LA VILLE EST TRANQUILLE
di Robert Guédiguian
drammatico Francia '00 durata 2h34m
Gli Interpreti: Ariane Ascaride (Michèle), Gerard Meylan (Gérard), Jean-Pierre Darroussin (Paul), Jacques Boudet, Pierre Banderet.


La Trama: Uno sguardo introspettivo nella vita di Michèle, madre coraggio di una figlia tossicomane, ma anche in quella del tassista Paul, della musicista Viviane, dell'ex carcerato Abderamane e di tanti altri. Tutte storie singolari e accavallate, che si svolgono nello stesso periodo e spazio, ossia nella Marsiglia di oggi, tra mediocrità e confusione, dimostrando che niente e nessuno è realmente in pace con se stesso.


Il Regista: Considerato il Ken Loach francese, anche se la sua carriera comprende appena dieci film, di cui solo tre distribuiti in Italia, Robert Guédiguian appartiene a quella ristretta schiera di cineasti che rappresentano il cinema duro, di impegno sociale e che parlano nei loro film  delle borgate di periferia, delle lotte delle classi operaie, dei problemi della gente qualsiasi e degli emarginati.


Il Film: Storia corale come sempre ambientata nella città natale del regista, Marsiglia, La ville est tranquille è un film molto amaro a sfondo sociale, d'ambiente proletario, il cui metaforico titolo sottolinea la beffarda crudeltà della vita. Nel film recitano gli attori cari al regista che formano ormai una sorta di compagnia fissa in ogni suo film, da Ariane Ascaride (sua moglie) a Gerard Meylan, già protagonisti del precedente Marius e Jeanette. Il film è stato presentato in una sezione collaterale a Venezia 2000.

Approfondimento: In un paese come la Francia, che si vanta di fare cinema europeo, c'è un regista come Robert Guédiguian che si ostina a girare film "regionali", ambientati nella sua Marsiglia e interpretati da un gruppo di fedeli attori, anch'essi marsigliesi. Pur essendo Marsiglia importante nell'economia della narrazione ("è la città che racconta le storie", ci dice Guèdiguian "ed io riesco a filmarla sempre in modo diverso"), La ville est tranquille potrebbe svolgersi a Roma o a Berlino, "e in tutte queste metropoli occidentali", suggerisce il regista, "dove l'apparente tranquillità nasconde ben altre inquietudini, esistenze ci chi non ha più punti di riferimento politici, psicologici, affettivi, sessuali ...". Il film è corale ma incentrato soprattutto su tre figure: Michèle (la prediletta Ariane Ascaride), pescivendola che tenta di salvare sua figlia dalla droga; Paul (Jean-Pierre Darroussin), che da portuale diventa tassista; Gérard (Gérard Meylan), votato all'autodistruzione (sua e degli altri).
La ville est tranquille
è per il suo autore "il film più duro e pessimista che abbia mai fatto. Ma forma un dittico con l'ottimista A l'attaque, uscito in Italia dopo La ville est tranquille, per cui i due film si bilanciano. L'ideale è vederli insieme". Ha scelto uno stile particolare? "Ho usato molti primi piani per tirare fuori un po' di umanità dai personaggi".
Come sempre sono gli attori il "sale" del cinema di Guédiguian e soltanto loro possono interpretare questo tipo di storie, al punto che "pur essendoci alcune star francesi che vorrebbero lavorare con me, preferisco lavorare con i miei attori, con cui condivido le stesse idee su arte, cinema e politica". Ma ritorniamo a Marsiglia che resta la vera protagonista del film. "E' multietnica da molti secoli prima di Cristo". Perché allora la destra è così forte ed è aumentato il razzismo? "Semplice, perché non c'è lavoro".