NON UNO DI MENO
di Zhang Yimou
Gli Interpreti
: Wei Minzhi (Wei), Zhang Huike (Zhang), Tian Zhenda (sindaco), Gao Enman (maestro Gao).


La Trama: Il maestro Gao della scuola elementare Shuiquan deve assentarsi un mese per assistere la madre malata. Il sindaco affida la supplenza alla tredicenne Wei Minzhi. Gao l'ammonisce: se Wei riuscirà a mantenere la frequenza dei 28 bambini, avrà in premio 10 yuan. Un giorno, l'alunno Zhang Huike, di dieci anni, non si presenta. Wei scopre che la sua famiglia è piena di debiti e che Zhang è andato in città a cercare lavoro. Senza esitazione, Wei abbandona la classe e va in cerca del piccolo Zhang per riportarlo a casa.


Il Regista: Nato a Xian nel 1950, Zhang Yimou si laurea in cinema nell'82, dopo aver perso dieci anni a causa della rivoluzione culturale. Nell'85 lavora presso gli studi Xian, collaborando a vari film di Chen Kaige. Esordisce alla regia nell'88, con Sorgo rosso, Orso d'oro a Berlino '89. Ju Dou ('90) e Lanterne rosse ('91, Leone d'argento a Venezia) vengono candidati all'Oscar. La storia di Qiu Ju vince il Leone d'oro a Venezia '92, mentre Vivere! ('94) vince il Gran Premio della Giuria e il premio per la miglior interpretazione maschile al festival di Cannes.


Il Film: il film ha ottenuto il Leone d'oro a Venezia '99. Tutti gli interpreti sono attori non professionisti e quasi sempre ricoprono il ruolo che hanno nella vita reale, mantenendo i loro stessi nomi. Per questo film Yimou, solitamente schierato contro il regime del governo cinese, è stato criticato e accusato di essersi assoggettato e piegato al potere di Pechino, realizzando un film di propaganda.

Intervista a Zhang Yimou
Perché ha deciso di fare questo film? Quali sono gli elementi del soggetto che l'hanno colpita e interessata di più?
Credo che gli spettatori siano sempre più alla ricerca di qualcosa che li accomuni a ciò che vedono sullo schermo e di personaggi in cui potersi identificare. Sentivo che i sentimenti suscitati da Non uno di meno erano realmente autentici e forti ed ero sicuro che questo film avrebbe esercitato un grande fascino sul pubblico cinese. Molti dei parenti di mia madre insegnano nelle campagne e mi sono sempre sentito profondamente legato alla loro professione. Ogni volta che passo davanti a una scuola di campagna sono tentato di fermarmi e spiare dalla finestra gli alunni che assistono alla lezione. Shi Xiangsheng (romanziere e sceneggiatore) ha scritto la storia originale dopo aver intervistato un maestro nell'entroterra di Xinjiang (Cina Occidentale). Quando ho letto il suo romanzo, ne sono rimasto così colpito che gli ho scritto per manifestargli la mia intenzione di farne un film.
Ha trovato molte difficoltà nel lavorare con attori non professionisti?
In primo luogo il personaggio della giovane supplente rea fondamentale per la riuscita del film. Gli sforzi per trovare l'interprete giusta sono stati grandissimi ed estenuanti. La mia aiuto regista, Li Hong, ha viaggiato per tutto il paese e ha fatto provini a migliaia di giovani; successivamente ha ridotto il numero delle possibili interpreti a poche candidate, e fra queste io ne ho scelte due.
Wei Minzhi era, di fatto, la nostra seconda scelta. Sentivamo che l'altra ragazza aveva la personalità giusta: semplice, eppure tenace, e anche molto testarda. Eravamo perfino sicuri delle sue capacità come attrice. L'unica nostra preoccupazione era la sua età: troppo grande. La storia richiede una supplente che abbia più o meno la stessa età degli alunni ai quali deve insegnare. Per poter creare il giusto impatto drammatico, la contraddittorietà della situazione doveva apparire chiaramente fin dall'inizio. In questo senso Wei Minzhi era più adatta alla parte.
Comunque, ci siamo riservati di decidere al momento dell'ultimo provino. Abbiamo portato in città le due ragazze, le abbiamo messe in una strada affollata e abbiamo chiesto loro di gridare a squarciagola qualsiasi cosa venisse loro in mente. Circondata da così tante persone, la nostra prima candidata si è innervosita al punto da non riuscire a fiatare. Al contrario Wei Minzhi ha cominciato a gridare a pieni polmoni, attirando l'attenzione dei passanti.
Questo esperimento ci ha dimostrato una naturalezza e una sicurezza che, combinate con la sua età, la rendevano più adatta alla parte.
Ha dovuto lavorare molto con gli "attori" per farli entrare nei personaggi?
No. Ho evitato di spiegare loro i personaggi e non ho neanche voluto che leggessero la sceneggiatura. Ho scoperto che in Cina le persone sono incredibilmente influenzate dalla cultura popolare, in particolare dalla televisione. Se avessi dato loro la sceneggiatura, avrebbero cominciato a riflettere e si sarebbero chiesti come dovevano recitare. Allora l'unico loro punto di riferimento sarebbe diventato quello che vedono in televisione, e, cercando di imitarlo, avrebbero perso tutta la naturalezza che volevamo.
In genere chiedevo ai ragazzi e agli altri interpreti che cosa avrebbero fatto in una data situazione. Loro mi raccontavano come avrebbero reagito e io dicevo loro di fare esattamente lo stesso nelle varie scene.
Sì, però era comunque necessario che recitassero. Come è riuscito a farli recitare e interagire con naturalezza di fronte alla macchina da presa?
Abbiamo fatto in modo che la macchina da presa e le altre apparecchiature fossero quanto più possibile nascoste, in modo che tutti si sentissero nel loro ambiente naturale. Visti i risultati, credo proprio che abbiamo preso la decisione giusta.
Anche La storia di Qiu Ju è stato girato con uno stile molto naturale e realistico. Ma in quel caso l'interprete principale era Gong Li, un'attrice professionista di grande fama, e noi la guardavamo mentre si trasformava in una persona completamente diversa da se stessa. Ne La storia di Qiu Ju anche i ruoli minori sono stati interpretati da attori professionisti. Ma in Non uno di meno non abbiamo impiegato un solo attore. Inoltre, tutti gli interpreti hanno ricoperto lo stesso ruolo che hanno nella vita reale. Sono convinto che siano stati splendidi.
Ovviamente, la decisione di impiegare attori professionisti o rivolgersi ad attori non professionisti dipende dal tipo di storia che si vuole raccontare.

