LITTLE MISS SUNSHINE

regia Jonathan Dayton e Valerie Faris
con Abigail Breslin, Alan Arkin, Greg Kinnear,
Toni Collette, Steve Carell, Paul Dano
sceneggiatura Michael Arndt
fotografia Tim Suhrstedt
montaggio Pamela Martin
scenografia Kalina Ivanov costumi Nancy Steiner
musica Mychael Danna
produzione Big Beach, Bona Fide
distribuzione Fox
durata 1h41m

Usa 2006
 

La trama: Il viaggio su uno scassato pulmino giallo dalla Florida alla California della strampalata famiglia Hoover, verso un concorso di bellezza per bambine che vedrà protagonista la piccola Olive. Ad accompagnarla il non realizzato papà Richard, la mamma buonista Sheryl, il fratello votato al silenzio Dwayne, lo zio Frank quasi suicida e il nonno ossessionato dal sesso e incline all'uso di stupefacenti.


Il regista: Coppia nella vita, Jonathan Dayton e Valerie Faris sono al loro primo film. Nati rispettivamente nel '57 e nel '58, si conoscono negli anni settanta, lui come neo laureato all'UCLA Film School, lei come ballerina. Hanno prodotto insieme un'innumerevole serie di cortometraggi, spot pubblicitari, video musicali e documentari per cui hanno vinto molti premi. Hanno realizzato anche uno show televisivo per la HBO chiamato Mr. Show with Bob & David.


Il film: E' un piccolo film indipendente diretto da una coppia di ex-ballerini documentaristi, la commedia dolce-amara che ha sbancato ai botteghini Usa della scorsa stagione, ricevendo riconoscimenti e plauso da tutti i più illustri critici cinematografici statunitensi, inanellando uno dietro l'altro una lunga serie di premi fino quasi ad agguantare l'Oscar per la miglior pellicola dell'anno.
Al centro di questa piccola semplice storia, una famiglia un po' fuori le righe composta da sei personaggi presi dall'entusiasmo e dall'euforia per un concorso di bellezza per bambine, da cui Olive, la più piccola del gruppo, è affascinata.
In breve, la storia del sogno di una bambina e della consapevolezza degli adulti che la amano dell'impossibilità di realizzazione di quel sogno, del loro voler preservare la piccola dal primo grande dolore della sua vita, e della perseveranza e testardaggine con cui cercano di proteggerla e di fare tutto l'impossibile per farle credere di essere comunque la numero uno. Ciò che sorprende del film è l'autenticità dei personaggi, la loro sana follia, le loro psicologie complesse, il meccanismo inspiegabile che li lega gli uni agli altri, quel legame primordiale e insopprimibile che malgrado tutto riesce sempre ad emergere ed a mantenerli uniti, anche di fronte a momenti decisamente dolorosi o estremamente imbarazzanti.
In questi sei personaggi allo sbando si riconoscono le ossessioni, le paure, i desideri e le repressioni del nostro oggi; l'arrivismo sociale e la voglia di realizzazione professionale, il fallimento che fa loro da contraltare, l'isteria della perfezione, la confusione dei giovani, le ossessioni insane e represse, la difficoltà di essere diversi, la follia dell'apparire, il bisogno di essere famosi a tutti i costi ma infine e soprattutto, la potenza dell'innocenza e della semplicità disarmante dell'infanzia.
Si ride, si ride molto guardando Little Miss Sunshine, ma con un sottile senso di disagio, consapevoli di un certo retrogusto di amarezza che il film ci lascia, proprio come la vita.
Sei personaggi "non" in cerca d'autore quelli inventati dallo sceneggiatore Michael Arndt, ispiratosi alla sua infanzia ed alla sua famiglia un po' fuori dalle righe del buon senso comune, e che grazie alla popolarità lasciatagli dal film, oggi è uno degli scrittori più richiesti e corteggiati ad Hollywood.
Azzeccatissimo l'illuminato cast di attori famosi ma non star, fra cui vanno segnalati gli astri nascenti della piccola Abigail Breslin e del giovane Paul Dano, protagonista del nuovo film di Paul Thomas Anderson There will be blood.
Il film è stato candidato a quattro Oscar, fra cui miglior film e miglior attrice non protagonista la piccola Abigail Breslin, e ne ha vinti due, uno per la sceneggiatura di Arndt e l'altro per il miglior attore non protagonista andato al veterano Alan Arkin.
                                                                                                                     V.M.


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