UN MATRIMONIO ALL'INGLESE
regia Stephan
Elliott
con Jessica Biel,
Ben Barnes, Kristin Scott Thomas,
Colin Firth, Kimberly Nixon, Katherine Parkinson
sceneggiatura
Stephan Elliott, Sheridan Jobbins
fotografia Martin
Kenzie
montaggio Sue
Blainey
scenografia John
Beard
costumi
Charlotte Walter
musica Marius De
Vries
produzione Joseph
Abrams, James D. Stern, Barnaby Thompson
distribuzione
Eagle
durata 1h37m
G.B. 2008
La trama:
John Whittaker, rampollo di una nobile ma decaduta famiglia inglese, durante una
vacanza in Costa Azzurra sposa senza preavviso la disinvolta e impulsiva
americana Larita, già divorziata e pilota di auto veloci. Appena giunti in
Inghilterra, dopo la dovuta accoglienza di protocollo nell'austera magione di famiglia, cominciano i primi
attriti e malignità, soprattutto da parte
della suocera, che vede con il fumo agli occhi l'arrivo dell'inaspettata nuora
d'oltreoceano.
Il regista: Australiano,
nato nel 1964, Stephan Elliott è stato un montatore per diversi anni prima di
diventare regista nel 1993, dirigendo il film Scherzi maligni. Il suo
cavallo di battaglia è Priscilla, la regina del deserto del 1994, oggi un
cult. Seguono Benvenuti a Woop Woop ('97), The eye - Lo sguardo
('99). Con Un matrimonio all'inglese torna dietro la macchina da
presa dopo quasi dieci anni di fermo a causa di un grave incidente di sci.
Il film:
Presentato in concorso alla Festa del cinema di Roma 2008 con l'accattivante
titolo originale Easy virtue (letteralmente Facile virtù), Un matrimonio
all'inglese è un'irresistibile commedia che dosa un very english style
ad un cinema più fresco e moderno.
Ambientato alla fine degli anni venti, il film racconta la storia universale
dell'attrito che scoppia fra una suocera e una nuora di fronte ad un matrimonio
improvviso, non preparato né tanto meno atteso dalla madre dello sposo.
Al centro delle travolgenti
avventure troviamo i Whittaker, membri di una decaduta ma nobile, antica
famiglia inglese, sostenuta e diretta con polso di ferro dalla madre Veronica,
mentre il marito Mr. Whittaker è un uomo distaccato e indifferente di fronte ai
fatti della vita, tornato molto turbato dalla prima guerra mondiale. La
situazione economica della famiglia è molto critica e sull'orlo della bancarotta
finale, quando il primogenito John torna da un viaggio in Costa Azzurra sposato
a Larita, americana affascinante e bellissima, conosciuta durante il soggiorno
francese. L'arrivo della donna nell'antica tenuta dei Whittaker scardinerà i
ritmi e i meccanismi che per secoli hanno tenuto in armonia gli equilibri
familiari.
Il film racconta essenzialmente dello scontro tra due mondi agli antipodi che
cercano una convivenza impossibile; quello dei Whittaker legato al passato, alle
tradizioni familiari, fatto di comportamenti rituali tramandati immutabilmente
da generazioni, e il mondo moderno e rivoluzionario di Larita, simbolo del nuovo
secolo, donna disinvolta e al passo con i tempi che viene dal nuovo continente,
piena di glamour, che ha viaggiato molto in tutto il mondo, che ha vissuto in
mezza Europa e che ha già sperimentato un divorzio.
Due facce di un preciso periodo storico diviso fra l'agonia dell'era vittoriana
e la nascita dell'età del jazz.
Un matrimonio all'inglese è tratto dalla pièce teatrale Easy
virtue che il celebre drammaturgo inglese Noel Coward scrisse nel 1924
quando aveva appena ventitrè anni, e già portata sullo schermo da un
giovanissimo Alfred Hitchcock nel 1928. Acclamata dalla critica dell'epoca come
una delle opere più riuscite di Coward, benché ammorbidita dal ritmo della
commedia, la pièce nascondeva la forte critica verso l'ipocrisia della società
inglese dei primi anni venti, e uno studio psicologico sulla repressione sociale
e sessuale esercitata in nome dei vecchi stilemi e delle ormai morenti certezze
dell'era vittoriana.
Il regista australiano di Priscilla apporta la giusta dose di
irriverenza e sregolatezza al film, trasportandolo fuori dal rigore del classico
film in costume e rendendolo un prodotto fresco, moderno e di forte appeal per
il pubblico di oggi. Elliott inoltre, non ha voluto realizzare il film in
antiche costruzioni d'epoca restaurate e protette dall'Ente Nazionale Inglese
come dei musei, ma ha voluto delle vere case ancora abitate dalle loro famiglie,
in un vero stato di degrado e di trascuratezza. Flintham Hall nel
Nottinghamshire è stata quindi scelta come la residenza dei Whittaker, mentre
Englefield Hall nel Berkshire ha fornito alcuni interni e Wimpole Hall nel
Cambridgeshire è stata usata per le scene della caccia alla volpe e come
residenza della famiglia Hurst, confinante con la tenuta Whittaker.
Il cast è impreziosito da due mostri sacri del cinema inglese come Kristin Scott
Thomas (Ti amerò sempre) e
Colin Firth (A single man), a cui si affiancano l'americana Jessica Biel
(The illusionist) e l'astro nascente britannico Ben Barnes (Dorian
Gray).
Un'ultima nota per la spumeggiante e moderna colonna sonora di Marius De
Vries che crea un giusto mix di successi pop contemporanei e che
vede fra gli interpreti anche gli attori del film.
V.M.
versione per la stampa