PRANZO DI
FERRAGOSTO
regia Gianni Di
Gregorio
con Gianni Di
Gregorio, Valeria De Franciscis, Maria Calì,
Marina Cacciotti, Grazia Cesarini Sforza, Alfonso Santagata
sceneggiatura
Gianni Di Gregorio
fotografia
Gian Enrico Bianchi
montaggio Marco
Spoletini
scenografia
Susanna Cascella
costumi Silvia
Polidori
musica Ratchev &
Carratello
produzione Matteo
Garrone
distribuzione
Fandango
durata 1h12m
Italia 2008
La trama:
Gianni è un uomo di mezz'età che vive con l'eccentrica, anziana madre in uno
stabile nel cuore di Trastevere. Passa le giornate fra le faccende domestiche e
gli amici dell'osteria. In una Roma deserta alla vigilia del Ferragosto, l'uomo
accetta di ospitare per la giornata di festa la madre dell'amministratore, ma
ben presto si ritrova fra quattro arzille vecchiette, che non sa bene come gestire. La giornata passerà fra litigi e capricci, ma con tanto calore
umano.
Il regista: Gianni
Di Gregorio nasce a Roma nel 1949 e fin da bambino si appassiona al cinema.
Studia Lettere Moderne che abbandona per iscriversi alla Accademia di Arti
Sceniche di Roma. Per tre anni lavora come attore e aiuto regista nel teatro di
Alessandro Fersen, per poi dedicarsi totalmente al cinema come aiuto regista e
sceneggiatore. Fra le sue sceneggiature ricordiamo Sembra morto ma è solo
svenuto ('87), Giovani senza pensieri ('97), Naufraghi sottocosta
('91), Affetti speciali ('92), Viva la scimmia! ('00). Nel
1997 conosce Matteo Garrone e diventa l'aiuto regista di tutti i suoi film
futuri. Ha collaborato anche alla sceneggiatura di
Gomorra. Con Pranzo di
Ferragosto è alla sua prima regia.
Il film:
La terza età raccontata con disincanto e leggerezza come fulcro di un
film che ha acceso magicamente l'attenzione sia del pubblico che della critica
all'ultimo Festival del Cinema di Venezia, capace di mettere d'accordo tutti con
sfumature di garbata autenticità e sentimenti genuini.
Parliamo naturalmente di Pranzo di Ferragosto, opera prima di un
sessantenne, che dopo svariate peripezie e difficoltà produttive è riuscito a
portare sullo schermo un piccolo capolavoro casalingo, grande nella semplicità
dei contenuti e della messa in scena, esilarante nella recitazione
spontanea e del tutto scevra di pesanti metodologie d'attore, di quattro
splendide debuttanti ultraottantenni.
Gianni Di Gregorio, che da tutta la vita lavora nel cinema anche se lontano dai
riflettori, aveva questa storia in mente da molto tempo ed una sceneggiatura
pronta fin dal duemila, ma purtroppo non era mai riuscito a trovare un produttore
coraggioso a tal punto da fare un salto nel buio con un racconto che parlava di
vecchi e di solitudine, anche se con ironia, poesia e una vena di salutare
follia. Fino a quando Matteo Garrone (L'imbalsamatore,
Gomorra), per cui Di
Gregorio è stato aiuto regista in quasi tutti i suoi film, decide di finanziare
il progetto.
La storia, profondamente autobiografica, è quella di un uomo di mezza
età che vive con una madre molto anziana, nobile decaduta, imprigionata in un
mondo che non c'è più, e che in un modo o nell'altro costringe in questo mondo anche il
figlio, tenendolo stretto a sé con tanti piccoli sotterfugi e stratagemmi, obbligandolo inconsciamente a non abbandonarla.
In un susseguirsi di casualità fortuite e di impreviste coincidenze, l'uomo si
ritroverà il giorno di Ferragosto a dover gestire non una, ma quattro petulanti
e capricciose vecchiette, cercando in qualche modo di barcamenarsi fra le loro
paure, cambiamenti d'umore, gelosie e ripicche femminili, esasperate da candide
impuntature senili, che non possono non commuovere.
Girato nel quartiere di Trastevere dove è nato e cresciuto il regista,
ambientato nella vera casa di sua madre con cui ha convissuto per dieci anni,
Pranzo di Ferragosto è la messa in scena di qualcosa che nella
realtà non è successo veramente, ma che si avvicina molto a quello che sono
state le esperienze reali e la vita vissuta dell'uomo. Di Gregorio nella realtà
ha avuto problemi di soldi e di debiti nei confronti del condominio, e la
proposta di fare da badante alla madre dell'amministratore, gli è stata fatta
realmente.
Molto del film si ispira alla vera vita del regista, e molti sono i personaggi
reali che inserisce nella storia, come quello del Vichingo, suo vero amico
d'infanzia, che Di Gregorio descrive come un dinosauro in via d'estinzione.
Dopo aver pensato e intervistato attrici professioniste, il regista ha deciso
che una storia come questa non avrebbe potuto che essere raccontata da persone
vere, che non avevano mai recitato nella vita, e così ha cominciato a pensare a
signore che aveva avuto modo di conoscere nella sua vita, incontrate in centri
per gli anziani o associazioni per la terza età.
La prima a cui ha fatto la proposta di recitare nel film è stata la novantenne
Grazia Cesarini Sforza, amica da sempre e abitante del suo stesso quartiere, che
ha accettato subito entusiasta.
Subito dopo le sono state affiancate la siciliana Maria Calì (88 anni),
l'esuberante Marina Cacciotti (85), scoperta in un centro anziani di Ostia e
l'eccentrica Valeria De Franciscis (93), già apparsa in un piccolissimo ruolo in
Estate romana di Matteo Garrone.
Diverse fra loro come i loro personaggi del film, le quattro splendide
debuttanti hanno creato il mix giusto sullo schermo, diventando delle eroine
agli occhi del pubblico che le ha accolte alla prima del film a Venezia come
delle vere dive. Messa da parte la sceneggiatura, il regista ha voluto far
conoscere fra loro le quattro neo-attrici solo a inizio riprese, per mantenere
alta l'autenticità e la spontaneità delle situazioni e lasciare ampio spazio
all'improvvisazione delle donne, dando vita a quadretti e situazioni
mirabilmente realistici che fanno la vera forza del film. E così temi seri e
tristi come l'abbandono, la solitudine, la paura della morte, vengono
sdrammatizzati da una sana e matura ironia, da una sostenuto tocco poetico e da
un leggero disincanto che fanno di Pranzo di Ferragosto, uno dei migliori
film italiani di sempre.
Il film, presentato a Venezia nella sezione Settimana della Critica, ha vinto il
Premio Miglior Opera Prima e il Premio Pasinetti assegnato dai giornalisti.
V.M.
Sito ufficiale del film:
www.pranzodiferragosto.it
versione per la stampa