A SINGLE MAN
regia Tom Ford
con Colin Firth,
Julianne Moore, Matthew Goode,
Nicholas Hoult, Ginnifer Goodwin, Ryan Simpkins
sceneggiatura
Tom
Ford, David Scearce
fotografia Eduard
Grau
montaggio
Joan Sobel
scenografia Dan
Bishop
costumi
Arianne Phillips
musica Abel
Korzeniowski
produzione
Artina Films, Depth of Field, Fade to Black
Productions
distribuzione
Archibald
durata 1h36m
Usa 2009
La trama:
Ventiquattro ore nella vita di un professore universitario nell'America dei
primi anni sessanta. George Falconer negli ultimi mesi
della sua vita ha subito molti dolori e si trova di fronte a interrogativi
importanti. In cerca di un senso da
dare alla propria vita ripercorre ricordi e momenti della sua esistenza,
trovando conforto nella casualità di incontri e situazioni fortuiti. Gli
è di
enorme sostegno la presenza di un'amica intima, Charley, anch'essa in cerca di
risposte.
Il regista: Tom
Ford nasce ad Austin, Texas, nel 1961. Dopo studi alla New York University e
alla Parsons School of Design diventa uno dei designer di maggior spicco nel
mondo della moda newyorchese,
lavorando per Gucci e Yves Saint Laurent. Nel 2005 fonda una sua casa di moda ed
una casa di produzione cinematografica, la Fade to black, con cui
produrrà il suo acclamato debutto come regista, A single man.
Il film:
"Devo dare più importanza a ogni mio giorno, perché è tutto ciò che ho".
Queste sono le parole che il regista Tom Ford spera rimangano nella mente dello
spettatore dopo la visione del suo sorprendente debutto alla regia, A single
man, storia d'amore drammatica fra romanzo e melò, che riflette
sull'isolamento delle persone e sul tentativo incessante che tutti facciamo
nella vita di creare un legame o un semplice contatto con qualcun altro.
Un pensiero sostanzialmente positivo in un film che parla di morte e di lutti;
vivere il presente come se fosse l'ultimo giorno, godendone pienamente fino in
fondo, apprezzando le piccole cose della vita, come una parola appena detta, uno
sguardo fuggevole, un raggio di luce o un odore casuale, con gioia e totale
abnegazione. Gioie momentanee ma fondamentali che il regista sottolinea con
sprazzi di colore molto intenso, quasi esplosioni esasperate sullo schermo che
contrastano con i toni tendenzialmente più spenti e lividi della pellicola, come
il celeste acceso del vestitino della bambina dei vicini, o il turgore delle labbra
del ragazzo nel parcheggio o ancora il rosso sangue di una rosa del giardino.
Colori fervidi, vibranti, sovraesposti che insieme alla scena, illuminano di
luce il volto del protagonista.
Tratto dal romanzo omonimo del 1964 di Christopher Isherwood, A single man
racconta l'ultimo giorno di vita di un uomo che ha deciso di uccidersi,
intenzionato a vivere le sue ultime ore con intensità e vigore, assaporandole
nella loro più completa e profonda essenzialità. Raccontato molto per immagini
che stimolano percezioni visive, e accompagnano il lento, catartico defluire di ricordi,
umori e sensazioni che urgono dalla mente e dal cuore del protagonista, A
single man non è un film sull'omosessualità che viene presentata
piuttosto come un dato di fatto; pur con le limitazioni dettate dalla società
dell'epoca infatti, la storia d'amore e la lunga relazione fra George e Jim
viene portata avanti dai due uomini con consapevolezza, equilibrio e sicurezza,
senza sensi di colpa o segreti da nascondere nei confronti della società.
Il film è soprattutto la storia del rapporto fra i tre personaggi principali,
tre persone in crisi di fronte a dei cambiamenti fondamentali nella loro vita.
George sta invecchiando, è in una fase della vita in cui vede davanti a sé gli
anni del decadimento e della fine. Non riesce più a vedere il suo futuro. Decide
di andare verso l'ultimo giorno della sua vita in un modo completamente diverso,
riuscendo a catturarne la bellezza e la verità per un'ultima, imprescindibile volta. Charley è
una donna che ha costruito tutta la sua esistenza attorno alla propria bellezza,
di cui percepisce l'imminente svanire. E' una donna che ha rispettato i canoni
della società del suo tempo che l'hanno voluta brava moglie e madre, ma ora è
sola. Il marito l'ha lasciata, il figlio ormai adulto è andato via, e non sa che
cosa fare. E' un punto fermo nella vita di George e lo è sempre stato.
Ricordando i momenti eccentrici della giovinezza, i due sprizzano gioia e voglia
di vivere (non a caso i loro momenti insieme sono i più glamour, vivaci e
gioiosi del film). Hanno passato i momenti più belli e importanti di
un'esistenza l'uno al fianco dell'altra, si conoscono fin da quando erano giovani in Inghilterra e
stare con lei per George è tornare ad uno stato di pace, di appagamento, di
beatitudine. Molti anni prima hanno avuto una breve storia d'amore presto
finita causa la presa di coscienza di lui nei confronti della propria identità
sessuale, ma lei è sempre rimasta innamorata di lui, dandogli un po' la colpa
della sua infelicità.
Kenny è un giovane uomo che
si sta appena affacciando alla vita. Non sa bene cosa vuole essere e cosa sarà.
E' stregato dalla figura di George, dalla sua eleganza, sicurezza, cultura, dal
suo apparentemente felice distacco dagli altri e dal mondo, e lo ammira in
maniera smisurata. Imparerà da lui ad apprezzare e a dare valore alle piccole
cose della vita.
Visivamente molto elegante, con sequenze ricercate e valorizzate da particolari
che seppur di contorno e di secondo piano, non perdono mai di autenticità e
originalità, apportando alle inquadrature un tocco molto personale e raffinato,
A single man è la sontuosa, apprezzata opera prima di un ex
stilista e fotografo, che a Venezia non pochi volevano come Leone d'oro.
Tom Ford ha avuto la fortuna di veder aderire al suo progetto due grandi nomi
della recitazione, due attori fantastici che in questo film hanno offerto
interpretazioni fra le migliori delle loro carriere. Colin Firth, impeccabile e
superbo, trasmette emozioni attraverso lo sguardo più che con le parole,
vincitore a mani basse della Coppa Volpi a Venezia, e di molti altri premi fra
cui il Bafta, e che ha quasi sfiorato l'Oscar, e Julianne Moore, la vera nuova
grande attrice dei nostri tempi dopo Meryl Streep, sempre perfetta e ispirata,
qui in un ruolo intenso e indimenticabile, seppur molto fugace sullo schermo.
V.M.
versione per la
stampa