Le impressioni di Wei Minzhi sul regista Zhang Yimou
La prima volta che ho incontrato Zhang Yimou mi è sembrato piuttosto vecchio, ma veramente in buona salute. La sua voce era gentile anche se un po' rauca, come se avesse parlato tanto. Nel corso della mia prima audizione, la sua aiuto regista ha dovuto tradurmi quello che diceva perché io non capivo il suo dialetto. Ma ho subito sentito che era un vero maestro.

Durante il nostro primo incontro ha cominciato a girarmi intorno tenendo qualcosa fra le mani. Solo più tardi ho scoperto che quella "cosa" era una videocamera. Al nostro terzo incontro non sapevo ancora il suo nome. Mi ha fatto moltissime domande e io gli ho cercato di rispondere come meglio potevo. E' stata una chiacchierata lunga, ma amichevole, e mi ricordo che abbiamo riso tanto.

Durante il provino filmato è diventato serissimo e mi ha corretto spesso. Sentivo che non stavo andando bene ed ero sicura che sarei stata scartata. Ma alcuni giorni dopo mi hanno chiamato di nuovo. Era molto scuro in volto, così ho pensato che qualcosa non avesse funzionato con la sua prima scelta. Ero veramente nervosa, ma ho cercato comunque di fare del mio meglio e a un certo punto Zhang Yimou ha sorriso. Solo allora ho pensato di avere una possibilità.

A pa rte gli altri studenti, ero la più giovane della troupe. Sono stati tutti veramente gentili con me, ma anche molto severi. Il regista era il più severo di tutti: si è assicurato che facessi i compiti tutti i giorni.

Quando giravamo una scena, dovevamo ripeterla fino a quando il regista non era soddisfatto. E se facevamo un erore, dovevamo ripetere tutto da capo ancora una volta. Mi sentivo spesso frustrata e arrabbiata con me stessa, ma lui non si è arrabbiato mai. Mi diceva di stare calma e di riprovare.

Mi hanno detto che chiamano Zhang Yimou "il regista contadino" perché molti suoi film sono ambientati in campagna. Penso che sia una definizione appropriata, ma più per come è, per come vive. E' una persona molto retta e semplice. E' un grande regista e anche il mio maestro. Mi ha insegnato non solo a recitare, ma anche ad essere una persona migliore.