STELLA
regia Sylvie
Verheyde
con Lèora
Barbara, Melissa Rodrigues, Laetitia Guerard,
Karole Rocher, Benjamin Biolay, Guillaume Depardieu
sceneggiatura
Sylvie Verheyde
fotografia
Nicolas Gaurin
montaggio Christel
Dewynter
scenografia
Thomas Grézaud
costumi Gigi
Lepage
musica NousDeux
the band
produzione
Bruno Berthemy
distribuzione
Warner
durata 1h39m
Francia 2008
La trama:
Parigi, 1977. Stella ha undici anni e vive in un bar della periferia cittadina gestito
dai genitori. E' il suo primo anno di scuola media in un istituto del centro
della città. Ai nuovi ritmi, nuovi compagni, nuovi professori, nuove amicizie, si aggiungono
la meraviglia e lo stupore per l'affacciarsi della bambina alla vita adulta
durante il delicato passaggio verso l'adolescenza,
fra mille rivelazioni, delusioni e primi batticuori, avvolti dall'entusiasmante
mistero della scoperta.
La regista: Sylvie
Verheyde è un'attrice, sceneggiatrice e regista francese nata nel 1967. Dopo gli
studi si avvicina al cinema e realizza il corto Entre chiens et loups,
presentato al Festival di Clermont-Ferrand nel 1993. Con Un frère ('97),
il suo primo lungometraggio, è acclamata a Cannes e al Sundance. Seguono
Princesses ('00) e altri lavori per la televisione.
Il film:
Stella è una bambina di undici anni che vediamo raccontata con dolcezza, poesia
e disincanto durante un anno molto importante della sua vita, in un film che
tocca argomenti come l'esperienza scolastica, il passaggio verso l'adolescenza,
la scoperta del mondo degli adulti, con un candore e una leggerezza d'altri
tempi.
L'atmosfera un po' vintage degli anni settanta, che si impone ma senza eccessi
nei decori, nei costumi e in una fotografia splendidamente luminosa, sono il
perfetto background per una storia intima e delicata, scaturita direttamente
dalle esperienze personali della regista/sceneggiatrice francese Sylvie
Verheyde.
Al suo terzo film dopo il sorprendente esordio di Un frère del
1997, seguito dalla conferma di Princesses, la Verheyde decide di
raccontare sullo schermo un anno molto importante della sua infanzia, quello
della prima media, in una Parigi della fine degli anni settanta, una Ville
Lumière ancora lontana dalla frenesia della metropoli attuale.
La Stella del suo film è una bimba curiosa, attenta, pronta a catturare
l'essenza del cambiamento verso cui la sua età biologica la sta spingendo, eppur
capace di velare questa sua curiosità dietro uno sguardo apparentemente
distaccato, inespressivo e disincantato. Brava la regista nel catturare il
turbinio e lo sconvolgimento interiore della bambina nelle piccole sfumature
dello sguardo, nel rossore che all'improvviso accende il viso di una
giovanissima attrice alla sua prima prova recitativa, bravissima e già tanto
sicura di sé.
Stella è figlia di un proletariato che si sente piccolo borghese e che non
riesce a vedere le palizzate che lo dividono dalla vera borghesia parigina. I
suoi genitori sono i gestori di un bar della periferia della città, dove la
bambina in un ambiente poco consono ad un sano sviluppo infantile, cresce
apparentemente a suo agio fra giocatori d'azzardo, ubriachi, turpiloqui e risse
quotidiane. Alla fine delle elementari gli sprovveduti genitori, antenati di una
generazione di padri e madri falliti che nel nuovo millennio spingeranno i
propri figli verso la perdita totale della moralità e verso facili opportunismi,
iscrivono la figlia in una prestigiosa scuola del centro, inconsapevoli del
divario sociale e culturale che la divide dalle sue future compagne di classe.
Ma la scoperta, la novità del sapere, la curiosità verso una conoscenza
intellettuale sconosciuta nella sua famiglia, dove la lettura di un libro era
fantascienza, l'amicizia con una coetanea figlia di intellettuali argentini
esuli in Francia, saranno lo spunto e lo stimolo giusto per la bambina verso una
consapevolezza di sé e del suo ruolo nella società fino ad allora insospettati.
Stella è un film gradevole e disincantato sulla famiglia,
sull'importanza della scuola, sulla differenza fra le classi sociali e sulla
vita stessa di un individuo, intesa come coscienza di sé all'interno di una
comunità varia e mutevole.
Passato nella sezione Giornate degli Autori a Venezia 2008, Stella
si è imposto come una delle opere più interessanti, compiute e toccanti viste al
Lido. Distribuito dalla Sacher Film di Nanni Moretti, il film è uscito nelle
sale italiane nel dicembre dello stesso anno, curiosamente classificato come
vietato ai minori di quattordici anni, benché fosse dichiaratamente un film
rivolto a spettatori di giovane età.
Dalle pagine di Repubblica, Marco Lodoli, scrittore, giornalista e soprattutto
insegnante di Lettere, lo aveva definito "un film che andrebbe fatto vedere a
tutti i ragazzi delle periferie italiane, quelli ai quali provo a insegnare
qualcosa ogni mattina e che soprattutto devo convincere in ogni modo a non
abbandonare aule e libri, perché se mollano è la fine, per loro fuori ci sarà
solo desolazione e miseria, anche se sono convinti del contrario".
Dopo il ricorso della casa di distribuzione italiana, il divieto è stato poi
chiaramente e giustamente annullato.
Nel sua ultima apparizione cinematografica, troviamo Guillaume Depardieu nel
ruolo di un disilluso e depresso cliente del bar, ma unico esempio positivo di
figura adulta nella vita della piccola Stella. Depardieu è scomparso
prematuramente a trentasette anni nell'ottobre 2008, poco dopo la fine delle
riprese.
V.M.
versione per la stampa