L'UOMO SENZA SONNO

regia Brad Anderson
con Christian Bale, Jennifer Jason Leigh, John Sharian,
Aitana Sanchez-Gijon, Michael Ironside
sceneggiatura Scott Kosar
fotografia Xavi Giménez
montaggio Luis De La Madrid
scenografia Alain Bainée costumi Patricia Monné
musica Roque Banos
produzione Julio Fernandez
distribuzione Nexo
durata 1h30m

Spagna 2004
 

La trama: Trevor non riesce più a dormire da oltre un anno, apparentemente senza un motivo. Lo stato di insonnia prolungata lo ha ridotto ad una larva umana sia nel fisico che nella mente. Dopo un incidente sul lavoro, anche i suoi compagni di fabbrica cominciano ad evitarlo, al punto tale che il giovane comincia a pensare ad un complotto studiato per farlo impazzire.


Il regista: Nato in Connecticut nel 1964, Brad Anderson si laurea in cinema al Bowdoin College di Brunswick nel Maine, ed inizia la sua carriera di sceneggiatore e regista, a cui a volte affianca lavori come montatore e fotografo. Il suo primo film è Frankenstein's planet of monsters!  del 1995. Fra gli altri suoi film ricordiamo The Darien gap ('96), Prossima Fermata Wonderland ('98), Happy accidents ('00), Session 9 ('01). Il suo ultimo film Transsiberian  è in
post-produzione.


Il film: L'uomo senza sonno, titolo italiano per una volta più felice del pallido originale The machinist, racconta con uno stile che richiama a maestri del cinema della tensione quali Hitchcock, Cronenberg e Linch, l'alienazione di un individuo dalla realtà che lo circonda, analizza la malattia mentale e ispeziona i meccanismi innestati dal senso di colpa, uniti agli effetti sul fisico di una prolungata mancanza di sonno. Sembrerebbe un eccessivo quantitativo di materiale narrativo per un unico film ma il visionario regista Brad Anderson riesce a creare la giusta atmosfera claustrofobica, misurando la narrazione con un ritmo teso in continua sospensione, che trasporta lo spettatore attraverso eventi che non tradiscono mai la sua attenzione.
Sceneggiato da Scott Kosar, che non nasconde di essersi ispirato al tema del doppio di Dostoevsij, il problema principale per la realizzazione del film era riuscire a portare sullo schermo un personaggio che nel testo era descritto come uno scheletro che cammina; Trevor nella sceneggiatura pesa cinquantacinque chili ed era impensabile che un attore potesse arrivare a perdere tanto peso per un film. Ma l'anglosassone Christopher Bale è stato capace di tanto, arrivando vuoi per follia dell'attore, vuoi per iper-perfezionismo nel calarsi nel ruolo, vuoi per amore incontenibile per il ruolo, a perdere più di trenta chili, ed a trasformarsi un un uomo violato nel fisico da oltre un anno di mancanza di sonno. Il regista non disdegna assolutamente la trasformazione fisica dell'attore il cui corpo eroso viene ripreso e mostrato senza remore, sotto ogni angolazione in tutti i particolari. L'interpretazione di Bale, oltre che al lavoro fatto sul fisico segna uno dei pregi del film; il senso di colpa e il peso di una coscienza sporca che traspare dal suo sguardo velato di estraniazione e alienata follia, è una delle cose migliori vista al cinema nelle passate stagioni. Al suo fianco una laida Jennifer Jason Leigh nel ruolo di una prostituta dal senso materno; bravissima, lascia il segno, sempre al limite nelle sue scelte professionali.
Girato in quaranta giorni in una Barcellona trasformata in Los Angeles, il film si avvale di una splendida fotografia che da un tocco unico alla pellicola, a tratti plumbea, livida, quasi decolorata, a tratti invece dai toni esaltati, sovraccarichi e abbaglianti.
                                                                                                                     V.M.


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