PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO

regia Tom Tykwer
con Ben Whishaw, Dustin Hoffman, Alan Rickman,
Rachel Hurd-Wood, Simon Chandler, Karoline Herfurth
sceneggiatura Andrew Birkin, Bernd Eichinger
fotografia Frank Griebe
montaggio Alexander Berner
scenografia Uli Hanisch costumi Pierre-Yves Gayraud
musica Reinhold Heil, Tom Tykwer, Johnny Klimek
produzione Bernd Eichinger
distribuzione Medusa
durata 2h27m

Germania, Francia, Spagna 2006
 

La trama: Francia, XVIII° secolo. Orfano e miserabile, l'unica cosa che Jean-Baptiste Grenouille possiede è un olfatto straordinario. Cresciuto in orfanotrofio, il giovane viene venduto ad una conceria, ed in seguito ha l'opportunità di diventare l'aiutante di Giuseppe Baldini, un famoso profumiere alla fine della sua carriera. Da quel momento in poi lo scopo di Grenouille sarà creare il profumo perfetto ma per arrivare a tanto, dovrà trasformarsi in un assassino.


Il regista: Tom Tykwer nasce nel 1965 a Wuppertal, in Germania. A quindici anni comincia a lavorare come proiezionista, fino a diventare nel 1988 direttore della programmazione per i cinema di Berlin Moviemento. Intanto comincia collaborazioni come sceneggiatore per la televisione e nel '90 realizza il corto Because, seguito due anni più tardi da Epilog. Il suo debutto nel lungometraggio è del 1993 con Deadly Maria. Con la sua società di produzione
X Filme, firma in seguito Sognatori d'inverno ('97), Lola corre ('98), presentato a Venezia e
che gli dà la notorietà internazionale, La principessa e il guerriero ('00) e Heaven ('02).


Il film: "...Grenouille è un'abominazione...", queste le prime parole del romanzo Il Profumo  di Patrick Suskind, caso letterario tradotto in oltre quaranta lingue e pubblicato dagli anni Ottanta in quindici milioni di copie, ancora oggi un best-seller studiato nelle università per corsi di storia, psicologia, e criminologia. In quelle tre prime parole è racchiuso l'enigma di uno dei personaggi più curiosi, interessanti e amati della letteratura moderna, Jean-Baptiste Grenouille, un uomo chiuso nel suo mondo dove nessuno ha accesso, elegante pur essendo un miserabile, tenero, mai volgare, un artista asociale che non prova sentimenti per gli altri, vive la sua visione di esistenza umana terrena al di fuori delle convenzioni sociali, in un certo senso un uomo moderno, martire della propria fissazione, malvagio ma carismatico. Grenouille pur non avendo avuto altro dalla vita che un giaciglio di paglia in un orfanotrofio, possiede due doni che lo rendono unico: un corpo senza odore e all'opposto un olfatto sviluppatissimo; queste particolarità faranno degli odori l'ossessione della sua vita.
Per oltre quindici anni Suskind si è rifiutato di cedere i diritti cinematografici del romanzo, non sicuro di una trasposizione su grande schermo all'altezza del libro, ma alla fine davanti all'insistenza del celebre produttore tedesco Bernd Eichinger (Il nome della rosa, La storia infinita) ha capitolato, e agli inizi del 2004 si è passati alle prime fasi della  produzione di quello che sarebbe diventato un kolossal europeo sontuoso e spettacolare, perfetto nella visualizzazione in pellicola degli umori descritti nel tanto leggendario romanzo. La regia è affidata al talentuoso, visionario e onirico Tom Tykwer, regista di un film ormai considerato un piccolo cult come Lola corre, (ma anche di Heaven  con Cate Blachett), per la prima volta responsabile di un progetto tanto costoso, ma preciso e meticoloso nel trasformare in immagini l'etereo materiale letterario.
Seguendo in un immaginario itinerario le tappe del viaggio di Grenouille, toccando svariate località della Francia tra cui Parigi e Grasse, sono stati fatti dei sopralluoghi sui luoghi reali in cui si svolge la vicenda, passando successivamente alla realizzazione di un dettagliato story-board che, grazie al lavoro di precisi illustratori, ha tradotto su bozzetti i fututi set da realizzare, di prezioso aiuto durante la ricerca di locations in grado di trasportare lo spettatore nella Francia della metà del Settecento. Dopo una prima scelta caduta sulla Croazia, in seguito scartata per difficoltà logistiche, il film è stato girato per la gran parte in Spagna, a Barcellona, che preserva ancora oggi palazzi e ambienti integri del periodo, a Gerona e Figueras, ma anche in Francia, nei dintorni di Grasse e in altre località della Provenza, dove sono stati ripresi la maggior parte dei campi lunghi. L'idea del regista e del direttore della fotografia Frank Griebe era quella di girare il film senza luci artificiali a lume di candela (espediente tecnico già percorso in precedenza da Stanley Kubrik in Barry Lindon), ma viste le complessità sul piano pratico si è passati ad una soluzione alternativa con palloni luminosi aerostatici che hanno donato alle scene una luce calda, capace di portare la mente alle atmosfere del periodo storico.
Ricreare un odore, sia in letteratura che in cinematografia, non è semplice. Portare quindi su pellicola un intero racconto basato sulle sensazioni derivanti da profumi e odori, deve aver spinto gli autori a cercare soluzioni creative valide a raggiungere uno scopo tanto arduo. Così come nel libro, viene data la sensazione di un odore attraverso le immagini, mostrando elementi naturali che tutti conoscono, in modo da far scattare nello spettatore il ricordo preciso di un odore legato a qualcosa di familiare. La sporcizia stessa dell'epoca doveva essere riconoscibile e identificabile attraverso un preciso odore, l'odore di un'epoca in cui le persone non si lavavano mai, non solo la gente del volgo ma anche i ricchi, che coprivano gli odori del corpo con profumi e ciprie. Quindi anche i costumi usurati, gli abiti unti, con aloni di sudore, o particolari della pelle degli attori, i capelli sporchi o le unghie nere, contribuiscono a creare un quadro d'epoca meticoloso e puntualissimo, illuminato da una splendida fotografia e racchiuso in scenografie ricche e precise nei minimi particolari che il regista non disdegna di riprendere. Tutto questo non fa che gettare lo spettatore in un mondo intriso di odori, cattivi o buoni che siano, obbligandolo a sentire quasi le stesse sensazioni del protagonista, prigioniero involontario del proprio olfatto finissimo che trova in questo turbinio di profumi il suo humus vitale. Le inquadrature stesse riportano immediatamente al modo di percepire il mondo da parte di Grenouille, che non parla quasi mai e spesso entra in contatto con le cose o con le persone ad occhi chiusi, affidandosi istintivamente e solamente al proprio olfatto, grazie al quale può riconoscere oggetti a lui noti, creandosi un quadro della scena che ha intorno. Memorabile la sequenza d'apertura del film in cui Grenouille, in una torrida estate parigina, vede la luce nel fetore umido del mercato del pesce, fra ratti, visceri di animali e immondizia di ogni genere.
Pur essendo un kolossal da molti milioni di euro, il film si avvale soltanto di una star, Dustin Hoffman, che interpreta il ruolo del profumiere Baldini, mentre nel ruolo del protagonista troviamo Ben Whishaw, sconosciuto giovane attore londinese, scoperto e voluto dallo stesso regista mentre recitava Amleto all'Old Vic Theatre di Londra.
                                                                                                                      V.M.


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