DREAMGIRLS
regia Bill Condon
con Beyoncé Knowles, Jennifer Hudson,
Jamie Fox,
Eddie Murphy, Danny Glover, Anika Noni Rose
sceneggiatura Bill Condon
fotografia Tobias Schliessler
montaggio Virginia Katz
scenografia John Myhre
costumi Sharen Davis
musica Henry Krieger
produzione Laurence Mark
distribuzione
Universal
durata 2h00m
Usa 2006
La trama:
Nell'America degli anni sessanta, l'ascesa al successo del trio
canoro di colore delle Dreams, dalla gavetta come coriste, alla soddisfazione delle
loro hits alla radio, agli affollatissimi concerti, ai milioni di
dischi venduti. Grande
spettacolo e performances canore eccezionali, fra lustrini e
riflettori, numeri spettacolari e a solo indimenticabili, non senza
gelosie, sospetti e tradimenti.
Il regista: Nato
nel 1955 a New York, Bill Condon si afferma come sceneggiatore
firmando alcuni degli script più apprezzati degli ultimi anni, fra
cui ricordiamo Una verità nascosta ('91), Un uomo nel
mirino ('93), Demoni e dei ('98), per cui vince l'Oscar,
Chicago ('02).
Debutta nella regia nel 2004 con il film Kinsey.
Il film:
Quando nel 2001 il musical, il più celebrato e classico dei generi
cinematografici hollywoodiani, per anni campione al botteghino e
riconosciuto da premi prestigiosi come l'Oscar, viene finalmente
sdoganato da
Moulin
Rouge! dopo decenni di oblio, durante i quali tutti
pensavano che il genere cinematografico per eccellenza fosse
definitivamente sepolto, forse molti non avrebbero immaginato un
ritorno di fiamma così travolgente, quasi un'impellenza, un bisogno
sopito per troppo tempo dal pubblico, e che ha portato durante le
ultime stagioni così tanti film musicali alla ribalta.
Uno dei classici di cui si attendeva la trasposizione
cinematografica da tempo, era proprio Dreamgirls, che
furoreggiò sui palcoscenici di Broadway nell'inverno del 1981,
liberamente ispirato alla vera storia del trio nero delle
Primettes, successivamente divenute Supremes, che lanciò
nel firmamento musicale americano e internazionale la stella di
Diana Ross. Nel film le Primettes/Supremes diventeranno
le Dreamettes e successivamente le Dreams,
riportando alla luce intatto il glamour, lo scintillio e il ritmo
travolgente del musical teatrale e, cosa nuova rispetto
all'originale, accostandolo ai sussulti politici e razziali che
furoreggiarono nel Paese durante gli anni sessanta, e che
contribuirono al diffondersi irreversibile della musica nera, fino
ad allora relegata nell'ambito della propria etnia socio-culturale,
verso il mercato discografico bianco.
Sceneggiato e diretto da Bill Condon (che aveva già scritto
Chicago), il film, ripercorrendo circa un ventennio della
carriera del trio canoro, dagli esordi come coriste fino allo
scioglimento del gruppo, passando per la consacrazione come soliste,
fino ai concerti in Europa e alle prime pagine dei rotocalchi,
racconta soprattutto le vicende della dotata, talentuosa Effie,
dell'affetto e del sodalizio che la lega alle altre due componenti
del gruppo, Deena e Lorrell, ma soprattutto della rivalità arrivata
insieme al successo e del cinismo del business del mercato musicale
di cui rimarrà vittima per anni. La storia in fondo, di una
cenerentola che in un certo senso rispecchia quella della vera
interprete Jennifer Hudson, qui al suo esordio cinematografico.
Orfana di padre, proveniente da una povera famiglia, la Hudson prima
di Dreamgirls era quasi una sconosciuta al grande
pubblico. Messasi in luce per le sue eccezionali qualità canore
(oggi qualcuno la paragona alla nuova Aretha Franklin), durante il
popolare show televisivo per aspiranti cantanti American Idol
(ma eliminata alle semifinali), la giovane cantante è stata scelta
per il film fra ottocento candidate, ottenendo tra l'altro il ruolo
di Effie, quello più ambito, più complesso e articolato, che le ha
dato l'opportunità di esprimere al meglio la potenza della propria
voce, ma di svelare anche insospettate doti recitative. Il film che
doveva essere la definitiva consacrazione di Beyoncé Knowles,
affermata cantante pop con all'attivo già cinque pellicole, si è
rivelato invece il trampolino di lancio per la Hudson, la cui
interpretazione è stata riconosciuta come una delle migliori
dell'anno, glorificando l'attrice/cantante con infiniti
riconoscimenti, tra cui SAG, Golden Globe e Oscar.
Oltre alle già citate Jennifer Hudson e Beyoncé Knowles, il film si
avvale di un cast di tutto rispetto fra cui brillano i nomi di Jamie
Foxx (Ray,
Jarhead), Danny Glover (Il colore viola), fino a
quello di un redivivo, eccezionale, travolgente Eddie Murphy, che
dopo i numerosi ruoli leggeri che gli hanno dato la popolarità,
ritroviamo qui ad interpretare quello del cantante soul sul viale
del tramonto James "Thunder" Early, un animale da palcoscenico mix
di celebrità come James Brown, Chuck Berry e Little Richard, che gli
dà la possibilità di esprimere doti finora nascoste di eccellente
cantante e ballerino.
Dreamgirls consacra e rafforza
la potente carica spettacolare e il glamour dei celebri musical
cinematografici che lo hanno preceduto negli anni recenti come
Moulin Rouge!,
Chicago, Ray, Walk the line, ma si rifà anche
a classici come Cabaret e All that Jazz,
percorrendo un cammino parallelo fra grande spettacolo (eccellente
la messa in scena e i numeri musicali in cui il glamour è
all'ennesima potenza) ed eventi storico-sociali (un po' sfocati e
lasciati forse troppo sullo sfondo).
All'inizio della stagione dei grandi premi cinematografici che
annoverano quelli dei critici delle principali città americane,
quello dei registi (DGA), degli sceneggiatori (WGA), dei produttori
(PGA), degli attori (SAG), fino ai celebri Golden Globe e Oscar,
Dreamgirls era dato come uno dei favoriti per la vittoria
del premio più importante come miglior film, ma alla fine si è
rivelato come un caso unico nella storia dell'Oscar. Alla vigilia
delle candidature per gli Oscar del 2006, forte del consenso del
grande pubblico e di tutte le associazioni cinematografiche di cui
sopra, di cinque nomination ai Golden Globes e di tre vittorie
(film, la Hudson e Murphy), il film si presentava come il sicuro
detentore del maggior numero di nomination e già accreditato alla
vittoria finale. Questa previsione si realizzò solo in parte, quando
Dreamgirls totalizzò il massimo delle candidature (8)
fra tutti gli altri film, ma mancò clamorosamente quelle più
importanti di miglior film e miglior regista, stroncando
definitivamente ogni suo sogno di gloria; delle otto candidature
soltanto due si trasformarono in Oscar, quella come non protagonista
di Jennifer Hudson e quella per il miglior suono, che di solito va
sempre ad un film musicale.
V.M.
sito del film:
www.dreamgirlsmovie.com
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