TUTTA COLPA DI VOLTAIRE

regia Abdellatif Kechiche
con Sami Bouajila, Elodie Bouchez, Aure Atika, Bruno Lochet
sceneggiatura Abdellatif Kechiche
fotografia Dominique Brenguier
montaggio Tina Baz Legal, Annick Baly
scenografia Quentin Prévost
costumi Chaterine D'Halluin
produzione Flach Film
distribuzione Mikado
durata 2h00m

Francia, 2000


La trama: Jallel, tunisino, emigra clandestinamente nella multietnica Parigi, spacciandosi per un rifugiato algerino. Nel labirinto di vite che vivono ai margini della società, il giovane conosce molte persone fra cui la bella Nassera, di cui si innamora, ma che lo abbandona intimorita dalle prospettive di una nuova relazione. Deluso e distrutto, Jallel finisce in una clinica psichiatrica dove incontra la fragile Lucie, che lo riporterà alla felicità. Alla fine però, la dura realtà della legge presenterà il suo conto.


Il regista: Abdellatif Kechiche nasce a Tunisi nel 1960, e inizia come attore di teatro e di cinema, ottenendo negli anni numerosi riconoscimenti internazionali. Tutta colpa di Voltaire è il suo primo film come regista.


Il film: frutto di quella società e cultura multietnica che caratterizza molto cinema francese ed europeo, Tutta colpa di Voltaire rappresenta un genere di film, a metà fra la denuncia sociale e la rappresentazione di una nuova realtà contemporanea comune a tutte le grandi metropoli europee, che purtroppo è totalmente assente nel panorama cinematografico italiano. E' il racconto semplice e lineare del bisogno di felicità, del desiderio di una vita migliore, comune a tanti uomini e donne, che con frettolosa indifferenza classifichiamo come immigrati, senza porci domande o fare riflessioni; ed è nella semplicità dei gesti, nel quotidiano dei protagonisti che devono in qualche modo "tirare avanti", che troviamo la bellezza di questo piccolo film che ha trovato grandi consensi di pubblico al Festival di Venezia 2000, dove ha vinto il premio Cinema Avvenire e il premio Luigi de Laurentis come miglior opera prima. In un cast di attori tutti molto affiatati e sinceri, ritroviamo felicemente Elodie Bouchez (La vita sognata degli angeli), che ci regala un ritratto di fragilità e sensibilità di grande arte recitativa.