UNITED 93

regia Paul Greengrass
con Christian Clemenson, Trish Gates, Polly Adams,
Cheyenne Jackson, Khalid Abdalla, Ben Sliney
sceneggiatura Paul Greengrass
fotografia Barry Akroyd
montaggio Richard Pearson, Christopher Rouse, Clare Douglas
scenografia Dominic Watkins costumi Dinah Collin
musica John Powell
produzione Beven, Fellner, Levin, Greengrass
distribuzione Uip
durata 1h31m

Usa 2006
 

La trama: La storia del volo United Airlines 93 partito da Newark l'11 settembre 2001 e diretto a San Francisco, l'unico dei quattro aerei dirottati dai terroristi quel giorno che non raggiunse il bersaglio, ma che si schiantò nei campi della Pennsylvania a seguito della rivolta dei passeggeri e dell'equipaggio.


Il regista: Inglese, classe 1955, Paul Greengrass inizia come giornalista televisivo e nel '99 vince un Bafta per il film televisivo The murder of Stephen Lawrence. La sua prima regia cinematografica è Resurrected ('89), La teoria del volo ('98), Bloody sunday ('02 - Orso d'Oro a Berlino), The Bourne supremacy ('04). E' anche sceneggiatore, produttore e scrittore.


Il film: L'11 settembre 2001 quattro aerei furono dirottati nei cieli statunitensi da terroristi islamici; solo tre raggiunsero il bersaglio, le Torri gemelle e il Pentagono, mentre il quarto diretto contro la Casa Bianca, precipitò in Pennsylvania. Inizialmente fu detto che l'aereo era stato abbattuto da un caccia dell'aviazione militare, mentre poi si chiarì che il dirottamento di quel quarto aereo era stato scoperto dagli addetti del controllo aereo solo dopo la sua caduta, e che il motivo dello schianto era stato la conseguenza della rivolta contro i dirottatori da parte di passeggeri ed equipaggio dell'aereo.
A quattro anni dall'accaduto, un regista inglese sensibile a tematiche sociali (fu il primo giornalista televisivo ad entrare nel carcere Maze dove prigionieri irlandesi attuarono uno sciopero della fame estremo che ne portò alcuni alla morte, contro il governo della Thatcher, ed ha diretto il film Orso d'Oro Bloody sunday, ancora sulla questione irlandese), porta sullo schermo i fatti di quel giorno, raccontando la disperazione dei passeggeri che si trasforma in rabbia, e che li renderà eroi agli occhi di tutta l'America.
Il film è stato pensato fin dagli inizi come un gesto commemorativo ed ha ricercato l'appoggio delle famiglie delle quaranta persone perite su quel volo, contattandole una ad una, chiedendo una partecipazione totale, che ha portato attraverso i loro racconti e le loro testimonianze, sincerità e realtà nel delineare i personaggi dei loro cari sullo schermo. I familiari delle vittime hanno aderito al progetto totalmente, apportando elementi intimi e privati, suggerendo ad esempio l'abbigliamento dei loro cari quel giorno o le letture che avevano portato con sé a bordo. Prima e durante la lavorazione del film gli attori stessi hanno incontrato le famiglie della persona che avrebbero  interpretato, in modo tale rappresentarle in un ritratto il più vicino possibile a quello che erano state nella vita.
Il film, che prende spunto dai resoconti delle indagini e dalle telefonate che i passeggeri fecero durante il volo ai loro familiari, alcune delle quali sono state riprodotte fedelmente sullo schermo, è un resoconto preciso dei fatti di quel giorno, raccontati non solo dall'interno dell'aereo ma anche dagli uffici della torre di controllo da dove arrivavano a mano a mano le notizie terrificanti degli altri dirottamenti e degli attentati.
Girato negli studi di Pinewood in Inghilterra, con un basso badget di quindici milioni di dollari, senza attori famosi, il film si basa molto anche sulla verosimiglianza degli eventi, di cui non si ha naturalmente certezza assoluta. La scena finale in cui l'aereo precipita, è stata girata quattordici volte, ogni volta senza stacchi, ognuna delle quali diversa dalle altre non essendo stata seguita una sceneggiatura ferrea. Per maggior realismo e spontaneità, a tutti gli attori che interpretavano i passeggeri è stato chiesto di non avere contatti fra loro prima delle riprese.
Il responsabile della torre di controllo di Newark, Ben Sliney che suo malgrado si ritrovò protagonista di questa vicenda, interpreta se stesso nel film, mentre all'attore Lewis Alsamari, nato in Iraq, non è stato concesso il visto per partecipare alla prima del film a New York, perchè era stato un soldato dell'esercito iracheno; l'assurdo è che proprio per quel motivo, dopo aver disertato, era stato accolto a Londra con asilo politico, nel 1993.
Preceduto da molte polemiche riguardo la presunta violazione della privacy dei periti e delle loro famiglie, e il possibile sfruttamento a scopi commerciali di vicende intime e personali, United 93  è considerato al momento come uno dei migliori film del 2006, ha ricevuto una nomination come miglior film drammatico ai Golden Globes e si sta spianando la strada verso l'Oscar.
A sottolineare l'intenzione genuina e vera dei produttori del film, nel dvd di United 93  non compare alcun elemento commerciale relativo alla pellicola, nemmeno il trailer, ma soltanto le interviste ai familiari che parlano dei loro cari, e quaranta brevi ritratti delle vittime, alla cui memoria il film è dedicato.
                                                                                                                      V.M.


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