INTO THE WILD

regia Sean Penn
con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt,
Jena Malone, Hal Holbrook, Catherine Keener

sceneggiatura Sean Penn
fotografia Eric Gautier
montaggio Jay Cassidy
scenografia Derek R. Hill costumi Mary Claire Hannan
musica Eddie Vedder
produzione Sean Penn, Art Linson, Bill Pohlad
distribuzione Bim
durata 2h28m

Usa 2007
 

La trama: Christopher McCandless, poco più che ventenne e fresco di laurea, decide di abbandonare l'agiatezza della sua vita borghese, partendo verso l'ignoto. Tagliati i ponti con tutti, ritira i suoi risparmi dal conto in banca e con zaino in spalla inizia un viaggio sia fisico che spirituale attraverso le bellezze dell'Arizona, del Gran Canyon, delle coste del Pacifico, fino a perdersi totalmente nella bellezza incontaminata dell'Alaska.


Il regista: Figlio d'arte, Sean Penn nasce a Los Angeles nel 1960 dal regista Leo e dall'attrice Eileen Ryan, e insieme ai fratelli Michael e Chris intraprende la carriera artistica, spaziando fra recitazione, sceneggiatura e regia. Considerato come uno degli attori più importanti della sua generazione ha interpretato una trentina di film ed è stato miglior attore a Venezia (due volte), Cannes e Berlino. Candidato all'Oscar quattro volte, ha vinto il premio nel 2003 per Mystic river. Debutta nella regia nel '91 con il film Lupo solitario, seguito da Tre giorni per la verità ('95), La promessa ('01), e dal film collettivo 11 settembre 2001 ('02).


Il film: Presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma 2007, Into the wild  è un film che riflette su un ritrovato rapporto fra uomo e natura, che ispeziona l'intensità dei nostri desideri reconditi e al tempo stesso racconta una storia universale di sentimenti puri e incontenibile bellezza.
La storia è quella vera di Chris McCandless, giovane di buona famiglia della Georgia, che all'indomani della laurea improvvisamente taglia i ponti con il passato, partendo in un viaggio lungo e solitario verso mete a lui sconosciute, spinto dal desiderio profondo e insostenibile di riscoprire se stesso rapportandosi direttamente con la natura selvaggia del luogo. Chris, ribattezzatosi Alexander Supertramp, andrà verso un'esperienza estrema, totale, travolgente che chiaramente cambierà per sempre la sua visione del mondo e il modo di rapportarsi con gli altri, riportando il suo equilibrio interiore in sintonia con la bellezza del mondo naturale che ci circonda.
Chris non è un solitario ma al contrario ama avere rapporti con molti individui e nel corso dei due anni del suo pellegrinaggio, avrà molti incontri, soprattutto con persone che vivono ai limiti della società, che hanno deciso di ritirarsi in disparte per vivere una vita all'insegna del rispetto e più in sintonia con il mondo.
Il film ripercorre fedelmente e cronologicamente le tappe del suo itinerario. Durante gli otto mesi di dura lavorazione, che ha seguito l'andamento naturale delle stagioni in condizioni atmosferiche a volte molto difficili, il regista ha voluto sempre girare per quanto possibile, negli stessi luoghi visitati dal giovane come il Lake Mead, il Grand Canyon, il deserto dell'Arizona, il Nuovo Messico fino ai ghiacci dell'Alaska. Nel film c'è una sequenza girata a Slab City, l'ormai storica città nel deserto abitata da reietti della società, raccontata nel bellissimo documentario Below sea level  dell'italiano Gianfranco Rosi, presentato a Venezia 2008, in cui si vede il cantante Insane Wayne, diventato un'icona per le platee del Lido.
Prima di girare il film il regista ha voluto ripercorrere il viaggio di Chris, ed ha conosciuto alcune persone che il giovane aveva incontrato, coinvolgendo alcune di loro nella lavorazione del film.
Colpito dalla copertina del libro di Jon Krakauer, che raccontava la vicenda di Chris, vista sugli scaffali di una libreria di Los Angeles, Penn fu immediatamente colpito dalla forza e dalla bellezza del libro e per dieci anni ha cercato di acquisirne i diritti cinematografici, conquistando infine la fiducia e l'appoggio della famiglia McCandless.
Il risultato è quello di un film affascinante, bellissimo e struggente che parla direttamente allo spettatore. Il desiderio di lasciare tutto e di riscoprirsi che ha spinto Chris McCandless ad immolarsi in un viaggio senza fine, è lo stesso in cui chiunque si riconosce, ma che pochissimi hanno il coraggio di realizzare. Chris lo ha fatto, e questo ai nostri occhi lo rende un eroe.
Ad impreziosire questo intimo capolavoro la fotografia di Eric Gautier che ci regala infiniti momenti di una bellezza naturale mozzafiato, travolgente e impetuosa, mentre le canzoni di Eddie Vedder creano un perfetto corollario sonoro.
Passato da 75 a 56 chili durante i mesi della lavorazione, il superbo, giovane protagonista del film Emile Hirsch (Lords of Dogtown, Alpha dog) ci regala un'interpretazione matura, struggente ed indimenticabile, mentre nel ruolo dei genitori troviamo due maestosi Marcia Gay Harden (
Mystic River) e William Hurt (A history of violence).
                                                                                                                      V.M.


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