BLACK HAWK DOWN

regia Ridley Scott
con Josh Hartnett, Eric Bana, Ewan McGregor,
Tom Sizemore, William Fichtner
sceneggiatura Ken Nolan fotografia Slawomir Idziak
scenografia Arthur Max
musica Hans Zimmer montaggio Pietro Scalia
costumi Neil e Diane Murphy
produzione Jerry Bruckheimer
distribuzione Columbia Tristar
durata 2h23m


USA 2001


La trama: Mogadisco, Somalia, 3 ottobre 1993. Durante l'operato dell'O.N.U. per cercare di ristabilire la pace fra la popolazione somala, dopo anni di guerra civile, un commando di soldati scelti americani viene inviato per una missione lampo: catturare due uomini molto vicini al generale Mohamed Adid. La preparazione militare, tattica e fisica degli uomini è eccezionale e nulla lascia pensare al fallimento della missione, preventivata della durata di un pugno di ore. Ma la cattiva conoscenza del territorio e delle vere intenzioni della popolazione, fanno precipitare la situazione in un incubo pazzesco: 16 ore passate fra la furia e la vendetta dei civili , in preda a uomini, donne e bambini, improvvisamente trasformatisi in pericolosi killer.


Il regista: noto regista inglese, classe 1937, inizia con la pubblicità in televisione. Il suo primo film è I duellanti ('77), subito considerato notevole da critica e pubblico. Seguono numerosi altri film, molti ormai diventati capolavori del cinema: Alien ('79), Blade runner ('82), Legend ('85), Thelma & Louise ('91), Il gladiatore ('00).


Il film: eccellente nel ritmo e nelle atmosfere, Black hawk down è indubbiamente uno dei migliori film di guerra degli ultimi anni. Racconta la vera battaglia di Mogadiscio che lo stesso Scott ricorda di aver vissuto in diretta TV, e che mette in primo piano il crollo di sicurezze e credo di molti soldati semplici, di fronte all'imprevedibile brutalità dei conflitti di guerra. Il meglio del film sono appunto le atmosfere che avvolgono lo spettatore in un gelo di terrore, lo stesso dei protagonisti del film, caduti in trappola come animali in una buca. La splendida, plumbea fotografia di Slawomir Idziak e l'adrenalinico, serratissimo montaggio di Pietro Scalia donano al film un'ambientazione e un ritmo veramente inusuali. Dopo il successo de Il gladiatore, Ridley Scott sembra tornato al tocco di grazia che aveva caratterizzato i suoi primi lavori, rendendoli celebri e indimenticabili. Unica pesantezza del film, francamente troppo retorica, è il senso di "supereroismo americano" che infarcisce tutta la pellicola, e che ricorda continuamente allo spettatore i motivi umanitari (?) che hanno spinto l'America ad entrare nel conflitto. L'italiano Pietro Scalia, alla sua seconda collaborazione con Scott dopo Il gladiatore, ha vinto il suo secondo Oscar per il montaggio del film.

Sito ufficiale del film: www.blackhawkdown.it