UNA VITA TRANQUILLA

regia Claudio Cupellini
con Toni Servillo, Marco D'Amore, Francesco Di Leva,
Juliane Kohler, Leonardo Sprengler, Alice Dwyer

sceneggiatura Filippo Gravino, Guido Iuculiano,
Caludio Cupellini

fotografia Gergely Poharnok montaggio Giuseppe Trepiccione
scenografia Erwin Prib costumi Mariano Tufano
produzione Acaba Produzioni, Babe Film, Eos Entertainment,
Hofmann & Voges, Entertainment  GmbH
distribuzione 01 Distribution
durata 1h45m

italia, Germania, Francia 2010                                                              
    
 

La trama: Rosario ha abbandonato da anni la natia Campania sfuggendo ad un passato legato alla camorra e si è rifatto una nuova vita, con un nuovo lavoro ed una nuova famiglia. Pensa ormai soltanto alla sua nuova professione di ristoratore, felice con la moglie Renate e il figlio Mathias, mentre con l'Italia ha troncato qualsiasi rapporto. Ma un giorno il passato bussa alla sua porta, quando due giovani nuove leve del suo vecchio clan gli chiedono aiuto e protezione.


Il regista: Claudio Cupellini è un giovane sceneggiatore e regista italiano nato nel 1973. Dopo studi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia inizia la sua attività di regista nel 2004 con il corto Chi ci ferma più, seguito da La talpa  un anno dopo. Debutta nel lungometraggio nel film collettivo 4-4-2 - Il gioco più bello del mondo  del 2006, firmando l'episodio La donna del Mister. Nel 2007 dirige Lezioni di cioccolato.


Il film: Nella bellissima sequenza iniziale di Una vita tranquilla, un cinghiale scruta attraverso l'oscurità mattutina del bosco un uomo che gli dà la caccia. Gli sguardi dei due si scrutano incrociandosi fra l'intricarsi dei cespugli, fissandosi l'uno nell'altro in istanti che sembrano lunghi un'eternità. Il rimando al passato che torna a bussare alla nostra porta è palese, anche se fra l'uomo e l'animale non è ben chiaro chi rappresenti il passato e chi il futuro di una nuova vita.
Questo l'incipit di un ottimo thriller italiano, serrato e calibrato, opera seconda del giovane regista Claudio Cupellini, dopo il discreto successo e la notorietà ottenuta dal precedente Lezioni di cioccolato.
Il passato torna sempre, sembra dirci Cupellini, malgrado la nostra volontà di redenzione e l'espiazione di tutti i nostri peccati, malgrado la volontà forte di cancellare qualsiasi legame con il passato, malgrado la sicurezza nel voler ricreare una nuova vita, pulita, perfetta, una vita tranquilla appunto, il passato prima o poi torna, costringendoci ad un confronto finale che riporta alla luce la naturale convivenza nell'animo umano del bene e del male.
Tratto dal romanzo di Filippo Gravino vincitore del Premio Solinas 2003, il film è stato sceneggiato dallo stesso scrittore insieme al regista ed a Guido Iuculiano.

L'intero plot si regge sulla rappresentazione del tentativo disperato di un uomo apparentemente ordinario ma dal passato torbido, di bilanciare la sua vita attuale con quella che aveva cercato di dimenticare. Una disperazione soffocata e repressa magistralmente portata sullo schermo da un immenso Toni Servillo, qui in una delle sue migliori interpretazioni, giustamente premiata al Festival del Film di Roma, dove il film era in concorso.
Una vita tranquilla, girato prevalentemente in Germania, è un film che parla di sentimenti repressi, rabbia, senso di colpa, ma anche di amore paterno e affetto vero, sentimenti universali che hanno la meglio sugli eventi, portando a conseguenze inesorabili e definitive, dove il destino di un uomo non appare come qualcosa di ineluttabile a cui deve sottostare inerme, ma piuttosto come l'inevitabile conseguenza delle sue scelte.
Come già detto in precedenza, il film non sarebbe stato lo stesso senza la splendida interpretazione di Toni Servillo, bravissimo nel portare alla luce il tormento interiore di un padre diviso fra l'amore per il figlio e il senso di dovere verso la sua nuova famiglia. Ma il film va anche ricordato per altri aspetti più tecnici, come la plumbea fotografia di
Gergely Poharnok o le musiche mai eccessive di Theo Teadro (lo stesso de La ragazza del lago).
Nel ruolo del figlio del protagonista e del suo compagno di viaggio, troviamo due giovani ma promettenti attori,
Marco D'Amore e Francesco Di Leva.
                                                                                                                      V.M.


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