SEGRETI DI FAMIGLIA
regia Francis
Ford Coppola
con Vincent
Gallo, Alden Ehrenreich, Maribel Verdù,
Klaus Maria brandauer, Carmen Maura, Rodrigo De La Serna
sceneggiatura
Francis Ford Coppola
fotografia Mihai
Malaimane Jr.
montaggio
Walter Murch
scenografia
Sebastian Orgambide
costumi
Cecilia Monti
musica Osvaldo
Golijov
produzione
Francis Ford Coppola
distribuzione
Bim
durata 2h07m
Usa/Italia/Spagna/Argentina 2009
La trama:
Bennie, diciassette anni, parte dagli Stati Uniti per Buenos Aires in
cerca del
fratello Angelo che dieci anni prima aveva abbandonato la famiglia per dissapori
con il padre Carlo, agli occhi del pubblico
famoso direttore d'orchestra, ma capofamiglia cinico e severo. Il giovane è
accolto con calore da Miranda fidanzata di Angelo, mentre quest'ultimo si
dimostra distaccato e
scontroso. Un segreto inconfessabile verrà alla luce, portando più chiarezza nel
cuore di Bennie.
Il regista: Fra
i più celebri registi contemporanei statunitensi, Francis Ford Coppola nasce a
Detroit nel 1939 da una famiglia di origini italiane. Nella sua lunga carriera
ha vinto cinque Oscar come regista, sceneggiatore e produttore, e due Palme
d'oro. Fra le sue pellicole, molte delle quali sono considerate oggi dei
capolavori del cinema di tutti i tempi, ricordiamo la trilogia de Il Padrino
('72, '74 e '90), La conversazione ('74), Apocalypse now ('79),
Un sogno lungo un giorno ('82), Rusty il selvaggio ('83), I
ragazzi della 56a strada ('83), Cotton Club ('84), Peggy Sue si è
sposata ('86), Tucker ('88), New York stories ('89),
Dracula di Bram Stoker ('92), L'uomo della pioggia ('97). Dopo una
pausa durata dieci anni è tornato alla regia con Un'altra giovinezza
('07), presentato in anteprima mondiale al Festival del cinema di Roma.
Il film:
Quando un regista definisce il suo ultimo film come "il più bello della sua
carriera" gli si deve concedere qualche credito. Se poi il regista in questione
è uno dei più illuminati cineasti del secolo come Francis Ford Coppola,
qualsiasi dubbio deve assolutamente svanire.
Tornato al cinema dopo dieci anni di assenza nel 2007 con Un'altra giovinezza,
un film che non avendo convinto del tutto aveva fatto pensare ai più che il
genio del talentuoso regista di Apocalypse now e Il padrino
si fosse ormai appannato, Francis Ford Coppola sorprende invece con un piccolo
film molto personale, poetico, elegante, raccontato quasi sottovoce, che
affascina nei toni e nella rappresentazione.
Scritto dallo stesso regista (è la sua prima sceneggiatura dopo La
conversazione) durante la fase di montaggio de Un'altra giovinezza,
Tetro, questo il titolo originale del film, racconta la storia del
riavvicinarsi e della riscoperta di due fratelli, da molti anni allontanatisi
l'uno dall'altro a causa di incomprensioni e risentimenti familiari.
Ma il film non è soltanto una bella narrazione sui meccanismi a volte tortuosi
generati all'interno di una famiglia, è soprattutto un film che celebra l'arte,
lo spirito raffinato, il talento puro dell'artista, come il suo tormento
interiore e l'insostenibile bisogno di fama. Angelo Tetrolini vive all'ombra di
un padre grande artista e famoso in tutto il mondo, sentendo pesante l'onere del
suo nome. Sente le sue aspettative per un futuro di scrittore di successo farsi
sempre più fragili sotto l'incombenza della notorietà paterna. Questo lo porta
verso una fuga da sé stesso e dalle persone che ama, ma anche verso una
perdizione più totale e profonda. E' l'ardore dell'arte che brucia una mente,
mentre il bisogno di fama spinge quasi ad annientarsi, come una falena che
s'immola verso la luce di una lampadina (più volte nel film è usata una luce
accecante come metafora del bisogno di successo). L'improvviso apparire del
fratello minore sarà la deflagrazione improvvisa che lo riporterà alla vita ed a
guardare in faccia le proprie responsabilità nascoste da troppi anni.
Definito dal regista il suo film più personale, pur essendo un'opera di pura
finzione, Tetro si rifà ad alcune delle esperienze del giovane
Coppola e affonda ampliamente le radici in quell'humus di creatività,
sensibilità e talentuosità alla base della vita familiare di un artista. In
effetti molti aspetti della storia ricordano la vita del regista: due fratelli
direttori d'orchestra (sia il padre che lo zio di Coppola erano musicisti),
figli d'arte cresciuti all'ombra di un padre famoso (un possibile riferimento ai
figli del regista Roman e Sofia, peraltro anch'essi attivi in ambito artistico),
la necessità di liberarsi un nome pesante (Nicolas Cage e Talia Shire,
rispettivamente nipote e sorella del regista, hanno abbandonato il cognome
Coppola), un incidente in cui perde le vita una persona molto amata (succede nel
film, come nella realtà il regista ha perso il figlio maggiore Giancarlo, che
morì durante le riprese di Giardini di pietra, in cui recitava diretto
dal padre). Ed in riferimento a queste similarità con la sua vita Francis Ford
Coppola ha dichiarato di essersi ispirato alla relazione fra suo padre e suo
zio, fra lui e suo padre e con i suoi stessi figli.
Girato interamente nel quartiere La Boca di Buenos Aires, il film si avvale
della raffinata fotografia in bianco e nero di
Mihai
Malaimane Jr. che regala in ogni inquadratura un equilibrio perfetto
di chiaroscuri, di zone d'ombra e di sprazzi di luce, e facendo di ogni
fotogramma un quadro poetico e al tempo stesso realistico.
Nel ruolo di Angelo (Tetro) troviamo un eccellente Vincent Gallo, sempre più
raffinato nelle sue scelte artistiche sia come attore che come regista,
affiancato da Maribel Verdù (Y
tu mama tambien) e da un giovane, sorprendente giovane attore, Alden Ehrenreich,
qui al suo primo vero ruolo cinematografico, già definito dai più come l'erede
di Leonardo DiCaprio, e non solo per il suo aspetto fisico.
V.M.
versione per la stampa