ERA MIO
PADRE
regia di Sam Mendes
con Tom Hanks, Paul Newman, Jude Law,
Jennifer Jason Leigh, Stanley Tucci, Daniel Craig
sceneggiatura David Self
fotografia Conrad L. Hall
costumi Albert Wolsky montaggio
Jill Bilcock
musica Thomas Newman
scenografia Dennis Gassner
produzione Richard D. Zanuck, Dean Zanuck
distribuzione Fox
durata 1h57m
USA 2002
La trama: Illinois, Stati Uniti, 1931. Michael Sullivan è un killer spietato, conosciuto come "l'Angelo", che lavora per il boss irlandese John Rooney. Quando il figlio quindicenne di Michael è testimone involontario di un omicidio ad opera del padre, la "famiglia" decide che il ragazzo deve essere eliminato. Il piano riesce in parte e padre e figlio, iniziano una fuga per la salvezza che li porterà ad un nuovo e ritrovato rapporto.
Il regista: Il giovane regista inglese nasce nel 1965 a Reading, appena fuori Londra e inizia la sua carriera di regista teatrale nell'87 con il Chichester Festival Theatre, dirigendo Judi Dench in The Cherry Orchad. La sua carriera è fulminea, nel '90 entra alla Royal Shakespeare Company e nel '92 è direttore artistico del Donmar Warehouse di Londra. Tra i suoi successi teatrali ricordiamo Cabaret e The Blue Room con Nicole Kidman. Debutta nel cinema nel '99 con il film American Beauty, con cui conquista cinque Oscar e un posto nell'olimpo di Hollywood.
Il film: Il secondo
film di Sam Mendes era attesissimo dopo il clamoroso successo di critica e
pubblico del suo esordio cinematografico, American
Beauty, che nel 1999 lo consacrò come giovane grande promessa del nuovo
cinema inglese e americano.
Bisogna subito dire che il film non ha retto alle aspettative, e sebbene la
pellicola sia notevole sotto gli aspetti più tecnici come scenografia,
fotografia e costumi che riescono a rendere un quadro d'epoca veramente
ineccepibile, nella sua globalità resta un film eccessivamente laccato e
retorico, che scivola pericolosamente verso il melenso, soprattutto nel finale.
A questo ha contribuito ulteriormente un infelice titolo italiano che, oltre a
sottolineare la retorica eccessiva del film, rivela perfino troppo della trama,
al contrario dell'incisivo titolo originale Road to Perdition, dalla
doppia valenza di significato ("Perdition" è sia la perdizione a cui
i protagonisti sembrano condannati che il nome della cittadina dove vivono), che si
unisce egregiamente ai temi cupi e lividi
della storia.
Da sottolineare la solida interpretazione di Paul Newman, mentre una nota di merito
va alla plumbea fotografia di Conrad L. Hall, che aveva già
collaborato con Mendes in American
Beauty, premiata con un meritato Oscar postumo (Hall è morto nel
gennaio 2003).
Il film si ispira ad una serie a fumetti degli anni trenta mentre è da
ricordare che alcuni dei
personaggi del film sono realmente esistiti, come il killer e fotoreporter
Maguire, interpretato da un imbruttito Jude Law o il personaggio di Frank Nitti,
braccio destro di Al Capone.