CRASH

regia Paul Haggis
con Sandra Bullock, Don Cheadle, Matt Dillon, Thandie Newton
Brendan Fraser, Ryan Philippe, Terrence Howard, Jennifer Esposito
sceneggiatura Paul Haggis, Bobby Moresco
fotografia J. Michael Muro costumi Linda Bass
montaggio Hughes Winborne
scenografia Laurence Bennett
musica Mark Isham
produzione Chaty Schulman, Paul Haggis
distribuzione Filmauro
durata 1h53m

USA 2005


La trama: vari personaggi alla deriva, raccontati in 24 ore di quotidiana follia a Los Angeles. Un investigatore nero, una borghese insoddisfatta, un regista e sua moglie, un immigrato iracheno, un poliziotto razzista ed altre anime perse, si incontrano e si scontrano nella speranza che un contatto fisico possa ancora farli sentire vivi. Un frenetico, amaro ritratto delle nostre aride vite moderne.


Il regista: Canadese, 52 anni, malgrado sia alla sua prima regia cinematografica, vanta una lunghissima carriera come sceneggiatore e regista tv. Inizia negli anni Settanta come sceneggiatore di cartoon, passa poi alla televisione dove produce, scrive e dirige serie di grande successo. Per il cinema ha scritto la sceneggiatura di Million Dollar Baby di Clint Eastwood, per cui ha sceneggiato anche il suo nuovo film Flags of our fathers. Sta lavorando al prossimo progetto di Spielberg ed ha adattato il remake americano de L'ultimo bacio di Gabriele Muccino.


Il film: Il progetto del film nasce molti anni fa come un prodotto destinato alla televisione ma, viste le tematiche del film, considerate troppo forti, dopo l'11 settembre il progetto fu definitivamente accantonato. E' grazie all'argutezza del "million dollar writer" Paul Haggis, che il film trova una nuova vita e raggiunge la fama, da piccolo film indipendente a trionfatore agli Oscar. Costato poco più di 6 milioni di dollari, grazie anche alla velocità dei tempi di lavorazione e ai bassissimi salari che hanno accettato gli attori (Sandra Bullock ad esempio, si è pagata da sola due volte il viaggio in aereo da New York a Los Angeles), Crash è stato il successo dell'estate americana incassando 50 milioni di dollari.
Nella migliore tradizione del film corale "alla Altman" come America Oggi  o Magnolia  di Paul Thomas Anderson, di cui a dir il vero Crash  non raggiunge l'altezza, il film racconta una giornata nella intollerante, violenta, multirazziale Los Angeles dove varie storie si intrecciano fra loro, presentando personaggi diversissimi per background sociale, professioni e stili di vita, ma accomunati dal senso di paura che gli altri trasmettono loro, dal timore del contatto con le altre persone. Da molti Crash è stato definito un film sul razzismo e sull'intolleranza che è alla base della società americana, ma il regista afferma in un'intervista che il tema principale del film è la paura; l'arroganza della nuova America post 11 settembre, che ci spinge a giudicare le persone dall'apparenza, il senso di paura che le news diffondono quotidianamente, hanno fatto nascere un sentimento di timore collettivo verso l'altro, che ci schiaccia all'interno delle nostre case, delle nostre auto, dei nostri quartieri che ci danno l'illusione di difenderci dagli altri, e di preservarci da un possibile contatto che possa farci del male, lasciandoci inesorabilmente destinati allo scontro.
Sorretto da uno stuolo di giovani attori impegnati, tutti molto bravi, il film ci offre l'occasione per confrontarci e reagire con quella che è una livida ma veritiera fotografia della odierna società multirazziale americana, con le sue zone d'ombra e le sue ataviche contraddizioni, prendendo la strada del cinema d'impegno indipendente.
Nato per la televisione che lo ha rinnegato, come l'araba fenice risorto dalle sue ceneri, trionfa al cinema e dal cinema torna alla tv; infatti dopo il successo nelle sale, dal film è nata una serie televisiva con alcuni degli stessi attori della versione cinematografica, di cui l'attore Don Cheadle sarà il regista.
Candidato a sei premi Oscar, Crash  ha fatto la storia dell'Oscar vincendo a sorpresa quello per la migliore pellicola dell'anno, battendo sul filo del rasoio il più accreditato e annunciatissimo vincitore Brokeback Mountain. Mai nella storia dei 78 anni della statuetta più famosa del mondo un film aveva vinto come miglior film, senza essere stato nominato ai Golden Globes o ai Directors Guild Award e senza aver avuto nessuna menzione da parte dei maggiori gruppi di critici delle varie grandi città americane, come Boston, New York o Los Angeles, premi considerati come forti anticipazioni dell'Oscar, tutti vinti tra l'altro da Brokeback Mountain.

Sito ufficiale del film: www.crashfilm.com