ZODIAC

regia David Fincher
con Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr.,
Anthony Edwards, Brian Cox, Elias Koteas
sceneggiatura James Vanderbilt
fotografia Harris Savides
montaggio Angus Wall
scenografia Donald Graham Burt costumi Casey Storm
musica David Shire
produzione Vanderbilt, Medavoy, Messer, Fischer, Chaffin
distribuzione Warner
durata 2h38m

Usa 2007
 

La trama: La storia vera del serial killer Zodiac che per diverso tempo dalla fine degli anni sessanta, terrorizzò la costa ovest degli Stati Uniti. Il reportage sull'attività di quattro uomini, il disegnatore Robert Graysmith, il reporter Paul Avery e i poliziotti David Toschi e William Armostrong, che cercano di incastrare il pericoloso omicida.


Il regista: Uno dei più sorprendenti registi americani della nuova generazione, David Fincher nasce a Denver, Colorado, nel 1962. Inizia a lavorare diciottenne presso la Industrial Light and  Magic di George Lucas. Prima del cinema realizza apprezzati video e spot pubblicitari. Esordisce alla regia con Alien 3 ('92), seguito da Seven ('95), The game ('97), Fight club ('99) e Panic room (02).


Il film: Dodici anni dopo la sua proclamazione con Seven, David Fincher torna a raccontare un serial killer, confrontandosi con un mito reale della storia del crimine, che come notorietà è secondo soltanto a Jack lo squartatore. Zodiac, questo il nome che si era scelto, compì il suo primo delitto nel luglio del 1969 e fino al 1974, anno in cui cessarono le sue missive e i suoi omicidi, terrorizzò la costa ovest degli Stati Uniti intorno a San Francisco. Inviava lettere anonime ai direttori di diversi giornali in cui si autoproclamava l'autore di delitti, di cui descriveva particolari e dettagli che non lasciavano dubbi sull'autenticità dei messaggi. Le lettere erano sempre accompagnate da complicati testi crittografati che contenevano indicazioni sulla propria identità e di cui chiedeva la pubblicazione, minacciando altri omicidi se non fosse stato accontentato. Fra il '69 e il '74 la polizia gli attribuì cinque delitti, ma nelle sue lettere lui ne rivendicò trentasette. Nel corso di questi anni venne costituita una squadra speciale di polizia che si dedicò al caso e iniziò una caccia al killer senza sosta, spesso pilotata dalla scaltrezza e provocazione dello stesso Zodiac. Ne facevano parte due poliziotti, Dave Toschi e Bill Armstrong, affiancati dal giornalista di cronaca nera Paul Avery e dal fumettista del suo stesso giornale Robert Graysmith, appassionato di fumettistica che risolse il primo messaggio in codice del killer, un riferimento al film muto del 1932 La pericolosa partita. Molti dei riferimenti cinematografici trovati nei messaggi di Zodiac hanno fatto pensare che l'uomo fosse un proiezionista, o comunque un cinefilo. Nel corso degli anni vista la mancanza di risultati, il fervore che univa la squadra si affievolì e dopo la cessazione dei messaggi e degli atti criminosi, il caso fu chiuso senza che il pluriomicida fosse smascherato. Solo Graysmith continuò la sua personale sfida con l'assassino che lo portò ad una sorta di maniacale ossessione verso il serial killer, spingendolo a lasciare il lavoro di disegnatore ed a trasformarsi in detective privato. Convinto si aver scoperto la vera identità di Zodiac fra quelle dei 2500 sospetti (convinzione condivisa dallo stesso Fincher), Graysmith ha scritto due libri su di lui, Zodiac  e Zodiac unmasked  che hanno ispirato oltre a questo film, anche altre pellicole cult del cinema di genere come Un detective particolare, Bullit  e Ispettore Callaghan, il caso Scorpio è tuo!, in cui il personaggio interpretato da Clint Eastwood era ispirato al detective Dave Toschi e quello di Scorpio allo stesso Zodiac.
David Fincher si avvicina alla figura del secondo serial killer della sua carriera da regista con rispetto per le vittime e con la meticolosità e perfezionismo che lo caratterizzano, realizzando un film bellissimo, dettagliato, meticoloso e clinico, dal ritmo giornalistico e piuttosto diverso da quel cult che è Seven, a cui è impossibile non far riferimento. Al contrario di quest'ultimo infatti, Zodiac  non si compiace dei particolari macabri dei delitti, non si sofferma sulla descrizione dettagliata degli aspetti più grandguignoleschi degli atti criminosi (che comunque vengono mostrati senza censura), ma riecheggiando di più film come S.O.S. Summer of Sam  di Spike Lee, o Tutti gli uomini del presidente  di Alan J. Pakula, si concentra maggiormente sulla ricerca giornalistica, sul lavoro di squadra della polizia e su quanto l'atto di un criminale influenzi l'opinione pubblica e si ripercuota sulla coscienza della gente.
Il film è un dettagliato reportage di tutto quello che è stato fatto per smascherare Zodiac fin dal suo primo omicidio, della lotta estrema intrapresa da quattro uomini contro di lui e della devozione totale a questa causa che li ha portati al deterioramento nei rapporti privati.
Il regista ha voluto incontrare personalmente i testimoni dell'epoca per verificare di persona la veridicità dei loro resoconti su fatti ormai accaduti circa quaranta anni fa, ha riletto tutti gli schedari della polizia ed ha voluto girare il film nei luoghi reali dei fatti, nello stesso periodo dell'anno in cui sono accaduti. L'unico episodio ricostruito in studio è stato quello dell'omicidio di un tassista, avvenuto all'incrocio fra Whashington e Cherry Street, nel quartiere Presidio di San Francisco, durante il quale Zodiac fu quasi arrestato; gli abitanti del luogo hanno infatti impedito l'accesso alla troupe per non rivivere i momenti tragici avvenuti molti anni prima e per rispetto alla vittima.
Leggendaria la meticolosità e la mania di perfezionismo del regista sul set, che ha esasperato tutti gli attori, costretti a ripetere lo stesso ciak anche per più di sessanta volte.
Il film è stato presentato in concorso al festival di Cannes 2007.
                                                                                                                      V.M.

sito del film: www.zodiacmovie.com


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