SIDEWAYS
regia Alexander Payne
con Paul Giamatti, Thomas Haden Church,
Virginia Madsen,
Sandra Oh, Mary Louise Burke
sceneggiatura Alexander Payne, Jim Taylor
fotografia Phedon Papamicheal
montaggio Kevin Tent
scenografia Jane Ann Stewart
musica Rolfe Kent
costumi Wendy Chuck
produzione Michael London
distribuzione 20th Century Fox
durata 2h04m
USA 2004
La trama: Miles, romanziere deluso e depresso, parte con l'amico Jack, attore fallito alla vigilia del matrimonio, per un breve viaggio fra i vigneti californiani. L'intento è quello di unire relax e degustazione di vini. Fra dissertazioni sul senso della vita e amari bilanci esistenziali, i nostri incontrano due donne, Maya e Stephanie, con le quali, fra un bicchiere e un altro, si instaura subito una gradita e piacevole intesa.
Il regista: Classe 1961, Alexander Payne si laurea in storia e letteratura spagnola alla Stanford University e successivamente si diploma in regia e arti drammatiche presso la Ucla. La sua tesi di laurea è il film The passion of Martin ('91), seguito da La storia di Ruth donna americana ('96), Election ('99) e A proposito di Schimdt ('02). Sua moglie è l'attrice canadese Sandra Oh, una delle due coprotagoniste del film.
Il film: Tratto
dall'omonimo romanzo di Rex Pickett, il film è ambientato nella terra dei
vigneti californiani, un road movie ironico e amaro al contempo, che racconta le
avventure di due amici, a pochi giorni dalle nozze di uno dei due, che risulta
essere un gioiellino dell'ultima produzione indipendente americana, uno tra i
film più apprezzati e premiati della stagione. Considerato il "critical darling"
dai giornali di settore statunitensi, Sideways è il quinto film Alexander
Payne, illuminato regista dell'ultima generazione, passato alla celebrità
grazie al successo di film come Election e
A proposito di
Schmidt. Il regista-sceneggiatore attraverso le vicende tragicomiche dei
due protagonisti, riflette sui bilanci esistenziali, sulle rinunce, sulle
delusioni che prima o poi in una maniera o nell'altra coinvolgono tutti,
immergendo tutta la narrazione in un'ambientazione di luoghi e atmosfere che
sposano magnificamente lo spirito del film. A questo contribuisce un'attenzione
minuziosa all'ambiente, soprattutto alla fotografia che immerge tutto in
un'atmosfera mite e rarefatta tipica del cinema anni settanta.
Affiatatissimo il quartetto di attori, su cui svetta la performance
indimenticabile di Paul Giamatti, attore sublime di origini italiane della nuova
generazione di Hollywood, eccezionale nel dipingere il ritratto
dell'eterno, depresso perdente a cui va tutto storto. Vergognosamente dimenticata agli
Oscar, la sua interpretazione del flemmatico Miles rimane una delle migliori
dell'anno. Bravi i comprimari Sandra Oh, nella vita moglie del regista, Thomas
Haden Church e la rediviva Virginia Madsen, questi ultimi candidati sia ai
Golden Globes che agli Oscar.
Il film ha vinto il Golden Globe come miglior film commedia ed ha ricevuto
cinque nomination agli Oscar, incluso miglior film e regia, vincendo quello per
la sceneggiatura non originale.
V.M.