THE INFORMANT!
regia Steven
Soderbergh
con Matt Damon,
Scott Bakula, Joel McHale,
Melanie Lynskey, Eddie Jemison, Tom Papa
sceneggiatura
Scott Z. Burns
fotografia Steven
Soderbergh
montaggio
Stephen Mirrione
scenografia Doug
Meerdink
costumi
Shoshanna Rubin Kend
musica Marvin
Hamlisch
produzione
Jacobs, Fox, Jaffe, Braunstein, Eichnwald
distribuzione
Warner
durata 1h46m
Usa 2009
La trama:
Mark Whitacre è un manager di un'importante industria agro-alimentare americana.
Non in linea con l'etica aziendale decide di svelarne le attività illegali
all'FBI, sicuro si essere riconosciuto dall'uomo comune come un eroe da
idolatrare. Diventa una spia con microfoni e microcamere nascoste e pian piano
la sua mente si identifica appieno con quella di un agente segreto. Ma la sua
fantasia avrà il sopravvento e non si saprà più cosa è vero e cosa non lo è.
Il regista: Fra
i più apprezzati registi della nuova generazione, Steven Soderbergh nasce a
Baton Rouge in Louisiana nel 1963. Con il suo esordio nella regia Sesso,
bugie e videotape ('89), vince la Palma d'Oro e ottiene una nomination
all'Oscar per la sceneggiatura. Tra i suoi film ricordiamo Out of sight
('98), L'inglese ('99),
Erin Brockovich
('00), Traffic
('00) con cui vince l'Oscar per la regia, Ocean's eleven ('01) seguito da
due sequel, Full frontal (02), Solaris ('02), Bubble ('05),
Intrigo a Berlino ('06), Che - L'argentino e Che -
Guerriglia ('08).
Soderbergh alterna cinema mainstream a cinema più indipendente. E' stato il
secondo regista nella storia dell'Oscar dopo Michael Curtiz nel 1938, ad aver
ricevuto candidature per due film nello stesso anno.
Il film:
A metà strada fra commedia, thriller e film di spionaggio, alla stregua di film
come Burn after reading dei Coen, The informant! è
l'ultima divertente pellicola firmata da Steven Soderbergh, tornato dopo un
lungo periodo di cinema più impegnato, al filone scanzonato e leggero già
sperimentato nel trittico degli Ocean's.
Basato su fatti realmente accaduti e raccontati dal giornalista Kurt Eichenwald
nel libro The informant, il film che aggiunge al titolo del libro un
punto esclamativo molto significativo, porta sullo schermo la vicenda di Mark
Whitacre, un biochimico diventato nei primi anni novanta manager ai vertici di
una grande multinazionale del settore alimentare americana, la ADM, e della sua
collaborazione con l'agente dell'FBI Brian Shepherd nel far venire alla luce la
verità su un vero e proprio cartello dei prezzi del mais, regolato da colossi
industriali del settore di cui l'ADM era un grosso protagonista.
Nei due anni e mezzo di intercettazioni telefoniche, microfoni nascosti e
microspie, Whitacre manderà quasi sul lastrico la società per cui lavora e
spedirà molti dirigenti in galera per truffa, sperando di salire alla direzione
generale dell'azienda stessa. Ma non tutto è così come sembra e a poco a poco
l'FBI comincia a dubitare di tutto quello che l'uomo racconta loro.
Il sottotitolo del film potrebbe essere la storia del più grande bugiardo
della storia. Mark Whitacre è benestante, molto ricco, vive in una villa
fantastica, viaggia in Porsche o Maserati, potrebbe non desiderare nulla dalla
vita, ma è un grande ingenuo, un uomo che vive in un mondo parallelo fatto di
fantasia, di immaginazione, completamente distaccato dai fatti reali e
importanti che stanno interessando la sua vita e quella della sua famiglia. E
mente, mente in continuazione a tutti ed a se stesso, a tal punto da divenire
indecifrabile a qualsiasi sguardo, quello del pubblico incluso.
The informant! è in questo un film sulla capacità che abbiamo di
ingannare non solo gli altri, ma soprattutto noi stessi, sull'autoillusione che
ci spinge a creare mondi paralleli in cui a volte si finisce per credere
davvero.
Uno degli aspetti più divertenti del film è stata la genialità del regista nel
voler presentare i momenti che vedono l'uomo nel pieno di improbabili
situazioni, inimmaginabili per una persona comune, alle prese con agenti
dell'FBI, microfoni nascosti e registrazioni rubate, rimarcandoli attraverso le
sue divagazioni mentali del momento dove si immagina in frangenti banalissimi,
del tutto anonimi in cui ovvietà e quotidianità senza interesse costituiscono
gli elementi principali. Il suo perfetto mondo virtuale è fatto di tanti piccoli
e banali aneddoti che sembrano usciti direttamente da una trasmissione
televisiva. Pur astuto e calcolatore, l'ingenuità di Whitacre rasenta
un'imbarazzante stupidità. E' profondamente convinto che grazie al suo operato
all'interno dell'indagine dell'FBI, potrà elevarsi al ruolo di una sorta di eroe
nazionale, riconosciuto dall'uomo comune come qualcuno che ha fatto del bene
alla nazione, e per cui sarà ricompensato con gloria e riconoscimenti.
Presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2009, il film era
stato pensato dal regista fin dai tempi di Ocean's eleven, e subito
proposto a Damon. Ci sono voluti poi sette anni per arrivare alla sua
realizzazione ma soltanto sette settimane per girarlo.
Matt Damon, visibilmente ingrassato per il ruolo, è sicuramente in una delle
migliori interpretazioni della sua carriera.
Una curiosità, le sequenze della vita familiare del protagonista sono state
girate nella vera villa di Mark Whitacre, a Moweaqua in Illinois.
V.M.
versione per la
stampa