ANGELA

di Roberta Torre
con Donatella Finocchiaro, Andrea Di Stefano,
Mario Pupella, Erasmo Lobello
sceneggiatura Roberta Torre, Massimo D'Anolfi
fotografia Daniele Ciprì
montaggio Roberto Missiroli
costumi e scenografia
Enrico Serafini
musica
Andrea Guerra
produzione
Rita Rusic, Movieweb
distribuzione Lucky Red
durata 1h35m

Italia, 2002


La trama: Angela, nata e vissuta in un quartiere povero di Palermo, per sfuggire alla miseria si sposa giovanissima con Saro, un uomo molto più grande di lei, coinvolto con la mafia. Ben presto la donna diventa complice del marito, fino a quando fra i gregari della cosca conosce Masino, piccolo malavitoso con il quale inizia una passionale storia d'amore.


La regista: Roberta Torre, milanese, classe 1963, dopo gli studi in filosofia e l'Accademia d'Arte drammatica, si innamora di Palermo a tal punto da trasferirvisi. Dal 1990 ha realizzato vari corti e video in cui racconta i personaggi che caratterizzano la vita della città. Ricordiamo Angelesse ('91), Angeli con la faccia storta ('92), Il treno è una bestia nera ('93), La vita a volo d'angelo ('95), video-ritratto del cantante partenopeo Nino D'Angelo, Verginella ('96), piccolo musical che partecipa a vari festival italiani e internazionali, vincendo svariati premi. Il suo primo film è Tano da morire ('97), grottesco musical sulla mafia, ispirato alla vita del boss Tano Guardasi, considerato oggi un piccolo cult che, presentato a Venezia ottiene un enorme successo, vince il David di Donatello, il premio De Laurentiis e quattro Nastri d'Argento. Gli fa seguito nel 2000, Sud Side Stori, storia di musica e immigrazione. Angela è il suo terzo lungometraggio.


Il film: dimenticate le atmosfere eccentriche, colorate e grottesco-musicali dei suoi due precedenti film, Roberta Torre si impegna per la sua terza regia in una storia intimista, drammatica e passionale, ripresa con stile scarno ed essenziale, quasi documentaristico, che racconta di forti sentimenti e di mafia. 
Il film, nato da fatti realmente vissuti e confidati alla regista dalla vera Angela, inizia con la  descrizione del quotidiano della donna e di suo marito Saro, la loro vita di tutti i giorni, il negozio, le consegne di droga; l'ambientazione asciutta, essenziale, le atmosfere grigie, sottolineate dalla sporca fotografia del bravo Daniele Ciprì. Ma il film non è un racconto di mafia, che ben presto passa in secondo piano quando nella vicenda entra il personaggio di Masino, e la storia da scarno neorealismo si trasforma in un amour fou che travolgerà i protagonisti.
Di notevole rilievo l'interpretazione dell'esordiente Donatella Finocchiaro, la cui passionalità e intensità emotiva hanno fatto nascere paragoni con la Magnani e la Calamai, affiancata da un giovane attore altrettanto di talento, Andrea Di Stefano (Il Principe di Homburg, Prima che sia notte).
Il film è stato ben accolto a Cannes ed ha in seguito partecipato a numerosi altri festival internazionali, come Tokyo e San Paolo; inoltre è stato distribuito con successo in Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti.