L'ULTIMO RE DI SCOZIA
regia Kevin Macdonald
con Forest Whitaker, James McAvoy,
Gillian Anderson,
Kerry Washington, Simon McBurney
sceneggiatura Peter Morgan, Jeremy
Broch
fotografia Anthony Dod Mantle
montaggio Justine Wright
scenografia Michael Carlin
costumi Michael O'Connor
musica Alex Heffes
produzione Calderwood, Bryer, Steel
distribuzione Fox
durata 2h00m
Usa/G.B. 2006
La trama: Negli
anni settanta il giovane e ingenuo medico scozzese Nicholas Garrigan vola in
Uganda, attratto dall'avventura e dall'esotismo del luogo. Lì incontra
casualmente il presidente Idi Amin Dada a cui rimane subito simpatico vista la
sua nazionalità e la passione che lega il generale alla Scozia, e dopo
poco ne diventa medico personale. Sarà solo l'inizio di un viaggio nell'orrore e
nella follia omicida di una delle più feroci dittature della storia recente.
Il regista: Kevin
Macdonald nasce a Glasgow il 28 ottobre 1967 e inizia come documentarista. Nel
1999 vince l'Oscar con il documentario Un giorno a settembre
sull'attentato alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Con il docu-film La morte sospesa ('03)
è di nuovo candidato all'Oscar. L'ultimo re di Scozia è il suo
primo film di finzione, mentre è in uscita per il 2008 State of
play, con Russel Crowe, Edward Norton e Helen Mirren.
Il film: Tratto dal
romanzo omonimo di Giles Foden, L'ultimo re di Scozia è un thriller ambientato
in un contesto storico reale e a noi piuttosto vicino, e racconta seppur
attraverso l'espediente di alcuni personaggi di fantasia, una delle dittature
più sanguinarie e violente degli ultimi anni, quella del generale ugandese Idi
Amin Dada.
Nella difficoltà della rappresentazione cinematografica di un personaggio così
agghiacciante, il film ha la capacità di affrontare vari aspetti della
personalità e della storia politica di Amin, della sua figura controversa, del
suo essere da un lato un leader carismatico considerato da molti un patriota
benvoluto dal popolo, del suo essere un nazionalista, un eroe della patria,
dall'altro la sua brutalità, la crudeltà delle sue azioni, i reati orribili di
cui si è macchiato, che lo hanno reso agli occhi del mondo un mostro moderno.
Si
stima che più di trecentomila persone siano state uccise fra il '71 e il '78
durante il suo regime, ma Amnesty International crede che il numero superi le
cinquecentomila. Amin era un sanguinario irrefrenabile che faceva uccidere per
dei futili motivi; uccise e fece a pezzi il corpo della sua terza moglie Kay,
moderna, istruita e amata dal popolo mentre si dice che fosse dedito alla
stregoneria, che fosse un antropofago, che avesse fato uccidere perfino suo figlio e ne avesse
mangiato il fegato.
Chi lo ha conosciuto conferma le sue innate doti di leader che si resero palesi
sin dagli anni della gioventù. Idi Amin Dada era un uomo alto, dal fisico
imponente che gli aveva garantito il titolo di campione dei pesi massimi di box
per nove anni. Nel '46 entrò nell'esercito britannico (allora l'Uganda era una
colonia inglese) e qui si mise in luce come uno dei migliori soldati, fino a
quando nel 1961 l'Uganda ottenne l'indipendenza. A quel punto Amin fu istituito
dagli inglesi del titolo di Effendi, uno dei più alti in carica all'interno
dell'esercito del paese. Questo enorme potere militare gli garantì il successo
durante il colpo di stato del 1971, con cui destituì l'allora presidente Milton
Obote. All'inizio Amin, grazie soprattutto al suo enorme carisma personale, fu
adorato dal popolo e salutato come il nuovo presidente vicino alla gente che
avrebbe cambiato le sorti del paese. Ma ben presto la paranoia e l'idea del
superuomo che pian piano creò attorno a sé, ebbero il sopravvento e quando
cominciarono a circolare voci sulle atrocità del suo regime, i rapporti con il
resto del mondo e soprattutto con l'Inghilterra si raffreddarono.
A questo punto il dittatore, persa ormai ogni parvenza di legame con la realtà,
si rende responsabile di proclamazioni e atti che pur rasentando la pura follia,
ogli occhi dell'opinione internazionale sono visti come stravaganze comiche e
ridicole. Rotti definitivamente i rapporti con l'Inghilterra, nel 1974 si
auto-proclama vincitore dell'esercito britannico e si propone come ultimo re di
Scozia, offrendo il suo aiuto agli indipendentisti scozzesi. Lo stretto legame e
la simpatia verso questo paese si fanno risalire al periodo giovanile, quando
Amin era un giovane militare nei King's African Rifles agli ordini di ufficiali
scozzesi. In modo del tutto inappropriato inserisce addirittura le cornamuse e
il kilt nelle file dell'esercito ugandese. Le denunce di atrocità sono sempre
più documentate, il distacco dal resto del mondo politico sempre più netto, il
suo regime è ormai alla deriva.
Fu deposto nel '79 ed esiliato in Arabia Saudita dove morì nel 2003.
Durante gli anni del suo regime Amin si circondò di molti medici personali
britannici che hanno confermato il disturbo maniacale e paranoico del dittatore.
Era sempre molto agitato, iperattivo, era convinto di capire meglio degli altri
le cose che succedevano, che le sue idee fossero sempre geniali e che fosse suo
dovere sistemare le cose del mondo. Parlava in continuazione, pensava sempre di
dover risolvere grandi problemi e perdeva spesso il contatto con la realtà,
sempre in preda a paranoie e manie di persecuzione.
Nel film il personaggio dell'ingenuo, idealista e superficiale giovane medico
scozzese Nicholas Garrigan, interpretato da un eccellente James McAvoy, il fauno
de Le cronache di Narnia e protagonista dell'acclamato
Espiazione, è immaginario e funge da pretesto narrativo per avvicinare lo
spettatore alla figura misteriosa e agghiacciante di Amin, nei cui panni si è
calato un Forest Whitaker (Ghost
dog, La moglie del soldato) mai così tremendamente gelido e
terrificante. Inizialmente Whitaker, considerato non abbastanza aggressivo e
brutale vista la sua fama di attore intellettuale, gentile e pacato, non era
stato scelto dal regista, che cambiò però idea al provino dell'attore da cui
uscì terrorizzato.
Il film girato in Uganda, sui luoghi reali della storia, è diretto dallo
scozzese Kevin Macdonald, messo in evidenza da documentari come Un giorno a
settembre e La morte sospesa, qui alla sua prima vera prova con
un'opera totalmente di fiction, e vede protagonista di un piccolo cameo durante
la scena della conferenza stampa, lo scrittore del romanzo Giles Foden.
L'interpretazione di Forest Whitaker è stata insignita di molti riconoscimenti e
premi durante la scorsa stagione cinematografica, fra cui il Bafta, il Golden
Globe e l'Oscar.
V.M.
versione per la stampa