TROPA DE ELITE
regia José
Padilha
con Wagner Moura,
André Ramiro, Caio Junqueira,
Milhem Cortaz, Fernanda Machado, Maria Ribeiro
sceneggiatura
José Padilha, Rodrigo Pimentel, Bráulio Mantovani
fotografia Lula
Carvhalo
montaggio Daniel Rezende
scenografia Tulé
Peake
costumi Cláudia
Kopke
musica Pedro
Bromfman
produzione Marcos Prado, José Padilha
distribuzione
Mikado
durata 1h50m
Brasile 2007
La trama:
E' il 1997 e il Papa sta per visitare Rio de Janeiro. L'alto tasso di
criminalità in città rende durissimo lo scontro quotidiano fra forze dell'ordine
e bande organizzate. Il capitano della polizia Nascimento deve trovare un
sostituto alla sua altezza per stare più vicino alla moglie incinta. Intanto
vengono istituiti speciali squadroni della morte che passano al setaccio i
vicoli delle favelas, con l'intento di rendere la città più sicura prima
dell'arrivo del Santo Padre.
Il regista: Giovane
cineasta brasiliano, José Padilha è sceneggiatore, produttore e regista. Nel
2002 realizza il pluripremiato documentario Onibus 174. Con Tropa de
elite, che è il suo primo lungometraggio, vince l'Orso d'Oro a Berlino. Nel
2008 ha diretto Garapa.
Il film:
Vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino 2008, Tropa de
elite è il primo lungometraggio di José Padhila, giovane
regista brasiliano fino ad oggi specializzato in documentari, che
porta sullo schermo la denuncia del traffico di sostanze
stupefacenti nelle favelas di Rio, la violenza scaturita dagli
scontri fra polizia e trafficanti, e i soprusi da parte delle forze
dell'ordine di cui inermi cittadini spesso onesti, restano vittime.
Protagonisti del film un gruppo di soldati scelti appartenenti al
BOPE, il celebre battaglione per le operazioni speciali della
polizia di Rio, costituito nel 1997 in occasione della visita di
Giovanni Paolo II nello stato brasiliano. Il gruppo speciale di
militari fu voluto dal governo con l'idea di preparare individui
scelti fra le forze della polizia semplice, attraverso un processo di
addestramento durissimo sia fisico che psicologico, a reprimere e
per quanto possibile sradicare, ogni forma di organizzazione
criminale dalla città, anche con mezzi non propriamente leciti, fra
cui torture fisiche ed eliminazioni sommarie.
Il personaggio principale è quello del Capitano Roberto Nascimento,
giovane e onorato comandante di uno degli squadroni del BOPE che, in
preda a veri e propri attacchi di panico dovuti alla tensione
accumulata dalle ronde quotidiane nei vicoli delle favelas e spinto
dalla responsabilità di una prossima paternità, decide di
abbandonare il suo ruolo all'interno della polizia per dedicarsi ad
una attività più calma e carica di molti meno rischi. Prima del suo
congedo però dovrà trovare un degno sostituto e la sua scelta cade su
due candidati, il bianco Neto Gouveia e il nero André Matias,
entrambi idealisti soldati modello, che per motivi diversi andranno
a scontrarsi con il marcio ampiamente diffuso all'interno delle
forze dell'ordine.
Dopo il successo del documentario Omnibus 174, Padilha voleva
realizzare un secondo documentario basato sul libro Elite da
tropa, scritto da Luiz Eduardo Soares e dagli ex ufficiali del
BOPE André Batista e Rodrigo Pimental, in cui si raccontava la vera
storia del battaglione della morte, come venne presto rinominato.
Ben presto però si rese conto che nessun poliziotto sarebbe mai
apparso di fronte alla videocamera per parlare della corruzione e
degli atti di violenza raccontati nel libro, da qui l'idea di
trasformare il progetto del documentario in un film.
