vecchio allenatore di pugilato ormai in declino, che in passato ha allenato dei campioni; vive un'esistenza solitaria, evitando legami profondi con chiunque. Un giorno viene avvicinato da Maggie, una ragazza che si allena nella sua palestra e il cui sogno è diventare una pugile professionista. Maggie vuole essere allenata da Frankie che, dapprima schivo, non ne vuole sapere ma in seguito, vista la determinazione della giovane, desiste e decide di portarla sul ring.


Il regista: Uno dei registi più anziani di Hollywood ancora in piena attività, Clint Eastwood nasce a San Francisco nel 1930. Inizia la sua carriera di attore in Italia nel 1964, quando Sergio Leone lo chiama per Un pugno di dollari. Nei Settanta consolida la sua carriera con il personaggio dell'Ispettore Callaghan, che interpreta in svariati film. Il suo primo film da regista è Brivido nella notte ('71), seguito da altre 24 pellicole tra cui ricordiamo: Il texano dagli occhi di ghiaccio ('76), L'uomo nel mirino ('77), Bird ('88), Gli spietati ('92), Un mondo perfetto ('93), I ponti di Madison County ('95), Mystic River ('03).


Il film: Pochi possono vantare una carriera come quella di Clint Eastwood, attivo nel cinema da oltre quarant'anni, ormai simbolo del western all'italiana e dei polizieschi anni Settanta, diventato nella maturità regista attento e raffinato, amato dai critici, adorato dagli attori, seguito fedelmente dal pubblico in sala.
Nell'ultima parte della sua carriera Eastwood ha espresso il meglio del suo cinema regalandoci almeno due film memorabili, Mystic River e appunto Million Dollar Baby. Le tematiche che il film affronta con stile sommesso e pacato, sono diverse, e vanno dalla rivalsa sociale, all'immobilità dei sentimenti, alla solitudine, all'ineluttabilità del destino, fino a toccare delicatamente il difficile argomento dell'eutanasia.
Un autore il Clint, come viene affettuosamente chiamato a Hollywood, che manifesta un'attenzione e un trasporto rari e delicati verso argomenti intimi, personali ma allo stesso tempo carichi di ardore civile, e che non ha paura di mettere il dito in piaghe sociali come la pedofilia o affrontare apertamente temi bollenti come appunto l'eutanasia, in un paese contraddittorio, conservatore e incoerente come l'America.
Il film, piccolo, come piccolo il suo badget faticosamente messo insieme dal regista, che malgrado tutti i suoi successi fatica sempre a trovare produttori, è tratto da un racconto dello scrittore irlandese F.X. Toole, ex allenatore di pugili lui stesso, e vede insieme una triade di attori superlativi: lo stesso Eastwood, Morgan Freeman e l'indimenticabile Hilary Swank (Boys don't cry, Insomnia), che rende il personaggio della perdente Maggie, eterno.
Per prepararsi al personaggio la Swank si è allenata duramente per quattro mesi e nel film recita in tutte le scene senza controfigura anche in quelle più cruente, come quando sul ring incontra la vera campionessa mondiale di box Lucia Rijker.
Candidato a sette premi Oscar, il film ne ha vinti quattro: film, regia, attore non protagonista (Freeman) e ovviamente quello meritatissimo, per la Swank.

Sito ufficiale del film: http://milliondollarbabymovie.warnerbros.com