MONSTER
regia Patty Jenkins
con Charlize Theron, Christina Ricci, Bruce Dern,
Scott Wilson, Pruitt Taylor Vince, Lee Tergesen
sceneggiatura Patty Jenkins
fotografia Steven Bernstein
costumi Rhona Meyers
montaggio Jane Kurson
scenografia Steven
Bernstein musica BT
produzione Charlize Theron, Mark Damon, Clark
Peterson
Donald Kushner, Brad Wyman
distribuzione Nexo
durata 1h50m
USA 2003
La trama: Aileen, una prostituta sbandata, uccide per difesa un cliente che a sua volta aveva tentato di ucciderla. Questo episodio segna per la donna un limite da cui non riuscirà più a tornare indietro fino a quando, dopo altri sei omicidi, verrà arrestata. Dopo un'infanzia di violenze e molestie, anche l'unica persona che le aveva dimostrato un po' di calore e d'amore, Selby, la abbandona, lasciandola sola ad affrontare il processo e l'attacco dei media.
La regista: Trentunenne, dopo studi in pittura a New York, si appassiona al cinema. Inizia a lavorare giovanissima, e realizza spot e corti. Monster è il suo primo film.
Il film: Alle 9.47
del 9
ottobre 2002 nel braccio della morte di un carcere della Florida, la pluriomicida Aileen Wuornos viene giustiziata con un'iniezione letale. Sarebbe
l'ennesima esecuzione fra le decine che vengono eseguite ogni anno nelle carceri
statunitensi, e il suo nome sarebbe rimasto sconosciuto ai più se non fosse per
due documentari e un film che hanno raccontato la sua storia. Nata nel 1956,
abbandonata dai genitori a quattro anni e adottata di nonni materni (da cui
prenderà il nome), molestata dal padre Leo Pittman, che arrestato per pedofilia
morirà suicida in carcere, violentata adolescente, Aileen conosce fin da subito
le brutture della vita, e cresce relazionandosi con un mondo violento e brutale.
Finirà prostituta lungo le autostrade della Florida, fino a quando all'ennesima
violenza di un cliente, si ribella e si difende con il solo modo che ha
conosciuto nella vita: con altra violenza, uccidendolo. Ormai un punto di non
ritorno è stato raggiunto e Aileen si trasforma nella prima donna serial killer
della storia, responsabile di sette omicidi dal dicembre 1989 al luglio 1990,
momento del suo arresto.
La tv si getta su questa storia presentando Aileen come la lesbica serial
killer, pazza e assassina, mai cercando di approfondire la storia e le
esperienze che l'avevano portata dietro le sbarre, e il suo caso viene
trasformato in uno spettacolo mediatico.
Fino a quando Nick Broomfield, giornalista e scrittore, uno dei pochi che è
riuscito a parlare con la Wuornos, si interessa alla sua vicenda e produce due
documentari, entrambi del 1992, The selling of a serial killer, in
cui mostra le responsabilità dei media, e Aileen: life and death of a serial
killer. La regista esordiente, ancora studente di cinema Patty Jenkins si
appassiona alla storia e nel corso di vari anni, si documenta e inizia a
scrivere una sceneggiatura sulla vera storia di Aileen Wornos. Rifiuta le prime
proposte di finanziamento al progetto di realizzazione del film, perchè venivano
da produttori tv, interessati unicamente a sfruttare la scia dell'evento
mediatico scatenatosi durante il processo. Quando si affiancano al progetto
Charlize Theron e Christina Ricci, vengono trovati altri finanziamenti ed alla
fine le tre donne realizzano il film che volevano, senza voler essere pagate.
Un film secco, duro, spietato e controverso, che non dà sentenze ma si limita a
raccontare, semplicemente.
Le riprese del film sono iniziate sei mesi dopo l'esecuzione di Aileen Wornos,
che non ha mai incontrato la regista, con cui però ha intrecciato una lunga
corrispondenza epistolare.
A far vivere questo "mostro" sullo schermo, Charlize Theron, bellissima attrice
sudafricana, che dallo spot della Martini, malgrado una discreta carriera ad
Hollywood, non aveva ancora fatto il grande salto di qualità. La sua
trasformazione in Aileen Wuornos è diventata ormai mito del cinema degli ultimi
anni: ingrassata di tredici chili e imbruttita come non mai, Charlize è
diventata Aileen, con una somiglianza impressionante, donandole sullo schermo la
giusta dose di coraggio, disperazione e disillusione che hanno fatto di questa
interpretazione, il ruolo di una carriera.
Preceduta da enormi echi di
apprezzamento, l'interpretazione di Aileen Wuornos ha portato alla Theron più di
quindici premi internazionali, fra cui il Golden Globe, l'Orso d'argento a Berlino, lo Screen Actors Guild Award e naturalmente l'Oscar.