La stesura della sceneggiatura di Tropa de elite, in cui si
respira molto dell'aria di
City of
God di Fernando Meirelles, anche se con meno poesia e molto più realismo, inizia
nel 2004 con la collaborazione dello stesso Rodrigo Pimental e
prosegue con l'entrata nel progetto del celebre sceneggiatore Bráulo
Mantovani (già autore di
City
of God), che riduce lo scritto dalle quasi duecento pagine
iniziali alle 127 della stesura definitiva. La sceneggiatura ancora
incompleta viene acquistata per una somma considerevole dalla Weinstein Company (la nuova compagnia di produzione americana dei
celebri fratelli Weinstein dopo l'abbandono della Miramax), e questo
ha dato la tranquillità necessaria al regista e agli altri
sceneggiatori per portare il progetto a conclusione con la calma
necessaria. La direttrice del casting Fátima Toledo, la stessa di
City of
God, ha riunito un folto gruppo di giovani attori
professionisti e non, dividendoli in quattro gruppi distinti, i
caveiras (poliziotti) del BOPE, gli agenti convenzionali, i
trafficanti di droga (tutti ex veri spacciatori oggi rappers) e
quello degli studenti. I componenti dei quattro gruppi non hanno
avuto contatti fra loro ed hanno ricevuto training diversi, per poi
interagire direttamente sul set dove hanno girato senza conoscere la
sceneggiatura, con molte prove e recitazione a braccio.
Il regista si è molto affidato all'improvvisazione, abbandonando
spesso la sceneggiatura e modificando mentre girava intere sequenze.
Anche nella fase del montaggio del film, grazie al supporto del
montatore Daniel Rezende (anche lui in
City of
God, per cui ha ricevuto la nomination all'Oscar), sono state apportate variazioni sostanziali a quello
che prevedeva il film in origine, come la sostituzione del
personaggio narrante e la riscrittura completa della voce off.
Il film, molto duro e diretto, denunciando senza remore la corruzione della polizia,
l'ipocrisia delle istituzioni, la violenza consumata quotidianamente
sui cittadini, lo stato di collusione fra gli organi governativi e
le bande criminali, l'indifferenza delle associazioni preposte al
benessere della popolazione e all'educazione dei giovani, ha avuto
molti problemi durante la lavorazione, soprattutto di carattere
politico e da parte della polizia stessa che si è sentita
minacciata, rimanendo vittima esso stesso della realtà che stava
trattando.
Girando nelle vere favelas di Rio senza alcuna protezione, un'intera
troupe del film è stata rapita da banditi armati con lo scopo di
rubare le armi scenografiche usate per le riprese, e sequestrata per diverse
ore. Anche dopo il rilascio di tutti i rapiti, la produzione
del film non ha ricevuto alcuna protezione da parte delle forze
dell'ordine mentre continuava a girare in pieno territorio di guerra. Qualcuno,
confessa il regista, ha abbandonato il film ma la maggior parte
della troupe ha continuato a lavorare coraggiosamente fino alla fine
delle riprese, anche se con indosso il giubbotto antiproiettile.
La polizia militare della regione di Rio ha fatto molta resistenza
alla produzione, negando all'infinto il nullaosta per le riprese,
chiedendo molte informazioni sulla natura del film, sui contenuti e
su quello che si sarebbe visto sullo schermo, e minacciando in
maniera piuttosto manifesta il regista stesso.
Il film prima ancora di arrivare nelle sale, ha beneficiato di una
piuttosto curiosa forma di pubblicità gratuita. Infatti Tropa de
elite è il primo film brasiliano ad essere uscito in copie pirata
mesi prima della sua distribuzione nelle sale. Tre impiegati del
produttore dei sottotitoli inglesi per l'uscita americana del film,
hanno in seguito confessato di aver appositamente creato delle copie
pirata per pubblicizzare il film in tv e online. Si stima che circa
undici milioni di brasiliani abbiano visto il film illegalmente
prima della sua uscita, ma grazie al passaparola questo non ha
nuociuto al film, che ha registrato incassi record.
Il regista comunque ha dichiarato che la versione pirata del film
non deve essere considerata quella ufficiale, in quanto la pellicola
era ancora incompiuta al momento del furto.
V.M.
sito del film:
www.tropadeeliteofilme.com.br
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