THE MILLIONAIRE
regia Danny Boyle
con
Dev Patel, Freida Pinto, Anil Kapoor,
Madhur Mittal, Irfan Khan, Mia Drake
sceneggiatura
Simon Beaufoy
fotografia
Anthony Dod Mantle
montaggio
Christopher Dickens
scenografia Mark
Digby
costumi Suttirat
Anne Larlarb
musica A.R.
Rahman
produzione
Christian Colson
distribuzione
Lucky Red
durata 2h00
G.B. 2008
La trama:
Kamal Malik, nato nei bassifondi di Mumbai e vissuto sempre di espedienti, si
presenta negli studi televisivi di Chi vuol essere milionario, nel
tentativo di ritrovare il suo amore perduto, Latika. Ma dietro il sospetto che
abbia imbrogliato viene denunciato dal conduttore del programma e duramente
interrogato dalla polizia. Durante l'interrogatorio tornano alla memoria del
giovane, eventi cruciali che hanno condizionato la sua vita.
Il regista: Inglese,
nato a Manchester nel 1956, Danny Boyle inizia come registra teatrale per
passare poi alla regia e produzione televisiva per la BBC. Esordisce al cinema nel 1995 con un film
che lo mette subito sulla ribalta internazionale, Piccoli omicidi tra amici,
seguito l'anno successivo da Trainspotting, entrambi con l'allora
sconosciuto Ewan McGregor. Successivamente
dirige Una vita esagerata ('97),
The beach ('00), 28 giorni
dopo ('03),
Sunshine ('07). Ha inoltre continuato a lavorare per la
televisione, realizzando sempre per la BBC due film, Strumpet e
Vacuuming completely nude in Paradise, entrambi del 2001.
Il film:
Cineasta britannico dalla cinematografia non imponente ma
disseminata di pellicole sempre personali e molto interessanti, Danny Boyle è
stato l'artefice durante la scorsa stagione, di un vero e proprio fenomeno cinematografico che ha avuto rari
precedenti nella storia del cinema e in quella degli Academy Awards, The
millionaire.
E' indubbio che dopo gli entusiastici riconoscimenti tributati ai suoi primi due film (Piccoli omicidi tra amici
e Trainspotting), il regista inglese in un certo senso non si sia montato
la testa, né tantomeno si sia fatto conquistare dal facile ma effimero successo
hollywoodiano a cui sembrano destinate tutte le nuove promesse europee (Muccino
docet) e non solo, e pur avendo avuto l'opportunità di lavorare con una grossa
star come DiCaprio in The beach, abbia saputo custodire una certa dignità autoriale e mantenere saldo il cammino sui binari del suo modo di voler fare
cinema, garantendo sia a lui che al suo pubblico, prodotti sempre all'altezza
del proprio nome.
Dopo l'escursione nella fantascienza del suo ultimo film (Sunshine),
Boyle ha avuto l'umiltà di scegliere la direzione di un film apparentemente
destinato all'oblio fin dalla sua nascita, pensato e prodotto solamente per
l'home video, e che sicuramente non avrebbe accresciuto né le sue finanze, né il
prestigio della sua carriera di cineasta.
La storia di The millionaire nasce quando la produttrice di Channel
4 Tessa Ross, acquisisce i diritti del romanzo Q&A di Vikas Swarup,
intuendone il potenziale televisivo, e chiede allo sceneggiatore di Full
Monty Simon Beaufoy di realizzarne lo script. L'ingresso di Danny
Boyle alla regia è il passo successivo e così l'avventura del piccolo film
venuto dal nulla ha inizio.
Abbandonata fin da subito l'idea di girare con macchine da presa tradizionali,
la scelta del regista è stata quella di affidarsi alla tecnologia di moderne,
piccole e maneggevoli macchine digitali, che hanno permesso di immergere le
riprese all'interno dei vicoli, in mezzo al fiume di persone che ogni giorni
pullula le baraccopoli di Mumbay. A volte le macchine digitali sono state
addirittura nascoste all'interno di zaini per carpire al meglio l'autenticità
dei volti della gente. Girato per mesi nei veri slum della metropoli indiana, il
film ha richiesto un lungo processo di casting per trovare i nove giovani che
avrebbero interpretato sullo schermo i tre protagonisti della storia in età
diverse.
Mentre tutti i bambini del film sono stati scelti fra i veri
abitanti delle baracche di Mumbay, l'unico londinese del gruppo è
il diciottenne
Dev Patel che interpreta Jamal da grande, mentre la bellissima
attrice indiana Freida Pinto presta il suo volto al personaggio adulto di Latika.
A distanza di mesi dall'inizio del suo successo è ancora difficile capire perchè
un film così piccolo e senza pretese come The millionaire, sia potuto arrivare a
tanto, ma forse è possibile scoprire gli ingredienti nascosti della sua fortuna
guardando attentamente alla struttura del film stesso, che senza nemmeno troppi
misteri racchiude tutti gli elementi del successo.
The millionaire è fondamentalmente una favola, un film alla Frank
Capra dalla struttura molto semplice dove l'impossibile si trasforma in realtà.
La storia di un nessuno che riesce quando tutto sembra essergli contro. E non è
forse questo quello che, nel buio della sala cinematografica, ogni spettatore
chiede al suo film? Jamal è il personaggio perfetto con cui lo spettatore ama
identificarsi ed è ciò che è successo con le platee di mezzo mondo.
Il film è raccontato attraverso la messa inscena di uno dei più conosciuti quiz
televisivi a livello internazionale, Chi vuol esser milionario?, e riesce
così ad unificare l'immaginario non solo del pubblico indiano, ma di una platea
universale.
Infine racconta la più classica delle storie d'amore, con i buoni da una parte e
i cattivi dall'altra, che pur contro tutti gli ostacoli riesce a trionfare.
Tecnicamente parlando il film si avvale di una regia mozzafiato, moderna, veloce
ma sempre elegante e ricercata, rafforzata da un montaggio da videoclip
adrenalinico, pieno di ritmo e da una fotografia spettacolare dai colori spesso
carichi e sovraesposti che sottolineano in ogni sfumatura la realtà vibrante del
continente India.
Dal Festival di Toronto dove viene eletto dal pubblico come miglior film, seguendo
un po' la sorte del suo protagonista (un cane dei bassifondi, come recita il
titolo originale del film Slumdog millionaire), l'ascesa del film è stata
ininterrotta, portandolo a conquistare ogni premio cinematografico che precede
gli Oscar, da quello dei critici delle maggiori città americane, a quello dei
registi, sceneggiatori, attori, produttori, giornalisti stranieri, raggiungendo
e superando il record detenuto ormai da molti anni da
American beauty,
come film con il maggior numero di premi vinti. The millionaire è
riuscito infine a raggiungere il rispettabilissimo traguardo di otto premi
Oscar, uguagliando capolavori del cinema del passato come Via col vento,
Da qui all'eternità, Cabaret, Gandhi, Amadeus.
Non sappiamo se negli anni a venire The millionaire verrà ricordato
come il piccolo film che ce l'ha fatta, o come un grosso abbaglio da dimenticare
preso dalle maggiori categorie del settore, ma sicuramente rimarrà alla memoria
come uno dei casi unici della storia del cinema.
V.M.
versione per la stampa