LILJA 4-EVER

regia Lukas Moodysson
con Oksana Akinshina, Artiom Bogutjarskij, Elina Benenson,
Ljubov Agapova, Pavel Ponomarjov, Tomas Neumann
sceneggiatura Lukas Moodysson
fotografia Ulf Brantas
montaggio Michal Leszczylowski
scenografia Josefin Asberg costumi Denise Ostholm
musica Nathan Larson
produzione Lars Jonsson
distribuzione Dolmen
durata 1h49m

Svezia 2002
 

La trama: Lilja ha sedici anni e vive con sua madre in un piccolo centro dell'immensa e desolata provincia russa. Quando la madre l'abbandona per emigrare in America, la giovane deve lasciare la sua casa e trasferirsi in un appartamento fatiscente, senza acqua né riscaldamenti. Abbandonata a se stessa, trova l'unico conforto nell'amicizia di Volodya, un bambino senza casa, con cui divide giornate fatte di espedienti. Un giorno però, Lilja incontra Andrei, di cui si innamora, che le chiede di seguirlo in Svezia.


Il regista: Lukas Moodysson nasce a Lund, in Svezia nel 1969. Poeta e scrittore, si laurea al Dramatiska Institutet e realizza due corti. Il suo primo film è Fucking Amal ('98), seguito da Together ('00).


Il film Lilja 4-ever, il bellissimo film di Lukas Moodysson mai distribuito nelle sale italiane, ha avuto un destino diverso dalle due opere precedenti del giovane regista svedese, che al contrario sono state entrambe distribuite con successo nel nostro Paese. Nonostante Fucking Amal, il primo film del regista fosse stato un enorme successo commerciale in Svezia, conquistando quattro Swedish Film Awards e una candidatura come miglior film agli European Film Awards, e Together, il suo secondo film avesse superato il successo del primo anche in Italia, Lilja 4-ever  pur avendo avuto un'ottima accoglienza al Festival di Venezia 2002, non è riuscito a trovare un distributore italiano ed il film è uscito soltanto per l'home video.
Film diretto e realistico che racconta tante realtà diverse della Russia di oggi, paese allo sbando, ex-impero ora in rovina come le sue istituzioni, ma che parla soprattutto dei cittadini russi di oggi, che ogni giorno devono trovare il modo per sopravvivere. Non c'è più spazio per gli affetti, per l'amicizia e per i legami, è una lotta alla sopravvivenza, e sopravvive chi riesce a trovare un espediente al nulla quotidiano, come la fuga, la droga, l'emigrazione o il vendere se stessi. Un film molto vicino ai suoi personaggi che non condanna mai, nonostante le loro azioni siano a volte umanamente immorali; non riusciamo quindi a condannare la madre di Lilja quando l'abbandona (di estremo, disperato realismo la scena dell'ultimo abbraccio fra madre e figlia), e non riusciamo nemmeno a condannare la stessa Lilja quando s'innamora ed è lei a sua volta, ad abbandonare l'amico fraterno Volodya.
Film agghiacciante sull'infanzia infranta, sulla responsabilità dell'Occidente ricco, opportunista e moralmente corrotto che senza scrupoli trae profitto dalla disperazione dell'Est; film duro che impressiona e senza reticenze ci sbatte in faccia una delle nostre realtà peggiori; film che accusa e lascia attoniti e carichi di senso di colpa, soprattutto se si pensa che è basato su un fatto di cronaca. L'espiazione definitiva non ci è concessa, nemmeno dopo l'angelico, onirico finale, ma forse ci aiuterà a guardare con uno sguardo diverso le decine di Lilja che ogni giorno vediamo lungo le strade delle nostre periferie.
Presentato nelle sezione Controcorrente a Venezia 2002, Lilja 4-ever  è un film ammirevole perchè ha successo nel rendere una realtà impossibile da raccontare, visibile e cinematografica. Girato fra Tallin e altre località estoni, e Malmo in Svezia, si avvale di un cast di ottimi attori, sconosciuti al nostro pubblico, fra cui brilla la stella della giovanissima Oksana Akinshina, che dona al personaggio di Lilja il giusto sguardo di innocenza, incredulità e disillusione.

Da un'intervista al regista
"...Doveva essere una storia sulla benevolenza di Dio, ma la realtà si è imposta e il film è divenuto qualcos'altro.
E' divenuto la storia di due bambini, Lilja e Volodya, che vivono in un paese che fu parte del possente impero sovietico e che ora è ridotto in rovina.
E' divenuto un film su chi si lascia tutto alle spalle, su un'amicizia che non finisce mai.
E forse è anche un po' un film sulla benevolenza di Dio, nonostante Lui non risponda mai quando Lilja Gli rivolge una preghiera..."

                                                                                                                      V.M.


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