ROMANZO CRIMINALE

regia Michele Placido
con Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino,
Claudio Santamaria, Stefano Accorsi, Jasmine Trinca,
Anna Mouglalis, Riccardo Scamarcio
sceneggiatura Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Giancarlo De Cataldo
fotografia Luca Bigazzi montaggio Esmeralda Calabria
scenografia Paola Comencini costumi Nicoletta Taranta
musica Paolo Buonvino
produzione Cattleya
distribuzione Warner
durata 2h32m

Italia 2005
 

La trama: Roma, anni Settanta. Quattro giovani malavitosi della periferia romana rapiscono il Barone Rosellini, un ricco possidente. E' l'inizio della storia dell'organizzazione criminale famosa come la banda della Magliana, che per circa venti anni ha ricoperto i vertici del crimine italiano, intessendo fitti rapporti con la Mafia e con la Politica, ed entrando come protagonista in eventi epocali come l'attentato alla stazione di Bologna e il rapimento Moro.


Il regista: Attore e regista, Michele Placido nasce in Puglia nel 1946 e dopo un breve passato da poliziotto inizia la sua carriera di attore. Ha recitato in oltre ottanta film tra cui Romanzo popolare ('74), Marcia trionfale ('76), L'agnese va a morire ('76), Salto nel vuoto ('80), I tre fratelli ('80), Mery per sempre ('89), Lamerica ('93), Un uomo perbene ('99), L'odore del sangue ('04). In TV è stato il famoso commissario Cattani nella serie La piovra. La sua prima regia è Pummarò del 1990, seguita da Le amiche del cuore ('92), Un eroe borghese ('95), Del perduto amore ('98), Un viaggio chiamato amore ('02), Ovunque sei ('04).


Il film: Quando ormai più di tre anni fa' cominciarono a circolare voci sull'imminente trasposizione cinematografica dell'evento letterario Romanzo criminale, del magistrato-scrittore Giancarlo De Cataldo, che raccontava venti anni di storia italiana attraverso le vicende della banda della Magliana, tutti o quasi gli attori italiani della giovane generazione si proposero e si misero a disposizione per avere un ruolo nel film, fiutando il successo che la pellicola avrebbe avuto grazie al clamore generato dalla popolarità del romanzo.
La storia, già raccontata molte volte in letteratura, aveva in sé un enorme potenziale cinematografico, esaltato al meglio dal regista-attore Michele Placido, che pur non avendo brillato nelle sue regie precedenti, confeziona qui il suo lavoro migliore, riportando sullo schermo le atmosfere e l'alchimia del miglior cinema poliziesco, non rinunciando a riferimenti a classici come C'era una volta in America  di Leone, Scarface  di De Palma, Il padrino  di Coppola, fino al cinema civile di casa nostra di Francesco Rosi e Elio Petri. Un film, come confessa lo stesso regista, di ispirazione Pasoliniana, i cui personaggi potrebbero essere i ragazzini di borgata presi a calci da Accattone tornando a casa, e che omaggia lo scrittore-regista nella sequenza d'apertura girata fra le dune di Ostia. Non solo un film criminale, ma anche del dolore, dell'amicizia e del tradimento, della sofferenza, di voglia di riscatto sociale, e soprattutto d'amore; un film raccontato di petto, dal punto di vista dei malavitosi, che ci mostra la loro umanità, i loro pensieri, che dipinge il loro abbandonare la legalità quasi come un evento fatale, inevitabile, voluto dal destino.
Pensato inizialmente per la TV, fortunatamente il progetto che non ha niente di televisivo, è infine approdato al cinema, inizialmente per la regia di Marco Tullio Giordana (I cento passi, La meglio gioventù, Quando sei nato non puoi più nasconderti). Subentrato dopo la rinuncia al progetto da parte di Giordana, Michele Placido costruisce un film perfetto nella ricostruzione d'epoca, minuziosa nella ricerca degli ambienti giusti, con scenografie e costumi di ottimo livello, fotografato con chiaroscuri cupi e gelidi che riportano al cinema poliziesco degli anni Settanta. Le riprese si sono svolte nell'inverno 2004 a Roma e dintorni, in location classiche come Trastevere, Campo De' Fiori, Trinità dei Monti, ma anche meno glamour come la Magliana o la Garbatella.
Del numeroso e autorevole cast fanno parte i nomi più in vista del nuovo cinema italiano, da Pierfrandesco Favino, Claudio Santamaria, Kim Rossi Stuart e Riccardo Scamarcio che costituiscono i membri della banda, a Stefano Accorsi, il commissario Scialoja, a Jasmine Trinca, l'innocente e onesta maestra che si innamora di uno del gruppo, a Elio Germano in un ruolo minore. Coronano l'illustre insieme di giovani leve, maturi attori di fama del nostro cinema come Toni Bertorelli e Massimo Popolizio. L'altra donna del film è la francese Anna Mouglalis nel ruolo di Patrizia, la prostituta d'alto bordo che per anni intrattiene contemporaneamente relazioni sentimentali con un membro della banda e con il commissario di polizia.
Gli autori del film hanno volutamente rifiutato di presentare Romanzo criminale  a Venezia, forse a causa della pessima accoglienza ricevuta l'anno precedente da un altro film di Placido, Ovunque sei, portandolo invece in concorso a Berlino, dove ha avuto un'ottimo riscontro di critica, seguito da un grande successo nelle sale europee, soprattutto in Francia.
Il film ha ricevuto otto David di Donatello, cinque Nastri d'argento e quattro Ciak d'oro.
                                                                                                                     V.M.


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