PRIMA DELLA PIOGGIA

regia Milcho Manchevski
con Rade Serbedzija, Katrin Cartlidge, Grégoire Colin,
Labina Mitevska, Jay Villiers, Phyllida Law

sceneggiatura Milcho Manchevski
fotografia Manuel Teran
montaggio Nicolas Gaster costumi Caroline Harris, Sue Yelland
scenografia Sharon Lomofsky, David Munns
musica Zlatko Origianski, Zoran Spasovski, Goran Trajkoski
produzione Aim
distribuzione Mikado
durata 1h55m

Macedonia 1994
 

La trama: 1994. Tre storie s'intrecciano inesorabilmente nel teatro della guerra fratricida fra Macedonia e Albania. Un giovane monaco macedone, nasconde una ragazza albanese di cui non capisce nemmeno la lingua all'interno del monastero in cui vive. Una photo-editor londinese è divisa fra il distaccato marito e l'attrazione che prova per un rude fotoreporter di guerra. Quest'ultimo si ritira nel suo luogo natio, sentendosi partecipe dei crimini che ritrae.


Il regista: Milcho Manchevski nasce a Skopje, in Macedonia nel 1959. E' attore, scrittore, sceneggiatore e regista. Dopo studi in filosofia presso l'Università di Skopje, si trasferisce negli Stati Uniti dove si laurea in cinema alla Southern University dell'Illinois. A New York lavora come montatore, documentarista e regista di video musicali. Prima della pioggia  è il suo celebrato film d'esordio, seguito nel 2001 da Dust, e da Shadows nel 2007. Nel 2002 ha diretto un episodio della serie tv The wire.


Il film: Tutto il fascino e il mistero che pervadono le immagini del magnifico film d'esordio del  regista macedone Milcho Manchevski, sono racchiusi in una semplice ma esemplificativa frase pronunciata da uno dei personaggi del film, il cerchio non è rotondo.
Cercare di spiegare o di comprendere la struttura magmatica e in continuo movimento della storia, che non segue una cronologia degli eventi logica ma si abbandona a continue fughe dalla razionalità del nostro modo di comprendere il tempo, sarebbe il modo più sbagliato di avvicinarsi a questo film potente e visionario, da cui invece ci si deve lasciar prendere senza remore, lasciando da parte qualsiasi tentazione di inscatolamento degli eventi in un inutile tentativo di comprensione logica.
Il film si divide in tre episodi intitolati rispettivamente Parole, Volti e Immagini.
Nel primo è raccontata la storia di Kiril, giovane monaco che vive nel silenzio sospeso e immutato nei secoli di un antico monastero macedone del XII secolo, e di Zamira, giovane albanese in fuga da un'accusa di omicidio. Fra i due pur separati dall'incomprensione delle loro diverse etnie e lingue, scoppia un sentimento forte e impellente, primo evento che rompe la continuità del cerchio delle circostanze, cercando una via diversa, una soluzione altra rispetto alla follia fratricida che sembra essere l'unica risposta a tutto. La loro fuga all'alba è simbolica di un ricercato e necessario nuovo inizio.
Il secondo episodio vede protagonista Anne, photo-editor londinese inorridita dalle immagini che le arrivano dal conflitto nei Balcani, combattuta fra un matrimonio ormai trascinato e il sentimento che la lega ad un fotoreporter di guerra, Aleksander. Anche lei spezzerà il cerchio della logicità temporale reagendo ad un evento tragico in maniera inaspettata.
Nell'episodio conclusivo ritroviamo Aleksander, in fuga dall'orrore della guerra che ritrae ogni giorno. Un uomo in fuga soprattutto da sé stesso, in cerca di una pace interiore che spera di ritrovare nella tranquillità immutata del suo villaggio natale in Macedonia e nel conforto di un amore giovanile, ma che troverà solo odio e morte. Sarà lui a spezzare più degli altri la continuità immutabile del cerchio degli eventi.
L'apparente complessità narrativa di Prima della pioggia, è al contrario il suo punto di forza. I dubbi, le risposte non date, il ricercato confondere lo spettatore con avvenimenti non cronologici e incomprensibili dal punto di vista pratico della realtà che tutti conosciamo, non fa altro che rafforzare un materiale già potentissimo in sé, che il regista riesce a plasmare in maniera mirabile, nobilitandolo sullo schermo in una forma elegante, ipnotica e seducente.
Puzzle temporale senza continuità, Prima della pioggia  racchiude all'interno del suo bellissimo titolo, il senso d'attesa e di presagio che aleggia durante tutto lo svolgersi degli eventi, per sfociare nel finale in una pioggia torrenziale, simbolo della follia e dell'assurdità di tutte le guerre. Il tema della pioggia, trattenuta per tutto il film da cupe nubi all'orizzonte, imminente ma sospesa, è al centro anche dei due momenti onirici del film in cui due diversi personaggi saranno protagonisti dello stesso sogno premonitore di morte, in cui vediamo scorrere una pioggia battente fuori dalle finestre.
Un viaggio irreversibile e doloroso quello attraverso cui è portato lo spettatore, fino ad arrivare al potente, folle, indimenticabile finale che impazzisce e mescola tutte le carte del raziocinio umano. Un viaggio nel tempo percorso su due mondi paralleli che non si incrociano mai, due possibili verità opposte, due possibili soluzioni all'apparente ineluttabilità degli eventi.
Pur essendo immerso ampliamente nella realtà del conflitto dei Balcani dei primi anni novanta, il film rimane attualissimo anche dopo quindici anni dalla sua uscita sullo schermo, e si erge a monito cinematografico contro la scelleratezza di tutti i conflitti fratricidi generati da divisioni etniche, religiose e sociali.
Vincitore del Leone d'Oro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 1994, ex-aequo con il film taiwanese Vive l'amour  di Tsai Ming-Liang, Prima della pioggia  impose l'allora sconosciuto regista cosmopolita macedone all'attenzione pubblica internazionale, che lo salutò come uno dei più promettenti cineasti del fututo. Rese celebre anche l'attore serbo Rade Serbedzija (Eyes wide shut), e la compianta attrice inglese Katrin Cartlidge (Le onde del destino, No man's land), cara a Mike Leigh, scomparsa prematuramente nel 2002.
Un'ultima segnalazione va alla folgorante fotografia di Manuel Teran ed all'evocativo, potente tema musicale di Zlatko Origianski, Zoran Spasovski e Goran Trajkoski.
                                                                                                                      V.M.


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