L'ARIA SALATA

regia Alessandro Angelini
con Giorgio Pasotti, Giorgio Colangeli, Michela Cescon,
Katy Saunders, Sergio Solli, Paolo De Vita
sceneggiatura Angelo Carbone, Alessandro Angelini
fotografia Arnaldo Catinari
montaggio Massimo Fiocchi
scenografia Alessandro Marrazzo costumi Daniela Ciancio
musica Luca Tozzi
produzione Rai Cinema, Bianca Film
distribuzione 01 Distribution
durata 1h26m

Italia 2006
 

La trama: Fabio è un assistente sociale che lavora come educatore in un carcere, con il difficile compito di cercare di reinserire i detenuti nella società. Nel suo passato però ci sono traumi e dolori legati alla propria famiglia che il giovane pensa di aver superato, anche con l'aiuto della materna sorella maggiore Cristina. Un giorno si siede alla sua scrivania Sparti, un condannato per omicidio.


Il regista: Trentenne romano, Alessandro Angelini è alla sua prima regia. Ha diretto quattro documentari ed è stato aiuto regista per Moretti e Calopresti. Nel 2000 ha vinto il Torino Film Festival con il documentario Ragazzi del Ghana, mentre al RIFF Awards del 2003 ha ottenuto la menzione speciale dell'UNICEF con La flor mas linda de mi querer.


Il film: L'aria salata  è un'opera prima toccante e immediata che racconta della (ri)scoperta di un rapporto fra padre e figlio, di un legame forte, innato, spontaneo e profondo che prevarica i pregiudizi e le convenzioni della realtà che lo circonda, diretto con mano ferma e sicura da un giovane documentarista romano, formatosi come aiuto regista per Moretti e Calopresti.
L'idea della storia nasce da un'esperienza di volontariato fatta dal regista presso il carcere di Rebibbia a Roma, e racconta le conseguenze nascoste del carcere, che investono non solo il detenuto ma anche i familiari che restano fuori, e che soffrono una sorta di condanna affettiva. La sceneggiatura sobria, mai frettolosa, che non spiega ma racconta, scritta da Angelini insieme ad Angelo Carbone, si sofferma molto su questo aspetto, sui personaggi che sono sempre più importanti degli eventi, sul triangolo apparentemente disunito ma al contrario molto forte costituito da padre, figlio e figlia, dagli avvenimenti che prendono vita sempre dall'interno di questo rapporto, potente e incorruttibile.
Un nucleo familiare anomalo, formato soltanto da un fratello e una sorella, giovani e orfani, che nel corso degli anni hanno imparato a farsi da madre e da padre, e che all'improvviso trovano sulla loro strada il fantasma di un padre perduto, mai conosciuto veramente, che scuote gli equilibri della loro vita fin lì apparentemente felice, portando in superficie il rimpianto di un rapporto mancato.
Lo stile realistico e asciutto, quasi documentaristico delle riprese, aiuta molto questa peculiarità del film, e racconta gli eventi non abbandonando mai i personaggi, alternando riprese molto vicine agli attori, tampinati dalla macchina a spalla, ad altre lunghe e lontane, che fanno uso di teleobiettivi, che spiano quasi il rapporto intimo fra padre e figlio, sia nei momenti teneri di riscoperta che negli scatti di ira furiosa, di rancore represso che esplodono incontrollati.
La luce naturale della fotografia che esalta il contrasto dei colori scuri e spenti, rievoca quasi il bianco e nero, e le immagini sgranate aumentano la sensazione di verità che il film trasmette, mentre la musica stridula, sottile e rarefatta di Luca Tozzi, che ha fatto uso anche di strumenti musicali non convenzionali come dei bicchieri, riporta alla mente i rumori della vita.
Dopo vari no da parte dei carceri romani, il film è stato girato in un carcere dismesso della provincia di Pescia in Toscana. La struttura era in stato di completo abbandono, fatiscente, allagata e senza utenze, ed è stata rimessa a nuovo dagli scenografi non senza poche difficoltà, soprattutto logistiche, in quanto il film è stato girato in inverno, sotto la neve.
L'aria salata  è un film giovane, girato da giovani (regista, sceneggiatore e musicista sono dei trentenni), ma solido e maturo, un film toccante, forte che arriva come un pugno nello stomaco dello spettatore, intenso e carico di emozioni, grazie anche ai fantastici attori.
Giorgio Pasotti che era stato scelto già nella fase preliminare di preparazione del film, ha accettato entusiasta il ruolo subito dopo aver letto un trattato della sceneggiatura di sole sessanta pagine, mentre Michela Cescon ha aderito con trasporto al progetto a sceneggiatura ultimata. Tutti gli altri attori del film sono stati scelti attraverso un attento casting, che ha visionato centinaia di facce prima di scegliere quelle giuste ad impersonare i caratteri di ogni singolo carcerato o poliziotto.
Nel ruolo del padre scopriamo con molto piacere un attore straordinario come Giorgio Colangeli, dal passato prevalentemente teatrale ma con al suo attivo anche sporadiche apparizioni cinematografiche (L'orizzonte degli eventi), che ci regala un'interpretazione unica, vera, profonda e commovente, premiata dalla giuria della Festa del Cinema di Roma dove il film era in concorso.
L'aria salata  ha ricevuto diverse candidature e premi ai Globi d'Oro, ai Nastri d'Argento e ai David di Donatello.
                                                                                                                       V.M.


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