MAGDALENE
regia Peter Mullan
con Geraldine McEwan, Eileen Walsh, Nora-Jane Noone
Annie-Marie Duff, Dorothy Duffy, Mary Murray
sceneggiatura Peter Mullan
fotografia Nigel Willoughby
montaggio Colin Monie
scenografia Mark Leese
costumi Trisha Biggar musica Craig Armstrong
produzione Frances Higson
distribuzione Lucky Red
durata 1h59m
Scozia/Irlanda 2001
La trama: Nell'Irlanda del 1964 i conventi gestiti per conto della Chiesa Cattolica dalle Sorelle della Misericordia, cosiddetti "Magdalene", ospitano ragazze madri, orfane o allontanate dalle proprie famiglie. Margaret, Patricia, Crispina e Bernadette sono quattro di loro che, imprigionate, sottoposte a castighi e torture e costrette a lavorare nelle lavanderie del convento, tentano di ribellarsi a questa muta reclusione.
Il regista: Peter Mullan, scozzese classe 1954, attore prediletto da Ken Loach, esordisce nella regia nel 1998 con il sorprendente Orphans, che vince la Settimana della Critica a Venezia. Come attore lo ricordiamo in Trainspotting, Riff Raff, My name is Joe, che lo consacra come migliore attore a Cannes. E' anche sceneggiatore per il teatro e la televisione. Magdalene è la sua seconda regia.
Il film: Il film,
presentato il primo giorno del concorso a Venezia nel 2002, scosse il pubblico e
la critica del Lido per i drammatici temi che trattava e per la veridicità con
la quale tali argomenti erano stati trasportati sullo schermo.
I cosiddetti Conventi delle Magdalene (da Maddalena, la peccatrice redenta da
Gesù) dove per decenni, ragazze madri, orfane, o semplicemente giovani un po'
stupide, allontanate dalle loro stesse famiglie, venivano rinchiuse e ridotte
quasi in schiavitù, costrette, per espiare i propri peccati, ad umilianti ed
estenuanti lavori nelle lavanderie, a castighi immotivati e violenze di tutti i
generi, anche sessuali, da parte di suore e preti.
Mullan si avvicinò all'idea di realizzare il film dopo aver visto il
documentario Sex in a cold climate, prodotto da Channel 4, che raccontava
della condizione delle donne rinchiuse, a volte per la loro intera vita, nei
Conventi Magdalene.
Durante la fase di preparazione del film, di ricognizione e di ricerca delle
sopravvissute ai Magdalene, la produzione è stata ostacolata in ogni modo dalla
Chiesa Cattolica, a tal punto che non fu possibile girare il film in Irlanda, ma
bensì in Scozia.
Il film duro e diretto descrive senza timori le condizioni di vita di queste
disperate, alle quali era negato tutto, perfino gli assorbenti durante il
periodo,
e con toccante lucidità racconta le loro lente, interminabili ed estenuanti
giornate da recluse.
Ad interpretare il ruolo di sorella Augusta, c'è una ex suora Magdalene
pentita, Phyllis McMahon, mentre in un brevissimo ma indimenticabile cameo,
troviamo lo stesso Mullan.
Il film ha vinto il Leone d'Oro alla 59a Mostra del Cinema di Venezia,
scatenando le reazioni del Vaticano.