MINORITY REPORT

di Steven Spielberg
con Tom Cruise, Colin Farrell, Samantha Morton,
Max Von Sydow, Kathryn Morris, Peter Stormare
sceneggiatura Scott Frank, Jon Cohen
fotografia Janusz Kaminski
montaggio Michael Kahn
scenografia Alex McDowell
musica John Williams
produzione Bonnie Curtis, Gerald R. Molen, Walter F. Parkes
distribuzione Fox
durata 2h28m

Usa 2002


La trama: nella Washington del 2054 il crimine è stato debellato. Grazie a tre esseri paranormali gli omicidi vengono "visti" prima che siano commessi e i colpevoli incarcerati e ridotti in una sorta di coma indotto in speciali prigioni blindate. Il comandante dell'Unità Pre-Crimine, John Anderton è orgoglioso del sistema da lui stesso ideato e ripone nel metodo una fiducia cieca, fino a quando un giorno, è proprio lui ad essere sospettato di omicidio: nelle prossime 36 ore ucciderà un perfetto sconosciuto.


Il regista: Steven Spielberg nasce a Cincinnati nel 1946 e inizia a manifestare la sua passione per il cinema fin da bambino. E' uno dei più popolari registi americani e alcuni dei suoi film sono stati i più grandi incassi di tutti i tempi. Fra i suoi 40 lungometraggi ricordiamo Duel ('73) che segna il suo esordio, Lo squalo ('75), Incontri ravvicinati del terzo tipo ('77), E.T. l'extraterrestre ('81), la saga de I predatori dell'arca perduta iniziata nell'81, Il colore viola ('85), Jurassic Park ('93), Schindler's list ('93), Salvate il soldato Ryan ('98), A.I. Intelligenza Artificiale ('01), Prova a prendermi  ('02).


Il film: thriller fantascientifico ad altissima definizione: questo sarebbe il sottotitolo più appropriato per uno slogan del film, ennesimo viaggio nel futuro per il regista americano da sempre affascinato dai mondi che saranno e dal destino dell'uomo del terzo millennio. 
Dopo la fiaba di A.I. Intelligenza Artificiale, che rivisitava in un lontano futuro la favola di Pinocchio, questa volta Spielberg ci propone il ritratto di una società alienata, dove la supposizione di un reato grave viene punita prima ancora che il crimine venga effettivamente commesso e dove la legge e la giustizia sono invischiate in un meccanismo che tutti credono perfetto ma che invece ha delle falle mastodontiche.
Ispirato al racconto di Philip K. Dick (dai cui romanzi sono stati tratti Alien e Blade Runner), il film ha il grande pregio di saper (ri)costruire con indiscussa ma non scontata attendibilità, il mondo e la civiltà che verranno, non scivolando quasi mai nell'eccesso fantasioso verso cui spesso il genere trascina, ma immaginando una realtà del tutto possibile. Per creare tutto ciò il regista si è avvalso di gruppi di esperti fra cui scienziati, architetti, medici, scrittori e inventori, che hanno supervisionato il lavoro creativo di scenografi, costumisti e realizzatori di effetti speciali, dando vita ad un mondo eccezionalmente realistico e possibile, pieno di slanci verso la miriade di opportunità che potrebbe portarci il prossimo futuro ma che non manca di riallacciarsi saldamente a quelle che sono le radici della nostra realtà attuale. Dal design degli interni degli appartamenti, alla minuzia con cui sono stati scelti i singoli oggetti del set, ai veicoli digitali e non, ai costumi, tutto in Minority Report  fa pensare ad una probabile realtà futura e non a fantascienza.
Il film che si impone come una delle pellicole futuristiche più riuscite della storia, e che è uno dei migliori lavori del regista, vede per la prima volta l'incontro fra Spielberg e la star Tom Cruise, dopo vari progetti pensati insieme ma mai realizzati. 
In ruoli da non protagonisti troviamo molti attori inglesi: l'astro nascente Colin Farrell, l'eterea Samantha Morton (In America) e la vecchia gloria Max Von Sydow.

Sito ufficiale del film: www.minorityreport.com