FROZEN RIVER

regia Courtney Hunt
con Melissa Leo, Misty Upham, Charlie McDermott,
Michael O'Keefe, Mark Boone Junior, James Reilly

sceneggiatura Courtney Hunt
fotografia Reed Morano
montaggio Kate Williams
scenografia Inbal Weinberg costumi Abby O'Sullivan
musica Peter Golub, Shahzad Ismaily
produzione Heather Rae, Chip Hourihan
distribuzione Archibald
durata 1h37m

Usa 2008                                                              
    
 

La trama: Ray è una donna che vive nell'estremo nord dello stato di New York, sulle rive del fiume ghiacciato San Lorenzo. Abita in una roulotte e sta finalmente per acquistare la casa dei suoi sogni, quando il marito amante del gioco d'azzardo, fugge con tutti i risparmi lasciandola al verde con i due figli adolescenti. Mentre cerca di rintracciare il marito, la donna conosce Lila, una ragazza Mohawk che le propone di guadagnare soldi facili ma in modo illegale e rischioso.


Il regista: Courtney Hunt nasce a Memphis nel 1964 ed è una sceneggiatrice e regista americana. Ha scritto prevalentemente per la televisione mentre Frozen river  è il suo acclamato debutto come regista e sceneggiatrice cinematografica. Precedentemente la Hunt aveva realizzato il cortometraggio Althea faught  come sua tesi di laura in cinema, che ottiene molto successo nei circuiti dei festival indipendenti. Il suo secondo corto dal titolo Frozen river, genera molto interesse al New York Film Festival, a tal punto da permetterle di realizzarne una versione in lungometraggio.


Il film: C'è una certa faccia di sé stessa che l'America cerca di non mostrare o comunque di rendere meno conosciuta, ma ci sono cineasti come Courtney Hunt, a cui interessa puntare il dito su contesti e condizioni non proprio edificanti del proprio paese, quel grande paese che si proclama il più democratico del mondo.
Ne è la prova il suo film d'esordio Frozen river, nato dallo sviluppo dell'idea alla base del suo secondo cortometraggio omonimo, dopo il grande successo di pubblico e critica e l'interesse acceso nel 2004 al New York Film Festival, e successivamente in altri Festival più indipendenti come quello di Los Angeles e Nashville.
Frozen river  racconta la storia di una disperazione che non conosce confini. Siamo a Massena, piccola città di confine nell'estremo nord degli Stati Uniti, punto di frontiera con il Canada, in pieno territorio Mohawk. Anche se di città c'è ben poco. Piuttosto un gruppetto di casette di legno e di roulotte dove convivono gli americani di cui non importa niente a nessuno, e pellerossa che vanno e vengono da quello che è ormai soltanto una parvenza di riserva indiana.
All'inospitalità rurale e sociale si aggiunge quella climatica. Ghiaccio e freddo polare che causano il congelamento delle acque del fiume per la maggior parte dell'anno.
Il trasporto illegale di immigrati clandestini dal Canada dentro il territorio statunitense è una delle occupazioni illegali più diffuse tra la popolazione.
In questo mondo abbandonato da Dio e dalla politica, sbarca il lunario Ray, donna delusa e abbattuta dalla vita. Tira avanti in un trailer, sorta di grande roulotte tipicamente americana, usata dai meno abbienti come casa permanente, malandato e pericolante, spesso senza acqua calda ed elettricità. Ma il sogno a lungo rincorso di acquistare una casa nuova è quasi alle porte. Infatti i soldi necessari per l'anticipo finalmente ci sono e tutto è pronto per la consegna, quando il marito della donna, giocatore d'azzardo, fugge durante la notte con tutti i risparmi, lasciando Ray nella più completa disperazione, da sola con i due figli.
La disperazione della donna la mette sulla strada di un'altra "disperata", Lila, giovane Mohawk costretta lontano dal figlio di pochi mesi e che vive del traffico clandestino di immigrati lungo il fiume. Ray accetterà il rischio dell'attività illegale, ma insieme al denaro facile troverà anche inaspettato calore e sostegno.
Girato in appena ventiquattro giorni e con budget ridottissimo nella cittadina di Plattsburgh, nello stato di New York, Frozen river  ha dovuto sperare in particolari fortuite coincidenze per poter essere terminato. Oltre a quella degli esigui fondi economici, quella del clima rigidissimo che ha messo a dura prova la troupe del film, costretta quasi sempre a riprese sottozero, anche notturne, ed a lunghe ore di preparazione all'agghiaccio. Oltre agli attori professionisti, sono stati ingaggiati molti membri della popolazione locale che ha sostenuto le riprese del film in maniera continuativa, sia fisicamente che moralmente.
Il film ha goduto anche della sublime performance di Melissa Leo, riconosciuta unanimemente come una delle migliori dell'anno, e che l'ha portata addirittura ad una candidatura all'Oscar come miglior attrice protagonista. Pur essendo attiva da più di venti anni, la Leo non aveva mai raggiunto il successo del grande pubblico. Il suo volto è molto legato al personaggio del detective Kay Howard, interpretato per diverse stagioni nella serie televisiva Homicide, mentre al cinema ha brillato, seppur in ruoli di contorno, in 21 grammi  e Le tre sepolture.
Il film è stato candidato all'Oscar anche per la sceneggiatura originale della stessa Hunt.
                                                                                                                     V.M.


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