COME TE NESSUNO MAI
di Gabriele
Muccino
Gli
Interpreti: Silvio Muccino (Silvio Ristuccia), Giuseppe Sanfelice di
Monteforte (Ponzi), Giulia Steigerwalt (Claudia), Giulia Carmignani (Valentina),
Luca De Filippo (padre di Silvio), Anna Galiena (madre di Silvio), Enrico
Silvestrin (Alberto Ristuccia), Giulia Ciccone (Chiara Ristuccia), Valeria
D'Obici (madre di Claudia), Antonello Grimaldi (commissario di polizia).
La Trama: Tra assemblee, conflitti con i genitori ex-sessantottini e confidenze all'amico Ponzi, l'iniziazione sentimentale di Silvio, sedicenne romano, in tre giorni di occupazione al liceo. Innamorato di una ragazza, si fidanzerà alla fine con un'altra.
Il Regista: Nato a Roma nel 1967, Gabriele Muccino studia regia al Centro Sperimentale. Dirige vari cortometraggi (tra cui Io e Giulia, con Stefania Rocca, e Max suona il piano, episodio del film corale Intolerance) e numerosi docu-fiction per programmi televisivi prima di esordire nel lungometragio cinematografico con Ecco fatto (1997).
Il Film: Il regista ha scritto la sceneggiatura insieme al fratello
minore, Silvio, e a una sua compagna di scuola, Adele Tulli, entrambi tra
l'altro attori nel film. Il cast di adolescenti è interamente costituito da
esordienti assoluti: studenti non maggiori di diciassette anni, cercati fuori
dalle scuole di Roma e selezionati in circa novecento provini.
Note del regista
Come te nessuno mai è nato dall'idea di raccontare una generazione
che, tutto sommato, da un po' di tempo nel nostro cinema non veniva raccontata:
la generazione di chi ha sedici anni.
Il film non vuole rappresentare tutti i ragazzi di questa età, ma semplicemente
raccontare le storie di alcuni di essi - simili, ne sono convinto, a decine di
altre. Le storie raccontate nel film somigliano tanto a quelle vissute da me
diciassette anni fa e le mie, a loro volta, somigliavano a quelle delle
generazioni che mi avevano preceduto.
Questo perché alcune delle esperienze che vengono vissute a quell'età sono per
così dire universali; fanno parte dell'inizio di una grande avventura, che è
quella della scoperta dell'amore, delle amicizie e delle emozioni più radicali,
più profonde. Ci si confronta con i genitori, con la scuola, con la società,
con l'altro sesso. Per la prima volta.
A sedici anni tutto viene preso con grande serietà. Se bisogna credere in
qualcosa, lo si fa senza risparmiarsi. Si crede tutto d'un fiato. Spesso si
vuole cambiare il mondo, e la cosa più romantica e affascinante è che si crede
di poterlo fare con relativa semplicità. Di solito partendo da una
contestazione senza quartiere della famiglia e insieme della Società tutta e
del Sistema in cui si è cresciuti.
Il punto di partenza è stato un attento lavoro sul progetto e sulla
sceneggiatura del film. Con mio fratello Silvio e la sua storica amica Adele
Tulli abbiamo scritto e riscritto la sceneggiatura. Volevo che ciascun dialogo
corrispondesse loro fino in fondo.
Solo dopo la loro definitiva approvazione ho iniziato la ricerca degli attori.
Volevo che avessero esattamente l'età dei loro personaggi e perciò nessuno
doveva superare i diciassette anni.
Li abbiamo cercati fuori dalle scuole, attraverso un volantinaggio che li
invitava a presentarsi in un teatrino dove si sarebbero svolti i provini.
Dopo aver visto circa novecento ragazzi, il cast è stato chiuso con un gruppo
di esordienti assoluti.
Sono molto grato a tutti i ragazzi che hanno lavorato nel film. Si sono dati
completamente, interpretando se stessi con uno slancio istintivo, puro, privo di
qualsiasi controllo sulle emozioni.
Inizialmente il ruolo del protagonista non doveva essere interpretato da mio
fratello Silvio. Non volevo che recitasse, avevo paura di non saperlo dirigere
perché troppo vicino a me. Nonostante le mie perplessità, dopo vane ricerche
ho accettato di fargli un provino. Lui mi ha immediatamente convinto di quanto
quel ruolo gli corrispondesse e da quel momento tutte le mie preoccupazioni si
sono risolte in una bellissima collaborazione.
Durante questo lungo lavoro di ricerca, abbiamo scelto anche tutte le comparse
che avrebbero dovuto dar "corpo" all'occupazione della scuola.
Più della metà dei ragazzi scelti aveva partecipato realmente all'occupazione
della propria scuola. Ed è anche grazie a questo che nelle più complesse scene
di massa ciascuno sapeva esattamente come comportarsi e cosa fare.
Il film ha tre diverse anime. La prima è, appunto, quella dell'occupazione
della scuola e della brama di rivoluzione che agita gli animi di molti. La
seconda e principale è quella dell'amore, della scoperta di questo sentimento
nel senso più completo e "adulto" del termine. La terza è quella del
rapporto genitori-figli.
Per il ruolo dei genitori di Silvio ho avuto l'onore di lavorare con Anna
Galiena e Luca De Filippo.
Attraverso le scene di confronto familiare - in cui vengono a contatto tra loro
la generazione di quelli che hanno fatto il '68 in prima linea, come i genitori
di Silvio, quella che è riuscita solo a sfiorare i disordini del '77 e si è
dovuta accontentare del movimento della Pantera, come il fratello di Silvio,
Alberto, e quella che invece a stento ha sentito parlare di Guerra Fredda e
Nucleare, come Silvio e sua sorella Chiara - vengono fuori le confusioni
politiche, i vuoti lasciati dalla caduta del Muro di Berlino, i contorni sfumati
di una politica sempre più lontana e indefinita, che non riesce ad essere
sentita e compresa fino in fondo neanche da chi lo vorrebbe.
Fondamentalmente oggi, rispetto alla storia degli ultimi anni, a chi ha sedici
anni e vuole far politica manca un nemico reale.
Manca la guerra del Vietnam e la demonizzazione della classe borghese.
Mancano gli stabilimenti dell'Alfa Romeo e gli operai con le braccia incrociate.
Mancano i missili Cruise e la Guerra Fredda.
Manca la Democrazia Cristiana e manca il PCI.
Cosa resta?
Restano i valori. Quelli più profondi e universali.
Tutto il resto si muove in superficie.