PLACIDO RIZZOTTO
di Pasquale Scimeca
drammatico italia '00 durata 1h50m
Gli Interpreti: Marcello Mazzarella (Placido Rizzotto), Vincenzo Albanese (Lo sciancato), Carmelo Di Mazzarelli (Carmelo Rizzotto), Gioia Speziani (Lia).


La Trama: La storia di Placido Rizzotto, sindacalista siciliano fatto sparire dalla mafia la sera del 10 marzo 1948. I suoi assassini, fra i quali il futuro Mammasantissima Luciano Liggio, vengono arrestati dal giovane capitano dei carabinieri Carlo Alberto dalla Chiesa. La sua eredità tocca al giovane studente Pio La Torre, altro destino di martire.


Il Regista:  Pasquale Scimeca, nato nel 1956 ad Aliminusa (Palermo), ha insegnato per alcuni anni letteratura e storia prima di fondare la cooperativa di produzione indipendente Arbash film. Nel 1989 scrive e dirige il suo primo film, La donzelletta, seguito da Un sogno perso ('92), Il giorno di San Sebastiano ('93) e Briganti di Zabut ('96). Dal 1992 al 1995 ha diretto inoltre diversi documentari, tra cui Nella tana del lupo, L'altra Sicilia e Paolo Borsellino.


Il Film: Placido Rizzotto è il secondo film presentato a Venezia 2000, insieme a I cento passi, che tratta l'argomento mafia attraverso il racconto delle vite di personaggi realmente esistiti. Al corpo di Rizzotto non fu mai data sepoltura e ancora oggi le sue ossa "riposano" in un sacco, custodito nei magazzini di un tribunale italiano.  Bellissima e realistica la ricostruzione dell'atmosfera della Sicilia anni '40, soprattutto attraverso la ricercatezza degli arredi d'epoca e il calore della fotografia che avvolge lo spettatore in un'aura di sublime autenticità . Ottimo il protagonista Marcello Mazzarella, uno dei giovani attori italiani emergenti a livello internazionale, molto attivo soprattutto in Francia. La colonna sonora del film è degli Agricantus.

Sito ufficiale del film: www.placidorizzotto.it

Approfondimento: "A scanso di equivoci o fraintendimenti,  preciso che i fatti che vengono narrati si svolgono in Sicilia, solo perchè suona meglio di Persia, Venezuela, Messico". L'incipit di Placido Rizzotto diretto da Pasquale Scimeca, tratto da "Conversazione in Sicila" di Elio Vittorini, è solo un modo per vestire la vicenda di questo assassinio di mafia di un simbolismo universale, che travalica i limiti del realismo per "raccontare fatti a metà strada fra un cantastorie e quello che Vittorini chiamava realismo magico", ci spiega il regista.
Girato nell'autunno di due anni fa a Corleone e ad Isnello sulle Madonie in 10 settimane, e costato 3 miliardi e mezzo, il film rievoca una vicenda non isolata. Infatti tra il '44 e il '48 la mafia uccise 37 persone per rispondere all'occupazione delle terre da parte dei contadini. Una strage di cui Rizzotto, scomparso il 10 marzo 1948, assurge ad emblema per due ordini di motivi: primo, perchè Corleone è all'origine di tutte le cosche, una firma in calce per chi è connivente. E Rizzotto (segretario alla Camera del Lavoro) a Corleone era un antimafioso. Poi perchè intorno alla sua morte si raccolse un gruppo di giovani, tra cui Carlo ALberto Dalla Chiesa, che arrestò gli assassin di Rizzotto, e Pio La Torre, i quali inizieranno a lottare contro la mafia ad alto livello. 
La Torre e Dalla Chiesa come sappiamo, moriranno nell'81, a 100 giorni di distanza l'uno dall'altro. Ma questo nel film non si vede. 
Scimeca per la parte di Rizzotto ha voluto Marcello Mazzarella, un'attore di teatro siciliano che vive a Parigi e che - dopo la parte di intellettuale dandy de Le temps retrouvée di Ruiz - per la prima volta gira un film in Italia da protagonista. Mazzarella/Rizzotto è risucchiato in uno sguardo registico che Scimeca definisce "antropologico e simbolico" più che storico, a metà strada tra Salvatore Giuliano e Quei bravi ragazzi.
Il film è girato in cinemascope e ha una fotografia (quella di Pasquale Mari) decolorata, tendente a far risaltare i contrasti, grazie all'uso di una pellicola particolarmente sensibile, sia per gli esterni che per gli interni.

Marcello Mazzarella, un siciliano a Parigi
"Dov'è Marcello?", chiese Raoul Ruiz due anni fa al provino per Les temps retrouvée e Marcello Mazzarella rispose: "Sono io". Il regista cileno in realtà intendeva Marcel Proust, mentre l'attore pensava il suo nome. Da quel malinteso l'attore si è trasferito a Parigi. Ora è l'interprete del film di Scimeca Placido Rizzotto presente a Venezia 2000 nella sezione Cinema del Presente (mentre con Ruiz era andato a Cannes).
Questi sono i due ruoli con cui l'attore siciliano esordisce come protagonista. "Mi sento vicino a entrambi i personaggi, e il mio lavoro consiste nel trasformarmi in una tabula rasa nelle mani del regista". Un eclettismo che gli proviene dal background teatrale, i classici di Plauto e Terenzio interpretati fin da piccolo nella compagnia del padre dall'emblematico nome "Chidri da trastulla du mundi", ovvero coloro che si trastullano nel fare teatro. Poi ci sono Pirandello e Ionesco messi in scena a Milano con "Gruppo Incontro", compagnia da lui fondata, e di nuovo Palermo dove lavora con Carlo Quartucci e conosce Marco Solari, Salvo Licata, Flavio Bucci. Gli anni '90 segnano la svolta: il nuovo gruppo teatrale "Egum teatro" con il quale ancora lavora, e l'esordio nel cinema.
Pur se con ruoli minori Mazzarella ha partecipato a Stanno tutti bene, Nirvana, L'odore della notte e Preferisco il rumore del mare.