LA CLASSE
regia Laurent
Cantet
con Francois
Bégaudeau, Nassim Amrabt, Laura Baquela,
Wei Huang, Juliette Demaille, Arthur Fogel, Dalla Doucoure
sceneggiatura
Laurent Cantet,
Francois Begaudeau,
Robin Campillo
fotografia Pierre
Milon, Catherine Pujol, Georgi Lazarevski
montaggio Robin
Campillo, Stéphanie Léger
scenografia
Sabine Barthélémy
costumi Marie Le
Garrec
produzione Haut
et Court
distribuzione
Mikado
durata 2h08m
Francia 2008
La trama:
In una scuola di un quartiere difficile di Parigi, i professori si preparano al
nuovo anno scolastico che sta per iniziare e attraverso riunioni di gruppo,
discutono su come instaurare un rapporto costruttivo con i ragazzi. Francois,
insegnante di lettere, cerca di creare un dialogo aperto e paritario con gli
alunni della sua classe, che seppur interessati e volenterosi, non riescono ad
astenersi da conflitti e ostilità, dovuti alle diverse culture d'origine.
Il regista: Laurent
Cantet nasce a Melle, in Francia, nel 1961. Laureatosi presso l'IDHEC, la più
prestigiosa scuola di cinema francese, esordisce nel 1993 con un corto,
Tous à la manif, seguito due anni più tardi da Jeux de plage. Nel
1997 realizza il film tv Les sanguinaires, per passare al cinema
nel 1999 con l'acclamato Risorse umane. Seguono
A tempo
pieno (01) e Verso il Sud ('05).
Il film:
Cinema e scuola nell'ultimo film di Laurent Cantet, che ha finalmente riportato
la Palma d'Oro in Francia dopo venti lunghi anni dall'ultima conquistata nel
1987 dal film Sotto il sole di Satana di Maurice Pialat. Una scuola
che non esce indenne dallo sguardo analitico del cinefilo Cantet, sempre fine ed
implacabile osservatore del suo paese nei suoi molteplici aspetti.
La classe, o Entre les murs, come recita il titolo francese del
film, racconta del rapporto che si instaura fra un professore di lettere e i
venticinque alunni del quarto anno della scuola media (che sarebbe il nostro
primo liceo), in un istituto scolastico di Parigi durante un intero anno
scolastico.
Il film nasce da una sceneggiatura che lo stesso Cantet aveva scritto già da
diversi anni, prima ancora di girare Verso il Sud, il cui plot si
sviluppava sulla storia di Soulymane, un ragazzo di origini africane che non
trova il suo posto nel sistema della scuola e che viene espulso. Successivamente
Cantet legge il libro di Francois Bégaudeau, un professore di lettere che si
racconta attraverso i suoi dieci anni di esperienza di insegnamento in scuole
cosiddette "difficili", che vivono ogni giorno al loro interno, lo scontro fra
il crogiuolo di culture diverse della nuova generazione di giovani francesi. Da
questo connubio è poi nata la sceneggiatura definitiva de La classe, ed
anche la decisione del regista di far recitare nel ruolo del professore lo
stesso Bégaudeau.
Come gli altri protagonisti dei suoi film precedenti, dal Franck di Risorse
umane al Vincent di
A tempo pieno,
anche il professor Francois è un idealista che si scontra con una realtà che non
soddisfa le proprie aspettative. Crede di poter aiutare i suoi allievi a
ragionare su quello che diventeranno, ma si scontra con un sistema scolastico
molto duro, che è essenzialmente un luogo di selezione, specchio della vita
adulta. In questo il film di Cantet è un'aspra critica verso la scuola, vista
come un sistema di non integrazione ma di divisione, il cui scopo è soltanto
quello di definire il più presto possibile i ruoli che i giovani andranno a
ricoprire da adulti, in modo che la società abbia nel più breve tempo possibile
i suoi dirigenti, i suoi impiegati, i suoi operai. La scuola de La classe
non è una scuola che integra, che unisce e che crea comunione, ma piuttosto un
luogo di separazione, selezione ed esclusione.
Ma La classe non vuole essere un film di denuncia sul sistema
scolastico francese e Cantet riesce a bilanciare questo aspetto del film, con
quello più positivo che guarda al vero ruolo e significato che riveste la scuola
per i giovani. Un luogo di incontro dove poter confrontarsi con gli altri, un
luogo dove poter capire chi si è, chi si vuole diventare e come ci si relaziona
nei confronti degli altri e delle diversità degli altri. E da questo punto di
vista l'entusiasmo, la curiosità, gli stimoli che nascono spontanei delle
domande e dai ragionamenti dei ragazzi riempiono il film di un'energia
travolgente che lascia spazio alla speranza di un domani diverso.
Girato in stile documentaristico, con macchina molto mobile, inquadrature
veloci, sporche e improvvisate, La classe è un film che riesce ad
equilibrare con mirabile realismo la sua doppia anima di film verità e di
finzione.
Le riprese sono state precedute da un intero anno di prove e di preparazione,
durante il quale, ogni mercoledì pomeriggio, una cinquantina di studenti fra i
tredici e i quindici anni della scuola media Francoise Dalto di Parigi, si sono
incontrati su base volontaria, con Francois Bégaudeau, in laboratori
d'improvvisazione e di conversazione su argomenti disparati proposti dal
regista. Scopo di questi incontri era per Cantet innanzitutto il testare
situazioni scritte nella sceneggiatura, verificandone l'effettiva veridicità in
campo, ed eliminare argomenti che non erano d'interesse per i ragazzi. Inoltre è
servito per fare una sorta di anomalo casting fuori da un vero studio
cinematografico, attraverso cui si è potuto valutare la naturalezza, la
spontaneità dei ragazzi e la loro disinvoltura davanti ad una telecamera.
Durante il corso dell'anno qualche giovane ha abbandonato il progetto, altri si
sono manifestati poco interessati, e attraverso una sorta di intrinseca
selezione, si è arrivati al gruppo di venticinque che poi è andato sullo
schermo.
Durante le riprese pur seguendo le pagine scritte e i dialoghi della
sceneggiatura, il regista ha lasciato largo margine all'improvvisazione,
fornendo ai giovani attori appena qualche spunto su cui costruire e sviluppare
le scene, riuscendo a dare al film il giusto ritmo da docu-dramma.
La prima del film si è tenuta nell'aprile del 2008, appena tre settimane prima
dell'inizio del Festival di Cannes, a cui ha partecipato l'intera "classe".
Presentato l'ultimo giorno del concorso, La classe ha ribaltato una
situazione che vedeva il nostro
Gomorra
come possibile vincitore e, conquistando tutti i membri della giuria,
si è aggiudicata la Palma d'Oro all'unanimità, come sottolineato dal Presidente
della Giuria Sean Penn, durante la cerimonia di premiazione.
V.M.
versione per la
stampa