IL MESTIERE DELLE ARMI
di Ermanno Olmi
storico Italia/Francia/Germania '01          durata 1h45m
Gli Interpreti: Hristo Jivkov, Sergio Grammatico, Dimitar Ratchkov, Dessey Tenekedjieva, Sandra Ceccarelli


La Trama: 1526. Alle armate dell'imperatore tedesco Carlo V, guidate dal generale Zorzo Frundsberg deciso ad impiccare il papa con un cappio d'oro, si contrappongono le truppe pontificie di Clemente VII al comando del generale Francesco Maria della Rovere, duca di Urbino. Tra le truppe pontificie si distingue il capitano Joanni de Medici, conosciuto come Giovanni dalle Bande Nere. Stimato per la sua esperienza nel "mestiere delle armi", è, ancora in vita, un mito irraggiungibile. Nel frattempo Alfonso d'Este, duca di Ferrara, venendo meno ai patti stabiliti col papa, cede alle truppe di Frundsberg, quattro falconetti, sorta di primitivi cannoncini. Il 24 novembre 1526 un proiettile esploso da uno di questi ferirà gravemente proprio Joanni de Medici, portandolo alla morte dopo quattro giorni di agonia.


Il Regista: Nato nel 1931 a Bergamo, impiegato dell'azienda elettrica, decide di realizzare dei cortometraggi e nel 1959 debutta nel lungometraggio. Realizza tre incisivi film neorealisti "minimalisti", il tempo si è fermato ('59), il posto ('61) e i fidanzati ('62). Fonda una cooperativa (composta fra gli altri da Eriprando Visconti e Damiano Damiani), che gli permette di produrre i propri film. Il suo è un percorso coerente, con alcune "vette" che rendono più internazionale (grazie a budget più elevati) il suo cinema. Tra i suoi film migliori, e venne un uomo ('64), l'albero degli zoccoli ('77), Palma d'Oro a Cannes, la leggenda del santo bevitore ('87).


Il Film: Selezionato in concorso all'ultimo Festival di Cannes, il film si pregia di una visione fredda e glaciale di un fatto storico del nostro Rinascimento e racconta dell'identificazione totale di un uomo, Giovanni de Medici al suo "mestiere" che agli occhi del mondo lo trasforma in un'icona, pur essendo ancora in vita. Un'opera gelida che trova uno dei suoi momenti più alti nella sequenza agghiacciante dell'amputazione. Il film racconta inoltre, della fine di un'epoca, che lentamente si dissolve come le raggelanti nebbie padane, splendidamente fotografate da Fabio Olmi. Nel film compare anche Sandra Ceccarelli, giovane attrice emergente, recentemente premiata a Venezia con la Coppa Volpi per la sua interpretazione nel film luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni.
Il mestiere delle armi ha vinto numerosi premi tra cui Miglior Film e Miglior Attrice non protagonista (Ceccarelli) al Sacher Festival 2001 e il Premio Flaiano Film Festival.
Una curiosità: nel 1977, quando Ermanno Olmi vinse la Palma d'Oro con l'albero degli zoccoli, la presidente della giuria era Liv Ullman, la stessa che quest'anno ha premiato la stanza del figlio di Nanni Moretti. La famosa attrice e regista svedese deve essere proprio un'appassionata del cinema italiano!