JUNO

regia Jason Reitman
con Ellen Page, Michael Cera, Jennifer Garner,
Jason Bateman, Allison Janney, J.K. Sommons

sceneggiatura Diablo Cody
fotografia Eric Steelberg
montaggio Dana E. Glauberman musica Mateo Messina
scenografia Stev Saklad costumi Monique Prudhomme
produzione Lianne Halfon, John Malkovick,
Mason Novik, Russell Smith

distribuzione 20th Century Fox
durata 1h32m

Usa 2007
 

La trama: Juno ha sedici anni, è esuberante, intelligente e come tutti i ragazzi della sua età, pensa di avere il mondo in tasca. Alla sua prima esperienza sessuale, rimane incinta e con l'aiuto dell'amica del cuore si mette in cerca della coppia giusta per l'adozione. La scelta ricade su Mark e Vanessa, coppia simpatica e benestante. Ma da lì al giorno del parto, le idee nella testa di Juno cominciano ad accavallarsi e non tutto sembra più così semplice come all'inizio.


Il regista: Figlio del regista Ivan (Gostbusters), Jason Reitman nasce a Montreal nel 1977. Ad appena dieci anni realizza il suo primo corto ed a tredici è già assistente di produzione. E' stato il più giovane regista a presentare un suo lavoro al Sundance. Dopo diversi corti (Operation, H@, In God we trust, Gulp, Consent), passa al lungometraggio con l'apprezzato Thank you for smoking ('06), che gli dà celebrità.


Il film: Passato l'ultimo giorno del concorso alla Festa del Cinema di Roma 2007, Juno  ha portato una ventata di aria fresca e sbarazzina sul tappeto rosso della kermesse romana, spazzando via avversari papabili del premio più alto come il film cinese And the spring comes  o il russo Mongol, aggiudicandosi il premio come miglior film alla seconda edizione del giovane  festival cinematografico.
La storia può sembrare quella della classica commedia per teenager sgangherata e fracassona come le tante che riempiono le sale di mezzo mondo, ma non è così.
Se non si ha l'attitudine a guardare film su teenager con teenager come protagonisti, si rimane francamente un po' spiazzati, soprattutto dal disincanto dei giovani del nuovo millennio, dal modo distaccato, indifferente, a tratti aggressivo e presuntuoso con cui si interfacciano col mondo che li circonda, con gli adulti e con quello che succede loro intorno.
Juno non è un'adolescente diversa da questi appena descritti. Nella prima mezz'ora del film la reazione nei confronti del suo personaggio e quelli dei suoi coetanei è di sbalordita meraviglia di fronte a tanta mancanza di entusiasmo, d'interesse e di curiosità. Pur trovandosi di fronte ad una situazione di una difficoltà enorme per una sedicenne, un problema come quello di una gravidanza indesiderata che spaventerebbe perfino per una donna più grande di lei, Juno manifesta una freddezza e un distacco sbalorditivi, che emergono in tutti i momenti a cui il film ci rende partecipi, da quelli pubblici in cui la ragazza racconta la sua disavventura al fidanzatino, all'amica del cuore o ai genitori, a quelli più intimi in cui la giovane è da sola con i suoi pensieri più privati. Gli altri ragazzi non sono da meno, dall'amica col telefono a forma di panino per cui la cosa è di una normalità totale a cui non dare peso alcuno, al giovane futuro padre un po' imbambolato che forse non capisce bene cosa gli stia accadendo e che continua imperterrito i suoi allenamenti agonistici. Ma a mano a mano che cominciamo a conoscere meglio questi giovani personaggi, ci rendiamo conto che non è tutto come appariva al primo colpo d'occhio.
L'apparente indifferenza lascia spazio ad una maturità sorprendente e ad una coscienza di sé e del mondo circostante inaspettata in persone così giovani, che alla fine usciranno dalla storia vincenti e molto più mature di tanti adulti visti nel film.
Prima sceneggiatura per Diablo Cody, nome d'arte di una ex-spogliarellista ora richiestissima ad Hollywood, Juno  ha stupito tutti per la freschezza, l'onestà e la mancanza di stereotipi che caratterizzano le sue pagine, scritte con il linguaggio diretto e frizzante del gergo dei giovani di oggi. Il film è nato quasi per caso grazie alla curiosità di un produttore cinematografico appassionato di internet. Abbandonato il lavoro di spogliarellista Diablo Cody apre un blog a carattere erotico chiamato The pussy ranch, frequentatissimo on line, dove viene notata dal produttore Mason Novik che la contatta e le chiede di scrivere qualcosa per il cinema. La Cody, che non aveva mai pensato di scrivere per il grande schermo, si presenta con una sceneggiatura dal contenuto lontanissimo da quello del suo blog, che però colpisce Novik per la forza descrittiva dei personaggi, per il linguaggio schietto e per l'originalità della storia. Ben presto lo script è presentato al giovane regista Jason Reitman, la cui opera prima Thank you for smoking  aveva entusiasmato tutti, mettendolo in evidenza come nuovo nome da tenere d'occhio nel panorama del cinema indipendente americano.
Juno
  non è semplicemente un film su giovani annoiati che fanno sesso come guarderebbero la tv, ma piuttosto un film su una generazione spesso demonizzata dai media, che dimostra di saper scegliere, decidere con la propria testa, in mezzo ad un mondo di adulti che non fanno sempre una bella figura. Juno  è soprattutto un film che parla di scelte, di responsabilità, di una decisione molto più grande di noi come quella di dare la vita ad un altro essere, un film che ci dice che di fronte ad una gravidanza inattesa, c'è anche una terza opzione, più difficile da prendere, più ostica, ma sicuramente più ponderata, matura e cosciente, e stupisce che possa essere voluta e intrapresa da una sedicenne poco più che bambina.
Costato appena sette milioni di dollari, Juno  è un caso al botteghino americano e ne incassa in soli tre mesi ben centocinquanta. Inizia la sua fortuna alla Festa del Cinema di Roma 2007 dove vince il Marco Aurelio d'Oro per il miglior film, dopodichè si aggiudica il premio per la miglior sceneggiatura originale ai Bafta, ai WGA, agli Spirit Award e agli Oscar, dove è inoltre candidato come miglior film, regia e attice Ellen Page.
                                                                                                                       V.M.


versione per la stampa